Capitolo 59

997 114 32
                                    

GRETA
Dopo due giorni chiusa in quella stanza d'ospedale, finalmente sono a casa, nessuno ancora ad oggi ha detto nulla di Marco, nemmeno Giovanna, ed io non ho intenzione di dire o chiedere nulla, il loro silenzio aveva un solo significato, Marco gli ha chiesto di non dirmelo, anche se è un po' contraddittorio, visto che mi ha lasciato la collana con il ciondolo e che ha parlato con il medico.
Sono sdraiata nel mio letto e mi sento inutile, non sono più abituata a stare ferma, senza fare nulla.
Ma forse ho un idea, mando un messaggio ad Adriano " ho bisogno di vederti subito, da solo" ho sottolineato il da solo, perché sarebbe stato capace di venire con Manu e ora devo parlare con lui.
Pochi minuti dopo sento il citofono e sorrido, pensando che mio cognato e forse intimorito da me, lo vedo davanti la porta e gli sorrido, facendo segno di entrare < chiudi la porta per favore> lo fa e lentamente si avvicina al mio letto, gli faccio segno di sedersi e anche io lo faccio, poggiando la schiena sullo schienale del letto < Greta che succede? Stai bene?> annuisco < si per ora si, e vorrei continuare a stare meglio, dopo la nostra conversazione > deglutisce vistosamente < allora Adriano, c'è qualcosa che vuoi dirmi?> mi guarda e sgrana gli occhi < Greta...di che parli? Che dovrei dirti....?> sorrido < per esempio, che tuo fratello, non so in che modo sinceramente, è venuto in ospedale? E che sei stato tu ad avvisarlo?> si gratta la testa e fa una smorfia con la bocca < allora?...> mi guarda
< Greta... mi sono spaventato, non pensavo sarebbe riuscito a venire sono sincero, ma  ho creduto  fosse giusto che lo sapesse, tu sei sua moglie, lui d suo figlio...> lo interrompo alzando la mano < ti ricordi, che io e tuo fratello non stiamo più insieme, perché lui non voleva " suo figlio" come lo definisci tu?> annuisce
< Greta..io non posso dirti nulla e tu lo sai... ma guarda credimi, che non è così.. lui ti ama e ama questo bambino ma...> lo guardo < ma....?> scuote la testa e si alza < Greta non posso, se te lo dico tradisco la sua fiducia, ed ora non posso negargli anche questo, ha dovuto rinunciare già a ciò che tiene di più, non lo metterò, in condizione di rinunciare anche me... scusami, ma spero  tu capisca..> annuisco e gli sorrido, per quanto fastidioso per me, apprezzo la sua lealtà verso suo fratello e ciò dimostra, che è molto maturato
< scusami... non voglio crearti problemi con tuo fratello... ma io... ho bisogno di capire...> mi guarda e si siede più vicino, prevede le mie n mani < Greta, ti giuro che non ti ha mai tradita... quella donna...> annuisco e lo interrompo, mentre lacrime scendono sul mio viso < lo so... io ho ascoltato te e Massimo mentre dicevate che era la figlia di Lipari e che era andata lì per un messaggio del padre> lui annuisce
< esatto Greta, ha visto quella donna, una volta e solo per questo> annuisco e lo abbraccio < mi dispiace di averlo accusato in quel modo davanti a tutti... ma sai, ora sono ancora più confusa..> mi asciuga le lacrime < perché? Cosa ti confonde? > prendo un respiro profondo < se mi avesse tradita.. poteva non volerle il bambino, perché voleva lei è non me, oppure, semplicemente perché si sentiva in colpa anche solo di avermi tradita una volta....ma visto che non è così..perché? Perché farmi tanto male? Perché come dici tu, anche lui sta male..perché?> annuisce < Greta il perché io non posso dirtelo... ma ti assicuro, che non ha nulla a che fare con i sentimenti che prova per te o per il bambino, anzi, proprio che vi ama, si è comportato in quel modo... devi credermi...> annuisco e lo guardo serio < aveva paura che qualcuno dell'alleanza ci facesse del male vero? Ci stavano tradendo...> mi interrompe < Greta tu... come...> si blocca e io accenno un sorriso < hai ascoltato anche questo, nella conversazione con Massimo vero?> annuisco colpevole e lui si alza di scatto nervoso e cammina avanti e indietro < sono un coglione, io... non sono in grado di farne  una giusta> lo interrompo < Adriano calmati...> mi guarda e vedo i suoi occhi lucidi < Greta, non posso calmarmi, ogni notte prima di dormire guardo mia moglie, guardo i miei figli e penso a voi, lui che a causa mia e chiuso lì dentro, privato della libertà, tu... tu che guardati, stai affrontando tutto questo a causa mia, perché se Marco non fosse stato in prigione, nulla di questo sarebbe successo... io mi sento in colpa ogni volta che bacio Manu, ogni volta che passo dei momenti con lei... perché io ho privato a voi questo è...> mi alzo piano da letto e lo raggiungo, lo abbraccio forte e piango insieme a lui < Adriano basta, non serve a nulla e sopratutto a nessuno tutto questo, guardami...> lo fa timidamente < se tuo fratello ti ha affidato tutto e perché ti ha perdonato, perché si fida, quindi smettila di sentirti in colpa, noi sapevamo i rischi di quella vita> mi guarda e scuote la testa < credi che davvero lui mi abbia lasciato tutto nelle mani Greta?> scuoto la testa, perché sapevo che non era così e ad ogni modo, capivo anche perché Marco non lo avesse fatto < no, non credo... > annuisce < Massimo decide... io faccio la figura, io rappresento la famiglia Neri, ma solo apparentemente > annuisco < lo so, ma credi per quale motivo tuo fratello ha fatto questa scelta?> allarga le braccia < secondo te Greta? Perché? > scuoto la testa < no Adriano, tuo fratello lo ha fatto per te, se avesse lasciato tutto nelle tue mani, tu saresti andato in panico, perché ti saresti sentito pieno di responsabilità e quindi, avresti preso e fatto scelte sbagliate> mi guarda quasi rincuorato < lo credi davvero?> annuisco < non lo credo, ne sono sicura, come sono sicura, che ad oggi, saresti in grado di affrontare la situazione in maniera diversa> mi guarda < io eseguo solo che ciò che Massimo dice e sai che lui, è molto bravo...> annuisco < lo so, ma ciò non significa che magari tu, possa avere il suo stesso pensiero senza essere influenzato da lui, oppure, che un tuo pensiero differente, non possa essere migliore del suo per quella circostanza> mi sorride e mi abbraccia < grazie Greta, ma ad ogni modo, non voglio far preoccupare Marco anche per questo, forza torna a letto signorina > sorrido e faccio come dice, poi lo guardo < ho un idea...potresti parlare con me, prima di farlo con Massimo, mi dici ciò che pensi, quale possa essere la tua soluzione ed io ti aiuto, così poi confronterai la tua idea, con quella di Massimo e senza esitazione dovrai dire il tuo pensiero, perché proprio perché Massimo e intelligente, saprà apprezzare la tua idea e sopratutto, con facilità ammetterà che tu hai pensato meglio di lui > annuisce poi diventa serio < se lo sa Marco...e poi tu non hai detto che non volevi più...> lo interrompo< Marco infatti non lo saprà, perché ne io e ne te,glie lo diremo adesso, e poi, io ho detto di non voler più avere a che fare, perché questo riguardava tuo fratello, ma sai che ad ogni modo, per lui voglio il meglio e sono sicura, tu sei in grado di ottenerlo> annuisce e mi abbraccia < ok, Greta devo dirti una cosa... mio fratello, lui chiede costantemente di te e del bambino, io non voglio mentire a lui e non voglio mentire a te...> annuisco < puoi dire ciò che vuoi a tuo fratello, non so perché realmente ha rifiutato il bambino, ma so che ha rischiato molto per essere lì in quel momento... quindi per ora, io non ho voglia ne di vederlo e ne di sentirlo... ma tu...puoi dirgli ciò che vuoi... e tuo fratello e lui o lei è tuo nipote, quindi... è giusto così > annuisce e mi abbraccia < quando uscirà, sono sicuro che ti spiegherà tutto e tornerete ad essere i stessi, anzi... sarete più uniti perché il vostro bambino vi renderà take> annuisco < lo spero Adriano > mi bacia la testa < grazie per la chiacchierata e per tutto, vado che ho una riunione con l'alleanza, passo stasera per raccontarti tutto ok?> annuisco e sorrido.
Adriano esce, ed io mi sdraio accarezzando la mia pancia < amore mio, il tuo papà sono sicura che ci ama, avrà sicuramente un ottimo motivo per aver detto e fatto l'ennesima scelta di merda, nella sua vita>

MARCO
Sono tornato in cella, ma qualcosa dentro di me è cambiato, non sono più lo stesso Marco, perché ora mi sento solo, prima sapevo che lei era ad ogni modo al mio fianco, stavolta no, è ancora una volta, forse, ho fatto una scelta di merda, avrei potuto gioire con lei per la notizia del bambino e poi spiegarle la situazione delle minacce e tutto il resto, lei forse, anzi lei sicuramente, avrebbe capito e si sarebbe messa da parte, ma lo avremmo deciso insieme, invece così... l'ho fatta soffrire, le ho fatto credere di non volere il bambino, solo perché io ero in carcere, le ho fatto addirittura credere che quella donna avesse avuto con me, un colloqui coniugale, io l'ho distrutta e mi rendo conto, che il primo a farla star male sono io, le ho lasciato la collana, ho sperato in un messaggio, in una chiamata, che almeno mi avesse fatto riferire da qualcuno qualcosa, invece no, il silenzio.

Ogni giorno chiedo informazioni su lei è sul bambino e mio fratello, mi ha detto di stare tranquillo, mi ha detto che Greta è tornata a casa e che sta sempre al letto, mi ha detto che tutti si stanno occupando di lei e con il fatto che Giovanna vive lì, anche di notte non è mai sola e questo mi rende più sereno, anche se dentro di me, tutto questo mi fa solo stare male, perché io vorrei esse lì con lei, io vorrei prendermi cura di loro, assicurarmi che entrambi stiano bene e che non gli manchi nulla, vorrei viziarla e assecondare ogni sua richiesta, o desiderio, ma sono bloccato qui e sto cominciando ad impazzire, dal giorno in ospedale, sono passati 10 giorni a me sembrano anni.

Ho il colloquio con gli avvocati, li raggiungo e li guardò, mentre si scambiano le ultime informazioni, mi siedo e li guardò in modo severo
< allora...stavolta quale problema, è uscito fuori?> si guardano tra loro e l'unica donna avvocatessa, mi sorride
< prima di tutto voglio darti questa> mi passa una busta, io la prendo < cos'è?> lei fa spallucce < non lo so, me l'ha data suo fratello, dicendo che doveva aprila subito> annuisco d faccio come dice, apro la busta e in questo momento, perdo in controllo di me stesso, il mio cuore batte all'impazzata, mentre tengo tra le mano quella piccola ecografia, era la prima foto di mio figlio per me, era la prima volta che lo vedevo, c'è un foglietto all'interno della busta lo prendo " fratello spero ti faccia piacere, il tuo bambino sta alla grande, e forte come suo padre, lui non ha mollato, non farlo nemmeno tu" annuisco a ciò che ho appena letto, mio fratello con questa ecografia, che vedo datata proprio oggi, mi ha dato la carica giusta, la voglia di lottare ancora, sono un po' deluso, nel senso mi fa piacere che mio fratello abbia fatto questo gesto, ma sono dispiaciuto che non sia stata Greta a farlo, ma ora la cosa importante è sapere che stanno bene.
Asciugo le lacrime e mentre continuo a tenere in mano l'ecografia, mi rivolgo hai miei avvocati
< allora...> è sempre la donna a parlare < signor Neri, come ben sa, stanno facendo di tutto per rinviare, ma noi pensiamo che se sua moglie...> la interrompo < mia moglie deve stare fuori da tutto questo, ora più che mai, e incinta e deve stare tranquilla > l'avvocatessa annuisce e guarda gli altri < ok, allora procediamo con la nuova richiesta d'udienza > li guardò <io devo uscire di qui, che siano anche gli arresti domiciliari, fate richiesta di quelli in attesa della sentenza definitiva, fate qualcosa cazzo> i 3 annuiscono <ok lunedì procediamo, la teniamo aggiornato>
Annuisco e torno in cella,mi sdraio sul letto e continuo a guardare quel piccolo capolavoro, lui era il nostro bambino, il nostro amore, ed io farò di tutto per raggiungerli, il prima possibile.

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora