Capitolo 16

1K 121 42
                                    

GRETA
Anche stanotte non ho chiuso occhio, guardo il telefono ma nessun messaggio di Marco, chissà cosa sta privando in questo momento.
Mi alzo e vado a prepararmi, raggiungo la cucina e trovo mio padre e Sara seduti al tavolo, Sarà e visibilmente provata, mi avvicino e l'abbraccio forte, lei mi accarezza il viso e mi sorride.
< Greta ti ringrazio per aver scelto di venire, ma se...> la interrompo subito < Siamo una famiglia > mi sorride ed io mi siedo vicino a lei. Poco dopo ci raggiungono Adriano e Manu, anche loro giù di morale, Bea rimarrà a casa con Elisa e Daniele, non era di certo il caso di portarla.

Siamo andati tutti con una sola macchina, mio padre guida Adriano e avanti con lui e io Manu e Sara siamo dietro.
Arriviamo e lungo il corridoio, seduto vedo Marco, al suo fianco un ragazzo sicuramente più grande di lui, ma che gli somigliava molto, credo sia il fratello più grande, c'è anche un uomo ben vestito, dallo sguardo autoritario, non mi meraviglierei fosse il padre, poi riconosco Paolo, il ragazzo che avevo visto al locale, le altre persone intorno a loro non le conosco.
Lui si volta verso di noi, Sarà allunga il passo per raggiungerlo e lui l'accoglie con un caloroso abbraccio, lo vedo sussurrargli qualcosa nell'orecchio e lei, rivolgergli un dolce sorriso, mentre gli accarezza il viso, Adriano li raggiunge e i due fratelli si abbracciano forte, dandosi rumorose pacche sulle spalle, Marco si avvicina a mio padre, lo abbraccia e gli sorride, anche con Manu si abbracciano e lui con molta delicatezza, le accarezza la pancia, ci guardiamo, e io mi avvicino a lui, non so come comportarmi, vorrei abbracciarlo, stringerlo, baciarlo ma non è davvero il caso, lui mi porta tra le sue braccia, ci stringiamo forte < ciao amore mio> il mio corpo si riempie di brividi, lui se ne accorge e sorride, io gli do un dolce bacio sulla guancia e poi mi avvicino al suo orecchio < ciao amore mio> sento come anche il suo corpo reagisce alle mie parole e stavolta, sono io a sorridere.
Ci distacchiamo e raggiungiamo gli altri, Sara mi presenta suo figlio Fabio, ed era proprio quello che avevo pensato e poi il suo ex marito, di cui non pronuncia nemmeno il nome.
Paolo mi fa un cenno con la testa per salutarmi, ed io ricambio diventando rossa in viso, ripensando a come ci eravamo visti la prima volta.

Arriva una guardia e ci invita ad entrare, sento le gambe già tremare, so che da ora tutto cambierà, so che non potrò più abbracciarlo per chissà quanto tempo, ma ho promesso di essere forte.
Lui si siede vicino al suo avvocato e subito dietro di lui, ci sono, il padre, Fabio, Adriano e Sara, io papà e Manu siano seduti dietro di loro, anche Paolo e altri due ragazzi sono vicini a noi, poi dietro di noi altre persone.
Anche dall'altro lato arriva un avvocato con 3 uomini, che si siedono vicino a lui, e qualche altra persona, seduta dietro di loro.

Il giudice entra, lui si volta, mi guarda accennando un sorriso, ed io cerco di ricambiarlo, nonostante sono consapevole che non c'è nulla da sorridere.
Manu mi stringe la mano, lei era l'unica che sapeva veramente tutto di noi, quindi sapeva che la mia presenza qui, non era solo una formalità, o una firma di rispetto per Sara e Adriano.

MARCO
Non ho dormito tutta la notte, ho preparato il mio borsone con lo stretto necessario, almeno per i primi giorni, poi mi avrebbero fatto avere il resto.
Scendo e trovo già mio fratello Fabio, mi abbraccia
< sei pronto?> annuisco, lui mi da una pacca sulla spalla < l'avvocato dice che può riuscire a farti dare solo 3 anni> annuisco senza rispondere, solo 3 anni, come fosse nulla proprio.
Vado in tribunale con mio padre e Fabio, poco dopo arrivano Paolo e altri amici, la maggior parte
" dipendenti di mio padre" sono seduto e non faccio che pensare a lei, le ho detto di fare la sua vita, ma io sono pronto ad affrontare la mia senza di lei, ora che l'ho incontrata? Mi sono perdutamente innamorato di lei e proprio per questo, devo lasciarla andare, non posso chiederle di aspettarmi, lei merita una vita differente.
Mi volto e la vedo, mia madre allunga il passo ed io le vado incontro abbracciandola, mi avvicino al suo orecchio < da quando stai con Andrea sei sempre più bella, ti voglio bene mamma> lei mi sorride e accarezza il mio viso, Adriano ci raggiunge ci stringiamo forte e ci diano pacche sulla spalla, per noi questo gesto significava un ti voglio bene, un sono con te, un coraggio, significava tante cose, senza bisogno di parlare, abbraccio forte Andrea, vorrei ringraziarlo e chiedergli di prendersi cura di mia madre, ma da come la guarda con amore, so che non serve dirglielo, abbraccio Manu forte e accarezzo la sua pancia, dentro c'era mio nipote, ma sono consapevole che non lo vedrò prima di anni, ora c'è lei, il mio angelo, ci guardiamo le si avvicina, io vorrei baciarla e tenerla stretta a me per tutto il tempo, ma non posso, però posso abbracciarla, la stringo forte e lei ricambia, mi avvicino al suo orecchio < ciao amore mio> vedo come il suo corpo reagisce al mio contatto, alla mia voce e alle mie parole, le sorrido, lei mi stringe di nuovo e fa esattamente ciò che ho fatto io < ciao amore mio> stavolta è lei ad avere la certezza di come il mio corpo reagisce, mi sorride, vorrei rimanere così per sempre, ma non possiamo.
Ci avviciniamo e mia madre fa le presentazioni, poi vedo Paolo salutarla con un gesto della testa d ricambiare, poi noto le sue guance leggermente rosse, e immagino anche il perché, Paolo ci aveva trovato al mio tavolo mentre ci baciavamo e Paolo aveva organizzato tutto il pranzo per noi il giorno seguente, ma i bei ricordi, vengono interrotti dalla guardia che ci invita ad accomodarci.

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora