Capitolo 25

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GRETA
Come promesso mi sono occupata di lui, ogni 2 ore mi sono accertata che prendesse le sue medicine, trovarci nello stesso letto è stato all'inizio un po' imbarazzante, ci siamo tenuti a distanza,avendo paura anche solo di un leggero sfioramento di mano.

Apro gli occhi e sono abbracciata a lui, la mia testa sul suo petto, e il suo braccio intorno al mio fianco che mi tiene stretta a lui, alzo gli occhi e trovo i suoi, sono un po' imbarazzata dal contatto dei nostri corpi, ma lui accenna un sorriso < buongiorno > sorrido timidamente < buongiorno, come ti senti?> sorride < molto meglio, tutto merito della mia infermiera che stanotte si è presa cura di me> sorrido < veramente se ti trovi in queste condizioni è per merito della tua infermiera > scuote la testa e fa la faccia offesa < quindi lo hai fatto solo perché ti reputi responsabile... io credevo...> non finisce la frase ed io la ripeto < credevi...> sorride divertito
< credevo lo avessi fatto perché siamo come fratelli> lo dice in tono scherzoso, ed io provo a divincolarmi dal suo abbraccio, ma lui me lo impedisce mettendosi sopra di me, i nostri nasi si sfiorano, mi guarda con desiderio, e sento anche la sua erezione tra le mie gambe < i fratelli non si fanno questo effetto...> mi sorride < esatto, quindi non dire più cazzate del genere> sorrido, vorrei baciarlo, sono tentata di farlo, in fondo in questo momento avevo la certezza di quanto anche lui mi desidera, ma il suono del citofono interrompe la magia, Marco si toglie immediatamente da sopra di me, lasciandomi un grande vuoto, si alza dal letto e guarda dalla finestra < Greta e per te> scuoto la testa < per me? Chi è?> mi guarda un po' deluso < Leo> senza aggiungere altro esce dalla stanza e va dritto in bagno, io scendo, e raggiungo il cancello, non voglio che Leo entri in casa mia.
< che vuoi?> mi guarda disperato < Greta voglio parlarti un momento> sbuffo < Leo non c'è nulla che tu possa dire per migliorare la situazione > lui mi guarda spaventato e si guarda intorno costantemente < tu... lo hai detto a lui... ecco lui sa cosa è successo?> scuoto la testa, < no.. io non... > mi prende per mano < Greta davvero scusami, ero solo impazzito di gelosia... non ti avrei mai dato uno schiaffo, lo sai, mi conosci...> scuoto la testa < no io non conosco te e tu non conosci me..> sembra disparato, mi tira verso le sue labbra e prova a baciarmi, io prontamente gli do un pugno in faccia, lui indietreggia, io sento un dolore allucinante alla mano non avevo mai dato un pugno in vita mia e la mia inesperienza, sicuramente me lo aveva fatto dare in maniera sbagliata, lui non molla continua afferrandomi per le spalle < Greta davvero... non roviniamo tutto...>
Ci siano un po' spostati dal cancello, ma improvvisamente lo vedo aprirsi, vedo Marco, ed è incazzato come non mai.

