Capitolo 38

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MARCO
Sono agitato, la sto aspettando sotto casa sua, non vedo l'ora di vederla, so che stasera posso abbracciarla, toccarla, baciarla ogni volta che ne ho voglia, nonostante non siano soli e questo, mi fa sentire sereno, ma al tempo stesso agitato, non voglio sbagliare nulla, voglio che tutto sia perfetto e che capisca davvero, che questa doveva essere la nostra storia fin dall'inizio.
Sento la porta chiudersi e vedo lei, bella più che mai, indossa un vestitino bianco a fascia, stretto sul Seno e morbido sotto, davanti la gonna e corta, forse troppo corta e dietro e più lunga, i suoi capelli sciolti, legati solo con due piccole treccine hai lati, sandalo vertinigoso, poco trucco e tanto profumo da farmi perdere la testa, la guardo e non riesco quasi a dire nulla, lei mi sorride < ho sbagliato l'abbigliamento?> le sorrido, mentre mi avvicino a lei < amore mio tu sei stupenda anche con il pigiama> lei sorride
< intendevo per la moto> mi schiarisco la voce, faccio finta di osservarla < bhe, diciamo che non è proprio abbigliamento da moto, ma è perfetto lo stesso, ti manca solo una cosa> si guarda non capendo e io, da sopra la moto, prendo un giacchettino di pelle nera e glie lo passo, lei lo guarda < e per me?> io annuisco < quando hai avuto il tempo per comprarlo? > sorrido mentre le accarezzo il viso
< l'ho comprato il giorno che ho comprato la moto> mi guarda confusa < sapevo che prima o poi ti sarebbe servito> annuisce sorridendo < bella mossa Marco Neri> sorrido e le porgo il casco, lei mette il giacchetto e poi il casco, stavolta con più disinvoltura sale sulla moto < sei pronta?> annuisce e io accendo e parto, stavolta accelero un po' dj più rispetto ad oggi, ma lei sembra serena.

GRETA

Ho svuotato l'armadio cercando qualcosa di adatto da mettere, volevo essere bella, lo volevo essere hai suoi occhi.
Ho provato un vestito che non avevo mai messo, ogni volta dicevo che non era l'occasione giusta, ma forse questa  sera lo e...
Marco mi sta aspettando di fuori , ed io ho il cuore a mille, credo che forse, ho esagerato con il vestito e che non sarà di certo adatto per la moto, ma ormai non posso che uscire e scoprirlo.

Lo vedo lì davanti a me, bello più che mai, con i suoi jeans neri e una camicia bianca, che risalta la sua abbronzatura, è un giubbotto di pelle nera slacciato, mi sorride e sembra incantato, tanto da credere che il mio abbigliamento sia davvero fuori luogo, lui dice che è perfetto, ma che manca qualcosa, mi guardò, cercando cosa mi manca e lui mi porge un giacchetto di pelle nera come il suo, sono colpita dal gesto e gli chiedo quando ha avuto il tempo di comprarlo, ma lui ancora una volta mi stupisce, dicendo che lo ha fatto il giorno che ha comprato la moto, sapendo che prima o poi, mi sarebbe servito, annuisco < bella mossa Marco Neri> ero rimasta senza parole, lui mi porge il casco e dopo aver indossato il giacchetto lo indosso e salgo sulla moto, stavolta con meno paura.

Sento che a differenza di oggi, va più veloce, ma io non ho paura, sono abbracciata a lui e so che lui è il mio angelo, quindi mi sento al sicuro.
La moto rallenta e piano piano si ferma, mi guardò intorno e riconosco subito il posto, lui scende dalla moto e aiuta me a fare lo stesso, mi prende per mano  e ci avviciniamo alla ringhiera, sento caldo, tanto caldo, così tolgo il mio giacchetto, lui sorride mi abbraccia da dietro < perché proprio qui?> lui fa spallucce < perché qui, io avrei voluto dirti tutta la verità, ma ho avuto paura...> lo guardo e accarezzo il suo viso < lo so... è passato tanto tempo, sono successe tante cose> lui mi fa voltare verso di lui < lo so, mi dispiace, se solo potessi tornare indietro io...> lo interrompo, baciando leggermente le sue labbra
< lo so... non sei il solo ad aver sbagliato... anche io l'ho fatto... indietro non si può tornare Marco > annuisce quasi rassegnato, ed io cerco di cambiare discorso < da qui il tramonto si vede benissimo > rimanendo sempre tra le sue braccia, mi volto verso il mare davanti a noi e al tramonto che si riflette nel mare < ti ho portata qui anche per questo, volevo fartelo vedere> stringo le sue mani < lo hai visto altre volte da qui allora?> annuisce < a parte i mesi che sono stato fuori, ogni sera> lo guardo < perché? Perché sei tornato qui?> mi guarda < perché questo posto mi ha sempre ricordato te, noi...quel  giorno eravamo così felici, avevamo  fatto l'amore per la prima volta, nessuno dei due immaginava il seguito che c'è stato.... Così, io quando vengo qui, rivivo quei momenti con te, e stato il mio modo per sentirti vicina, anche quando non lo eri> le sue parole mi hanno toccato l'anima, ho sentito la verità in ogni singola parola, in ogni suo silenzio, mi volto e lo abbraccio forte, lui ricambia < mi sei mancato da morire, ma io non potevo...io...ho dovuto fare un grande lavoro su me stessa...ma ora non me la sento... non stasera di parlarne...> mi zittisce e accarezza il mio viso < ehi, ehi guardami Greta, non voglio che tu faccia nulla che non ti sento, non voglio che tu ti senti obbligata, costretta, a dire o fare cose, solo perché io.... Lo sto facendo con te, ok?> annuisco e lo bacio, lui subito ricambia smuovo un po' i piedi e mi sorride < che c'è?> sorrido < non siamo ancora arrivati alla cena e già mi fanno male i piedi> sorride anche lui < io ho una soluzione per questo > mi prende in braccio e io stringo le gambe intorno alla sua vita, raggiungiamo di nuovo la moto , mi fa sedere sul serbatoio, e lui si siede al suo posto tirandomi verso di lui < così è perfetto direi> mi avvicino dolcemente a lui < tu sei perfetto direi >

Non lasciare la mia mano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora