Capitolo 18

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UN ANNO DOPO

GRETA
Ormai vivo da sola da circa 6 mesi, mio padre si è trasferito da Sara, siamo praticamente a 3 case di distanza, ma ad ogni modo mi sento più libera e indipendente, continuo a lavorare al forno da Leo e con lui, è nata una certa simpatia, spesso usciamo insieme, ultimamente sempre, tra noi c'è stato qualche bacio ma nulla di più, dopo Marco, non sono riuscita a lasciarmi andare con nessuno, nemmeno con Leo, nonostante tutti continuano a spronarmi ed incoraggiarmi, che lui è quello giusto, l'unica che non lo fa davvero con insistenza, e Manu ed io so anche perché, lei a differenza degli altri, leggeva il mio cuore, sapeva che ciò che ho provato e che purtroppo tutt'ora provo per lui, è forte nonostante io cerco di nasconderlo.
Dopo tutto questo tempo, ho ancora i suoi angeli intorno, ed io fingo ancora di non vederli e di non sapere, che sono lì per me, con Paolo ho istaurato un buon rapporto, posso dire di aver trovato un amico, tutto è successo una sera al locale di Marco, ho visto un tizio, appena fuori la porta del locale, dare una bustina con delle pasticche ad un ragazzo, che avrà avuto massimo 20 anni, so che Marco ha sempre vietato queste cose, so quanto tiene a questo locale e al fatto che sia pulito e per nessun motivo, riconducibile alla sua attività lavorativa con il padre, avviso Paolo, indicandogli prima il ragazzo, che possedeva la droga, che immediatamente viene buttato fuori dalle guardie e poi vedendo il tizio che glie le aveva consegnate, indico anche lui, Paolo mi guarda ed è preoccupato, prende il telefono e scrive un messaggio, aspetta 10 minuti continuando a seguire il tizio con lo sguardo, una volta che gli è arrivato un messaggio, mi guarda < tu resta qui, io torno subito> annuisco, Paolo viene seguito da Massimo ed altri due ragazzi, li vedo raggiungere il tizio che io gli avevo indicato e con calma, viene portato fuori, sono curiosa, voglio vedere che succede, li raggiungo fuori, non facendomi vedere, ma ascoltando la conversazione, il tizio si rivolge a Paolo < come fai a fare il cane, senza il padrone?> Paolo sorride < perché io sono fedele a chi mi ha sempre aiutato> lui sorride < Paolo dimmi che cazzo vuoi, non ho tempo da perdere > Paolo lo guarda attentamente < prima cosa, vorrei sapere che ci fa qui Francesco Fabrizi? > o cazzo e l'uomo a cui ho puntato la pistola, continuo ad ascoltare < e un locale pubblico, o sbaglio?> Paolo sorride < si ma non è un locale, dove puoi far vendere quella merda e lo sai> fa spallucce < bhe Marco non c'è, quindi...> Paolo si innervosisce < ascoltami bene, lui non è qui, ma ci sono io e tu... non dovresti essere qui.. anzi, se non sbaglio e grazie a lui, se respiri, altrimenti..> l'uomo si volta verso Paolo, in modo furioso < tu non sei nessuno per parlarmi così, sei solo un cane da guardia, io non so di che parli...> mi avvicino lentamente, senza far rumore e posiziono le mani come se stessi impugnando la pistola, lui è di spalle a me, lo raggiungo e gli tocco la nuca, esattamente come avevo fatto quella sera < così forse ti ricordi meglio > annuisce < allora il coglione mi ha dato retta, quando gli ho detto di non farsi scappare una come te> tolgo le mani dalla sua testa e vado davanti a lui, lo guardò fisso e scuoto la testa < no, non l'ha fatto perché è un coglione, ma io non lo sono > lui sorride e annuisce < ho sempre rispettato le donne con le palle e tu... ne hai davvero > annuisco, ma lui continua < ciò non toglie, che io non prendo di certo ordini da voi...> una voce famigliare mi fa tremare le gambe < forse non da loro, ma da me si...> Francesco alza le mani in segno di resa < calmo, calmo, credevo non fossi interessato a certi affari, soprattutto in sapevo avessi lo stesso temperamento di tuo fratello > Adriano prima mi fulmina con lo sguardo e so per certa, che da ora sono nei guai, poi si rivolge a lui < tutto ciò che riguarda a sta a cuore di mio fratello, mi interessa, quindi hai due opzioni, o te ne vai adesso, senza aggiungere una parola, oppure avrai il piacere di confrontare se sono più bravo io, o mio fratello a dare pugni in faccia, e ti assicuro che non smetterò, finché non ti avrò reso
irriconoscibile > non avevo mai visto e sentito Adriano, così Francesco annuisce < ok a posto così, ognuno nei suoi affari> Adriano annuisce < esatto, perché altrimenti da domani comincio a far frequentare i tuoi locali e farò in modo che ogni sera, ci sia la polizia, così che tuo padre non possa più lavorare > lui annuisce e senza aggiungere altro si allontana, Adriano guarda Paolo gli stringe la mano < grazie per avermi avvisato, qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi> Paolo annuisce, ora Adriano mi guarda < Greta a casa con me forza > è davvero arrabbiato < veramente.... io sono qui con Virginia...> mi guarda e mi incenerisce < Greta ho detto a casa con me> Paolo mi fa cenno di assecondarlo e lo faccio.
Durante il tragitto fino a casa mi ha rimproverata, per ciò che ho fatto, dicendo che è pericoloso, mi sembra di sentire suo fratello, sbuffo, lui mi guarda
< Greta quando Marco saprà...> lo interrompo < ehi ehi calmo, non c'è bisogno di dirglielo, lascialo fuori da questa storia> Adriano mi guarda < lascialo fuori da questa storia? Oggi ti sei mostrata all'uomo che hai puntato la pistola in testa, e tu mi chiedi di non dire nulla a mio fratello> stavolta sbotto < non sono cazzi suoi, io ho puntato la pistola a quell'uomo è sono io, che mi sono mostrata a lui, tuo fratello non c'entra niente, per me è un estraneo, lui non deve sapere nulla della mia vita> lui mi guarda sorpreso
< io credevo che tra voi, insomma...> scuoto la testa e ripeto esattamente ciò che il fratello gli aveva detto quella sera, per giustificare che già ci conoscevamo
< ci siano conosciuti e tra noi è successo qualcosa, ma non sapevamo entrambi chi fossimo, quindi questo è ciò che c'è stato con tuo fratello, basta> lui annuisce < ok, ma comunque quello che hai fatto è grave> annuisco < ok ma ora basta con le prediche>
Da quel momento io e Adriano non abbiano più affrontato questo discorso, io non gli ho mai chiesto se ha raccontato a suo fratello di quanto successo, perché sinceramente non mi importa il suo pensiero.
Da quella sera, senza che nessuno lo sappia, lavoro con Paolo, gli do una mano a controllare tutta la contabilità e che tutto sia in perfetta regola, lo faccio anche con la palestra e se c'è stato bisogno di fare il muso duro l'ho fatto con chi voleva fregarci. Ovviamente all'inizio Paolo non era d'accordo, spaventato dalla reazione di Marco se lo avesse saputo, ma aveva imparato a fidarsi di me, come io di lui e sapeva che non lo avrei mai tradito.
Due settimane fa, aveva avuto un colloqui con Marco e gli aveva mostrato i cambiamenti che avevamo fatto, hai contratti con i fornitori e anche quelli dei dipendenti, che avrebbero agevolato lui, ma anche i dipendenti, appena uscito mi aveva chiamato, dicendo che Marco, si era complimentato e che era felicemente sorpreso. Ed io come una povera sciocca, mi sento felice, di avergli procurato una buona notizia.

Ho staccato da lavoro e sono andata a pranzo con Leo, ci siamo divertiti, ma io non posso non notare un angelo ovvero Massimo, seduto a pochi tavoli dal mio, ormai ero abituata, alla loro presenza silenziosa.
Mi alzo per raggiungere il bagno è un ragazzo mi viene addosso, il mio angelo si alza subito e mi raggiunge, rivolgendosi al ragazzo < stai attento quando cammini> il ragazzo subito si scusa con me e si allontana, io sorrido al mio angelo < grazie > lui fa spallucce, come se non avesse fatto nulla e io continuo < grazie per tutto quello che fate, ma davvero non c'è bisogno > lui sorride imbarazzato
< io mi limito solo... anzi io non dovrei nemmeno parlarti> sorrido < stai tranquillo, nessuno lo saprà mai, che ho ascoltato la tua voce, comunque grazie davvero a tutti voi io... vorrei potervi liberare di questo peso ma...> lui sorride < è una testa dura, difficilmente cambia idea > sorrido malinconica, perché lo avevo provato sulla mia pelle, che non cambia idea < lo so bene, ti auguro buona giornata > lui annuisce e torna al tavolo.
Io raggiungo di nuovo Leo < tutto bene?> annuisco cercando di sorridere, ma il pensiero, il ricordo di Marco ancora ad oggi mi turba, poi mi guarda < ti ha chiamata Adriano mentre eri in bagno, ha detto di richiamarlo subito > annuisco e richiamo
Mi risponde dopo il primo squillo e sento subito che è agitato < Greta, Greta ascolta io...>
< Adriano che è successo?>
< nulla di grave, ma devi venire subito a casa, ti devo parlare urgentemente, da soli>
capisco che la presenza di Leo, non è opportuna
< ok arrivo, 5 minuti e sono a casa>
Chiudo la chiamata, Leo mi guarda preoccupato
< tutto bene?> annuisco < si, ma devo andare a casa, subito> mi guarda confuso < ora devo andare, poi ti dico> gli lascio un piccolo bacio sulle labbra e esco dal ristorante, ovviamente seguita dal mio angelo

Arrivo a casa e trovo nel mio giardino Manu e Adriano che discutono < che succede?> Adriano mi viene subito incontro < ecco, io ho fatto una cosa senza il tuo permesso, ma so che tu sarai d'accordo> Manu interviene < no, non sarà mai d'accordo e tu dovevi prima chiedere a lei > li stoppo con le mani
< allora, se non mi spiegate di che parlate, è difficile che io possa dire se sono d'accordo o meno, ok?> Manu fa segno a Adriano di parlare < mi ha chiamato l'avvocato, hanno concesso i domiciliari a Marco > mi viene da sorridere, ma cerco di trattenermi, ma ad ogni modo non capisco io che centro < quindi? Sono felice per lui, ma io...> Adriano si gratta la testa < il punto è che non può andare da mio padre o da Fabio per ovvi motivi, da mia madre con tuo padre nemmeno e io non posso, perché sono suo fratello > continuo a non capire e lo invito a continuare, ma Manu lo precede < quindi, lui ha dato il tuo indirizzo> scuoto la testa e guardo Adriano < tu hai detto che può venire a vivere qui?, con me? A casa mia? Tu sei fuori di testa> Manu lo guarda < te lo avevo detto> guardo Adriano, sembra disperato < Greta solo per un paio di mesi, poi faremo richiesta per una casa sua, già abbiamo fatto richiesta per gli arresti lavorativi > scuoto la testa, gli punto il dito, ma lui continua < prendilo come favore personale, sai che me lo devi> aveva ragione lui, aveva mantenuto il segreto che mi ero mostrata a Fabrizi, lo guardò curiosa < lui ha accettato di venire a casa mia?> Manu interviene di nuovo <ovviamente no, sarà una sorpresa anche per lui> ora rido nervosamente < allora apposto, non accetterà mai> lui mi guarda preoccupato < Greta, avevo mezz'ora per trovargli una sistemazione, mio padre si è lavato le mani, Fabio come lui, ed io... mi dispiace, ma sei l'unica di cui mi fido, se non accetta, verrà riportato immediatamente dentro e non avrà più agevolazioni sulla condanna, quindi dovrà scontare intera pena lì in carcere, non volevo metterti in difficoltà > lo abbraccio < va bene, lo convinceremo, anche se è uno stronzo e insopportabile, meglio qui con noi, che li > lui mi sorride e mi abbraccia di nuovo, Manu ci osserva e sorride, poi ci guarda < poi mi spiegate la storia, che tu gli devi un favore> sorridiamo e nel mentre arrivano Sara e mio padre, che erano già stati informati da Adriano su tutto. Sara si avvicina
< Greta, io non so davvero come ringraziarti> faccio spallucce < se questo è l'unico modo per farlo uscire...> mio padre si avvicina e mi bacia la testa
< sono fiero e orgoglioso di te, sei una donna buona, è la vita un giorno ti ripagherà per tutto questo > annuisco e poco dopo, due lampeggianti attirano la nostra attenzione.

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