Capitolo 58

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MARCO
Entro nella stanza e la vedo che dorme, con le sue mani intrecciate tra loro, come a volersi fare coraggio da sola, sulla sua pancia dove c'è nostro figlio, mi avvicino lentamente, è quasi le sfiorò il viso, mi siedo e metto la mia mano sulla sua, muove le dita e io la guardo, per vedere se si sveglia, ma l'unica cosa che vedo, è un leggero sorriso, stringo la sua mano e lei inconsciamente, intreccia le sua dita con le mie, mi esce una lacrima e subito l'asciugo, lei sorride di nuovo < amore mio, sei così bella quando sorridi...> lo fa di nuovo, accarezzo con delicatezza la sua pancia < mi dispiace tanto averti detto quelle cose, ma ho dovuto farlo amore mio, dovevo proteggervi, ti amo da morire e desidero questo bambino quanto lo desideri tu... sapevo che mi avresti odiato, ma era l'unico modo per proteggervi, perché sapevo anche, che non avresti mai ascoltato quella cosa assurda del bambino, tanto assurda, che non sono nemmeno riuscita a dirla...> stringe leggermente la mia mano, ma ancora dorme < voglio che stiate bene entrambi e quando ho saputo che eri caduta, amore mio ho smesso di respirare, ho fatto l'impossibile per venire qui, ma dovevo vedere che entrambi stavate bene con i miei occhi... devi riposare e stare tranquilla, quindi ogni tua scelta, ogni tua decisione, sarà assecondata... spero di uscire presto, spero di poterti spiegare tutto e spero che un giorno, tu possa perdonarmi... amore mio non ti ho mai tradita, non lo farei mai> si muove leggermente, ed io non voglio che al suo risveglio mi trovi qui, non voglio farla arrabbiare o agitare, dalla tasca dei pantaloni, tirò fuori una collana d'oro bianco, con un ciondolo con due mani che si stringono e con i pollici formano un cuore, l'avevo fatta fare per lei, tra poco è il nostro anniversario di matrimonio e questo era il mio regalo per lei, ma voglio lasciarla qui ora, se dio vorrà, per l'anniversario le comprerò qualcos'altro.
Metto la collana sul comodino, vicino la fede, che le era stata tolta, sorrido, perché significa che nonostante tutto, lei l'indossava ancora, ancora si sentiva mia moglie e forse, non l'avevo ancora persa definitivamente.
Delicatamente tolgo la sua mano dalla mia, mi avvicino alla sua pancia e gli do un dolce bacio < ehi piccolino non fare scherzi... rimani con mamma e prenditi cura di lei, ok? Presto ci sarò io con voi e ti giuro, mi farò perdonare di tutte le assurdità che ho detto anche su di te, ma il papà ti ama già da morire, non mi deludere e lotta per restare con noi> mi avvicino alle labbra di Greta e le sfiorò < ti amo amore mio, ricordati che sono sempre con te> mi asciugo le lacrime dal viso e esco dalla stanza, dove tutti mi stanno aspettando, per avere notizie .
Li guardo e li tranquillizzo < sta dormendo, non si è mai svegliata...> annuisco e io guardo la mia guardia, che mi fa cenno che è ora di andare, annuisco e guardo di nuovo tutti  loro < voglio ogni cosa che chiede, qualsiasi e dico qualsiasi sia assecondata, non voglio che si arrabbi, che si agiti, cercate di farla stare il più possibile a riposo insomma... prendetevi cura di lei...non ditele che sono stato qui > mia madre mi guarda < perché? Forse l'aiuterebbe a capire... insomma potrebbe risolvere un po' i vostri problemi > tutti annuiscono alle sue parole < non c'è bisogno che nessuno glielo lo dica, lo scoprirà  da sola e a quel punto, farà ciò che ritiene necessario per noi, nessuna influenza da parte vostra> annuiscono e velocemente abbraccio tutti, prima di lasciare fisicamente quel corridoi, perché il mio cuore, la mia mente, è la mia anima erano ancora lì, in quella camera, insieme a lei e nostro figlio.

Durante il tragitto sono silenzioso e la guardia mi guarda < Marco stai bene? Tua moglie d tuo figlio?> lo guardo e mi rendo conto che questo uomo a causa mia, sta rischiando la sua carriera, la sua dignità, ed io non so nemmeno come si chiama < io si... sono preoccupato, il bambino potrebbe non farcela e lei, non mi perdonerebbe mai, ma sopratutto non me lo perdonerei io...> annuisce < sono sicuro che andrà tutto bene, anche a mia moglie del nostro primo figlio è successo... ma ringraziando Dio, passati i 3 mesi, ha avuto una gravidanza normale come tutte le altre> annuisco < volevo ringraziarti per quello che hai fatto... io non so nemmeno il tuo nome > sorride < diciamo che sei stato molto convincente...> sorride e lo faccio anche, io ricordando come l'ho minacciato e lui poi continua < mi chiamo Aldo > annuisco < Aldo mi dispiace per come ti ho parlato... ma io dovevo vederla...comunque, domani farò portare a casa tua il compenso per il disturbo e la disponibilità > mi guarda < non voglio niente... > lo guardo sorpreso < perché? Che significa non vuoi niente...> mi guarda < Marco una volta usciti dal carcere potevi scappare, lì in ospedale avresti potuto trattenerti per tanto tempo e invece no... sei stato sincero, hai detto che volevi assicurarti della loro salute e così hai fatto, non voglio nulla in cambio, per averti dato la possibilità di poter vivere una cosa del genere con la tua famiglia..ho capito quanto ami tua moglie, l'ultima volta che è venuta a trovarti, non avrei mai immaginato che le avresti permesso di alzarti le mani e restare fermo, anzi ci ha proprio detto di lasciarla fare...io no so il motivo quale sia, ma quelli come te, con un nome come il tuo, non permettono nemmeno alla madre di contraddirli, figuriamoci alla moglie di schiaffeggiarlo, nel carcere davanti ad altre persone...quindi ho capito che lei è più importante di ogni cosa, anche della reputazione, quindi l'ho fatto per rendere onore al vostro amore, non per soldi o altro > annuisco < sei una brava persona Aldo...è vero, lei per me vale più della mia stessa vita> annuisce e continua a guidare.

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