Capitolo 12

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MARCO
Siano seduti a tavola lei è seduta affianco a me, ma sembra più rilassata, quindi o è una brava attrice, oppure forse ha capito che davvero sono stato sincero, quando ho detto che stasera glie ne avrei parlato.
La cena procede, tra battute, chiacchiere varie, so per certo che oltre alla mia famiglia, tutti i presenti sanno la mia situazione, sanno chi sono e sanno che mio malgrado, sono un crimine, ma nonostante tutto, non mi sento giudicato da nessuno, mi trattano e parlano con me senza timore del nome che porto, e vero che già avevano a che fare con la mia famiglia, visto il rapporto che hanno con mio fratello e con mia madre, ma loro non sono mai stati come me, non hanno mai fatto la mia vita.
Suona il mio telefono, leggo papà sullo schermo e tolgo la chiamata, ora l'ultima cosa che voglio è rovinarmi questa serata, per me così diversa e così piacevole, nonostante la situazione con Greta.
Lei mi lancia un occhiata e accenna un sorriso, io ricambio, mio fratello mi da una gomitata, mi avvicino < perché non gli hai risposto? Tutto ok?> annuisco < sono sicuro non è nulla di importante, dopo lo richiamo> annuisce e ritorniamo alle nostre chiacchiere.
Mia madre guarda le ragazze < bambine chi ha cucinato?> Greta e Manu rispondo entrambe < io> si guardano e sorridiamo tutti, poi di nuovo in coro entrambe < lei> ridiamo di nuovo, alla fine Manu prende parola < Greta ha cucinato, io ho solo sporcato pentole, inutilmente> Elisa interviene < ed io le ho lavate tutte> ridiamo, erano davvero comiche, ma si capiva che c'era un forte legame tra loro, tra Manu e Greta era molto più evidente, ma anche con Elisa c'era molta sintonia ed era piacevole vederle e ascoltarle.
Mia madre va a prendere il dolce e dopo averlo visto, mio fratello si alza si avvicina a Greta e abbracciandola da dietro, le lascia un bacio sulla guancia < grazie, ti adoro> io non capisco il senso, ma loro tutti sorridono, Manu, dopo avermi guardato e colto il mio stupore del gesto, mi spiega
< e il dolce preferito di tuo fratello e dice che solo Greta, lo fa esattamente come piace a lui, e lei per compiacerlo, quando ha la possibilità glie lo prepara> mio fratello interviene < certo, perché Greta mi vuole bene, giusto?> lei lo guarda sorridendo < solo quando mostri quel piccolo tratto di simpatia che hai...> tutti ridiamo e mio fratello gli fa la linguaccia, mi fa strano vedere mio fratello così, lui solitamente è serio, non da confidenza a nessuno, solo con noi fratelli mostrava questo lato, invece noto con piacere, che anche con loro e così, evidentemente queste persone, davvero lo facevano sentire a casa, ed io mi rendo conto che vorrei sentirmi anche io così, libero di essere me stesso, senza dover mantenere costantemente un ruolo, il ruolo da duro, il ruolo da capo.
Mangiano il dolce e con naturalezza mi rivolgo a Greta < è davvero buono, sei molto brava> nei suoi occhi per un momento rivedo la Greta di ieri, le sue guance si arrossano leggermente < grazie, mi fa piacere ti piaccia> sorrido, ma vorrei baciarla, qui adesso, anche davanti a tutti, mi trattengo non per me, ma per lei.
Andrea guarda mia madre e poi si rivolge a noi
< stasera vi abbiamo chiesto di essere tutti qui, o quasi tutti, per un motivo> distratto da tutto, mi ero dimenticato che mia madre aveva detto di voler fare questa cena, per comunicare una cosa, ma il fatto che Andrea parli al plurale, mi fa intuire qualcosa, ma non voglio farmi idee da solo, preferisco ascoltare, guardo Greta e come me sembra un po' sorpresa.

GRETA
Alla fine è stata una bella cena, certo come inizio non è stato il massimo, però alla fine, la situazione di è calmata, mio padre prende parola <stasera vi abbiamo chiesto di essere tutti qui, o quasi tutti, per un motivo> non mi è sfuggita l'occhiata con Sarà, ma ora sono curiosa, ci guardiamo tutti aspettando, Sarà si avvicina a lui, si guardano e poi mio padre guarda tutti noi, anche se finisce con incollare i suoi occhi a me < ecco in questi mesi noi...> guarda Sarà e poi di nuovo me < ci siamo avvicinati molto, sostenuti molto, nelle difficoltà che abbiamo vissuto> ho paura di sentire il seguito, perché sono terrorizzata di aver capito, Sara interviene < ci siamo conosciuti meglio e abbiamo scoperto di avere molte cose in comune, abbiamo scoperto il piacere di passare del tempo insieme > il cuore mi si blocca, Daniele mi lancia una rapida occhiata, anche Manu mi guarda, ma io sono come bloccata, mio padre guarda me negli occhi, poi prende la mano di Sara < ecco noi..volevamo rendervi partecipi, dei sentimenti che proviamo uno per l'altra e volevano la vostra approvazione per...> sento la mano di Marco sulla mia, mentre mio padre dice questo, ma proprio non riesco a rimanere qui e ascoltare, mi alzo e guardo dritto mio padre negli occhi < non hai bisogno della nostra approvazione, scusate ma ho bisogno di prendere un po' d'aria > sento gli occhi di tutti puntati e quando mio fratello il gesto di seguirmi, mio padre scuote la testa.

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora