Capitolo 41

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GRETA
Sono passati 10 giorni dalla famosa notte al Futuro e tra me e Marco le cosa vanno alla grande, ormai viviamo praticamente insieme, paga l'affitto inutilmente.
Oggi ci sarà l'inaugurazione del The family ed io sono molto agitata, nervosa, per questo ho deciso di andare dalla mia psicologa, in questi giorni l'avevo aggiornata sugli avvenimenti più importanti, o meglio, sul progetto e sul fatto che io e Marco finalmente avevamo trovato la nostra stabilità, ma avevo bisogno di sfogarmi con lei, dicevo tirare fuori tutte le emozioni, che ancora non riuscivo a dire a nessuno se non a lei.
Marco è con Adriano, Simone e Michele che alla fine si è dimostrato innocuo e professionale al Futuro, devo lasciargli solo alcuni documenti.
Entro e li vedo concentrati, metto una mano sulla spalla di Marco è subito mi sorride < amore> lo bacio < vi ho portato questi> mostro la cartellina con i documenti, Marco mi sorride < grazie amore, vuoi qualcosa da bere? > scuoto la testa < no io ho alcune commissioni da fare..> mi guarda un po' confuso
< vuoi che ti faccio accompagnare da Massimo così fai prima?> scuoto la testa e accarezzo il suo viso
< no amore, non serve tranquillo... ci vediamo dopo a casa ok?> annuisce < ok ti accompagno fuori> saluto gli altri con la mano e abbracciata a lui raggiungo la mia macchina, mi guarda < tutto bene? Hai una faccetta un po' preoccupata o sbaglio? > scuoto la testa < sto bene, sono solo un po' emozionata per stasera> mi bacia < andrà tutto
bene > lo guardo < lo so> ci baciamo, guardo l'ora e comincia a farsi tardi
< scappo ci vediamo a casa> mi bacia per salutarmi e poi io parto con la mia macchina.
Ogni volta che dovevo andare dalla psicologa, ero sempre un po' strana, agitata e nervosa, perché sapevo ciò che mi aspettava, forse ho sbagliato ad andarci proprio oggi, ma ormai non posso tornare indietro.

Entro e mi accoglie con il sorriso, mi siedo sul divanetto e comincio a raccontare di come sono felice, per come sta andando tra me e Marco, e di come sono entusiasta per l'evento di stasera, lei mi guarda < ora mi dici qual'e la cosa che ti turba?> scuoto la testa < non lo so... io a volte mi sento in colpa per essere felice, mentre....> lei subito prende la mia mano < Greta, tuo fratello vorrebbe solo vederti felice, maggior ragione, se a renderti tale e anche la realizzazione del suo progetto > annuisco lei continua < sei riuscita a percorrere tutta la via di casa? O meglio sei riuscita a passare nel punto dove tuo fratello e morto?> scuoto la testa < no...> lei mi guarda < e come vai a casa di Marco?> scuoto la testa < non ci vado... lui ha provato ogni tanto a propormi di andare da lui ma... io ho trovato una scusa per non andare> lei annuisce < quindi non gli hai parlato di questo tuo blocco?> scuoto la testa
< no, lui è molto premuroso e se glie lo avessi detto, in questi giorni di sarebbe preoccupato per me, avrebbe provato a farmi superare questa cosa è io... in questi giorni l'ho solo voluto vedere sereno e felice, al mio fianco > lei annuisce ancora < gli ha detto che vai dallo psicologo?> scuoto la testa e lei continua
< Greta ti fidi davvero di lui?> immediatamente e senza esitazione, rispondo < si, più di quanto non mi fidi di me stessa> lei sorride < allora Greta ti darò un compito, non stasera, ma voglio che dimostri a Marco che sei sincera con lui, voglio che gli racconti il tuo blocco e che ti stai facendo seguire da uno psicologo> la guardo < non voglio essere maleducata, ma credo che se gli dico che vengo qui... gli dimostro solo che sono debole e lui...diventerebbe ancora più protettivo > lei sorride e scuote la testa
< Greta facciamo una scommessa tu diglielo e poi mi fai sapere...> la guardo confusa < perché?> mi stringe la mano < da quel po che ho capito di lui, per la precisione che è un ragazzo molto intelligente, non ti vedrà come una debole, ma al contrario lui ti guarderà con ammirazione, per il tuo coraggio di aver capito da sola di aver bisogno di aiuto, per esserti messa in gioco e aver cercato di risolvere i tuoi problemi, non è debole chi chiede aiuto nel momento del bisogno, ma chi nega le proprie paure è i propri problemi > abbraccio la psicologa e con una visione diversa di me stessa, lascio il suo studio.

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