MARCO
È stato il risveglio che ho sognato per anni, vedere lei che dorme tra le mie braccia.
Abbiamo un po' giocato, ed io ho deciso, che senza bisogno di troppe parole, doveva capire quanto la desideravo, lo ha capito bene, perché sono sicuro stava per baciarmi, ma il suono del citofono ci interrompe, potrebbe essere il controllo della polizia, quindi devo alzarmi per forza, raggiungo la finestra e vedo quel coglione davanti al cancello, cerco di essere calmo e gli dico che è per lei, ma quando faccio il nome di Leo, nei suoi occhi vedo timore, raggiungo il bagno, perché devo rinfrescarmi il viso, ricordo ciò che ha detto ieri sera su lui, sul suo lavoro. Prendo il telefono e chiamo Massimo risponde subito < Massimo, voglio che mi dici cosa è successo ieri sera con Greta e Leo>
Lui senza esitazione lo fa
< stavano discutendo prima nel ristorante, poi sono usciti fuori ed io li ho seguiti, parlavano di te, lui ha fatto allusione al fatto che tu gli avevi dato il permesso..E poi improvvisamente, stava per dare uno schiaffo a Greta ed io sono intervenuto per evitare che accadesse, ho mandato Greta in macchina e ho detto a quel coglione che da oggi ha un grande problema, poi Greta ha cominciato a strillare come una matta che dovevamo andare via e siamo venuti da te, in ospedale> sono furioso < ok grazie Massimo> lui prima di chiudere la chiamata interviene di nuovo < Marco, non è il momento di fare cazzate ora> chiudo la chiamata senza rispondergli e vado a passo svelto verso il cancello, lo apro e loro sono poco distanti, ma io non posso mettere piedi fuori, altrimenti il bracciale di sorveglianza, avrebbe avvisato la polizia di evasione.
Leo le stringe le spalle, ma entrambi mi guardano Greta sembra impaurita < Marco..> io guardo lui
< toglile immediatamente le mani di dosso> lui lo fa subito, guardo Greta < Greta vieni subito qui, entra dentro per favore > lei mi guarda mortificata della situazione < Marco va tutto bene, stai calmo > scuoto la testa e alzo il tono di voce
< Greta o rientri da sola, oppure ti vengo e prendere io..> sentendo le mie parole e sapendo che se lo avessi fatto, avrei detto addio hai miei arresti domiciliari, allunga il passo verso di me, lui la sta per fermare, ma io allungando il braccio la tirò a me, impedendo al coglione di raggiungerla, la porto subito dietro le mie spalle e nello stesso modo rapido, afferrò Leo per un braccio, che stringo forte, molto forte, lui grida dal dolore, ma io me ne frego, stando sempre attento a non superare quel centimetro, tra dentro e fuori, stringo il mio braccio intorno al suo collo < come ti sei permesso anche solo di fare il gesto di darle uno schiaffo? Come? Ti senti uomo? Fallo con me l'uomo...> cerca di liberarsi < non l'avrei mai colpita...gli ho chiesto di mandarti via e lei...> stringo più forte < e sentiamo coglione... perché doveva mandarmi via? Aspetta non dirmelo forse lo so... perché sei un uomo insicuro, perché non vali un cazzo, ecco perché...> vedo Daniele raggiungermi di corsa< Marco che fai? lascialo e il principale è anche il ragazzo di Greta> lo guardo sorridendo nervosamente, ma lascio immediatamente quel coglione, faccio un passo indietro per essere più sicuro di non oltrepassare la soglia del cancello, Daniele mi guarda confuso < si può sapere che succede? Dov'è mia sorella ?> ci voltiamo entrambi e la vediamo seduta a terra, sul prato che stringe le ginocchia al petto, trema come una foglia e sembra guardare il vuoto, è arrivato anche Adriano, che prontamente tiene Leo fermo, Daniele è corso da Greta e lo vedo cercare di parlarci, io guardo Leo minaccioso < che le hai fatto stavolta bastardo?> mio fratello lo tiene a distanza da me, so che lo fa per non farmi peggiorare la mia situazione < se l'hai solo toccata io ti ammazzo... credi che sia un problema per me fare un passo in avanti? Prima che verranno per portarmi via, ti avrò già ammazzato coglione> lui ride < l'ho baciata...> sto per fare il passo che cambierà la mia vita, ma due piccole mani tremanti mi stringono il braccio, mi volto e vedo lei, la mia piccola Greta, con un filo di voce < vuole solo istigarti, non farlo> mi blocco, ma Daniele mi passa a fianco come una furia e comincia a colpire Leo
< nessuno tocca mia sorella senza la sua volontà, bastardo > lui cade più volte a terra, Greta trema più forte, guardo Adriano e subito capisce, afferra Daniele < basta, basta lascialo stare> devo dire che Daniele arrabbiato era una vera furia, ma la fisicità di Adriano riesce a staccarlo.
Stringo Greta tra le mie braccia < vieni andiamo dentro > lei annuisce.

GRETA
Vedere Marco sulla soglia del cancello mi ha fatto bloccare il cuore, un passo in più e non lo avrei visto altri anni. Dal modo in cui mi afferra e tira verso di lui, deduco che Leo mi stava prendendo di nuovo.
Sono dietro di Marco e vedo come le sue braccia stringono forte Leo, vorrei dire e fare qualcosa, ma sono bloccata, tutto questo è a causa mia, sento mio fratello impedire a Marco di picchiare Leo, ed io mi siedo a terra in una fase di rilassamento, mi sono molto spaventata ma non per Leo, o per il resto, ma solo perché a causa mia Marco avrebbe potuto connettere una sciocchezza, che gli sarebbe costata la libertà.
Vedo mio fratello venire verso di me < Greta > lo abbraccio, lui mi guarda < che succede?> scuoto la testa < abbiano litigato ieri e prima ha privato a baciarmi... ma io...> non finisco la frase, perché ascolto Leo, che di proposito dice a Marco che mi ha baciata e lui sta per fare una scelta di merda e non me lo perdonerei mai. Mi alzo e anche se ternante, lo raggiungo, stringo il suo braccio con tutta la forza che ho in questo momento, lui si blocca e mi guarda, con quel poco di voce che mi esce, mi rivolgo a lui
< vuole solo istigarti, non farlo> mi guarda e mio fratello ci sorpassa come una furia, colpisce Leo
< nessuno tocca mia sorella senza la sua volontà bastardo> io tremo, non ho le forze per fare un passo vorrei fermare anche mio fratello, non mi piace essere motivo di discussioni, tanto meno di questo livello, vedo Marco fare un cenno ad Adriano e subito blocca mio fratello, lasciando andare Leo.
Marco mi stringe < vieni andiamo dentro> annuisco e insieme entriamo, subito dopo ci raggiungono Adriano e Daniele.
Guardo mio fratello, ed è sporco di sangue, ma subito mi rassicura < tranquilla non è il mio, e di quel verme> annuisco e lo vado subito ad abbracciare, lui era sempre così protettivo con me, mi stringe forte < ehi sorellina, stai tranquilla ok? Non è successo nulla > scuoto la testa e guardo tutti < scusatemi tutti davvero... io non volevo creare una situazione del genere > mio fratello mi sorride
< Greta non sei tu ad averla creata, ma quell'idiota, ovviamente scordati di tornare a lavorare lì> annuisco < si ovvio che non ci torno, da domani comincio a cercare qualcosa...> Daniele mi sorride, poi si rivolge a Marco < Marco grazie per essere intervenuto, mi dispiace aver messo a rischio..> lui non lo fa finire < Daniele non devi ringraziarmi di nulla, per tua sorella...per voi io...> sento molta verità nelle parole di Marco e come me, mio fratello che gli sorride < ragazzi io vado a darmi una cambiata è una lavata > anche Adriano si unisce a lui < anche io vado, ci vediamo dopo> io e Marco li salutiamo, lui mi guarda < stai bene?> annuisco e mi siedo vicino a lui < si...> lui prende la mia mano, ma era quella con cui avevo detto il pugno a Leo, quindi ritraggo la mano facendo una smorfia, lui mi guarda sorpreso, guarda la mia mano ed è leggermente gonfia e arrossata, la prende con delicatezza < che hai fatto alla mano?> io sono un po' imbarazzata
< ecco... quando lui ha privato a baciarmi io... gli ho dato un pugno in faccia.. na...> annuisce e sorride leggermente < ma ti sei fatta male tu...> annuisco, lui si alza va in cucina e torna con il ghiaccio, si siede prende la mia mano e con l'altra mi mette il ghiaccio < ti fa male ?> annuisco, lui sorride leggermente
< perché ridi? È stato il mio primo pugno...> annuisce < se hai intenzione di continuare a darli in questo modo, spero sia anche l'ultimo> sorrido
< l'ho dato male vero?> annuisce < direi di sì...lo hai dato con le nocchie e in questo modo, rischi di romperti una mano> lo guardo sorpresa, lui era sicuramente esperto in pugni < mi insegni?> mi guarda sorpreso < a dare pugni? Vuoi che ti insegno a dare pugni...? Scordatelo!> sbuffo < daiiii che ti costa?> sorride < non ti servirà mai> scuoto la testa < non è vero... hai visto oggi?> lui scuote la testa
< solo perché tu non mi hai detto cosa era successo ieri sera... altrimenti, non ti avrei permesso di vederlo, o almeno non da sola> scuoto la testa, mentre lui nel frattempo si è allontanato verso il bagno < non posso vivere sempre con i tuoi angeli intorno Marco > ritorna da me con una fascia e mi invita a porgergli la mano, lo faccio e mentre lui con delicatezza la fascia, mi risponde < non sono i miei angeli, ma i tuoi... ad ogni modo...sto pensando ad una soluzione, ma devo metterla bene a fuoco
prima > lo guardo curiosa
< cioè? Di che si tratta? Non vorrai mica chiudermi in casa?> sorride accarezzandomi il viso < non ci avevo pensato, ma potrebbe essere un'idea > sbuffo e insieme raggiungiamo la cucina per preparare qualcosa per pranzo.

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora