Capitolo 9

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MARCO
Non ho dormito tutta la notte pensando a lei, so che ho poco tempo, ma devo fare chiarezza dentro di me e capire, non sono il tipo che si fa trasportare da sentimenti o cose del genere, non ho mai pensato a queste cose io... ho sempre pensato alla vita da solo, fatto solo con me stesso e non condivisa con qualcun altro, ci conosciamo da così poco, eppure mi sento legato a lei, sono un codardo, un vigliacco, con il mio modo di fare, stranamente dolce, ho fatto in modo che lei si fidasse di me, tanto da venire a letto con me , dopo che per tre anni lo aveva negato ad altri, so che non l'ho obbligata a fare nulla, ma mi sento un mostro, dovevo prima dirle la verità, dirle chi sono e cosa sarebbe successo da qui a pochi giorni, poi avrebbe preso la sua decisione.
Oggi non devo vederla, devo capire davvero se la voglio nella mia vita, se davvero sono disposto a dirle la verità e rischiare di perderla, oppure se non dirle niente e magari lasciarle solo il dolce ricordo di ciò che abbiano vissuto in questi giorni, magari posso dirle che devo partire per lavoro...
Mi rendo conto che la mia mente sta straparlando senza un senso, prendo il telefono, guardo l'ora 10:30, ma ciò che attira la mia attenzione e vedere un suo messaggio

" buongiorno mio dolce angelo, io sono appena arrivata a lavoro, ti ho pensato tutta la notte e non vedo l'ora di rivederti, spero oggi c'è ne sarà occasione, perché già mi manchi"

Metto le mani sul viso, perché il mio cuore batte forte come un deficiente. È più forte di me, le rispondo, infondo ho detto di non vederla non di ignorarla, se mi cerca

" buongiorno a te piccolo angelo, mi sono svegliato ora, oggi sono pieno di impegni, non so se riusciamo a vederci, ma come te, non faccio che pensarti, mi manchi tanto anche tu"

Invio e vado dritto in doccia per schiarirmi le idee.
Mi preparo un caffè, suona il mio telefono è mia madre e rispondi subito

<buongiorno amore di mamma >
< buongiorno a te mamma>
< come stai? Tutto bene?>
Vorrei dirle che ho la testa in confusione, anche se forse l'unica confusione c'è l'avevo nel cuore
< si, si tutto bene, tu? >
< anche io tutto bene, ti ho chiamato per dirti di non prendere impegni per stasera, o almeno per cena
ok?>
Alzo le sopracciglia
< perché? Che succede?>
Rimane un momento in silenzio prima di parlare
< devo dirvi una cosa, Luca e Giacomo sono all'estero, Fabio e invitato ad un battesimo, spero che almeno tu e Adriano siate presenti, per me è importante>
Sono un po' confuso
< mamma è successo qualcosa? Mi stai nascondendo qualcosa?>
< Marco devo mettervi alla corrente di una mia scelta, che spero approviate tutti, avrei voluto che anche i tuoi fratelli fossero presenti, ma non è possibile>
< allora facciamo un altro giorno, così ci saranno anche loro no?>
Rimane in silenzio
< Marco i tuoi fratelli prima di un mese non rientrano a Roma e se aspetto loro, rischio che tu...>
Certo io tra due giorni potrei essere arrestato di nuovo quindi...la interrompo
< ok, ho capito mamma, a che ora devo venire da
te?>
< per le 19:00 così facciamo prima un aperitivo, ma non a casa mia, da Adriano e Manu>
< perché non a casa tua?>
< perché è più grande, ci saranno anche Andrea e i suoi figli..>
Perfetto proprio quello che mi ci voleva, una bella cena in compagnia, quando io vorrei solo starmene per i cazzi miei, ma ho giurato di non deludere mia madre e di non darle dispiaceri, almeno su queste cose, visto che già a causa mia e dei miei arresti, era stata turbata e lo sarà ancora.
< ok mamma allora ci vediamo dopo, buona giornata>
< buona giornata anche a te amore>
Butto il telefono sul mobile della cucina, faccio un respiro profondo e decido di uscire, ho bisogno di aria, ma proprio mentre sto per farlo mio padre mi chiama
< Marco>
Mi volto
< possiamo parlare un momento?>
< veramente stavo uscendo! È importante?>
Ovviamente annuisce, tutto ciò che riguarda lui è importante, lo seguo nel suo ufficio e mi siedo, mettendo i piedi sulla scrivania
< Marco ti vedo strano, sei diverso, ieri sei sparito tutto il giorno, io avevo bisogno di te...>
Lo interrompo
< papà, tra due giorni potrei essere rinchiuso di nuovo in quattro mura per non so quanto tempo, quindi si, sono sparito, ieri avevo bisogno di stare bene e non pensare a niente, se non a quello fa stare bene me>
Mi guarda sorpreso
< proprio perché tra due giorni potresti essere di nuovo arrestato, in questi giorni non puoi permetterti di rilassarti> mi alzo e sbatto le mani sul tavolo
< ascoltami bene, tu non sai che significa essere rinchiuso in 4 mura con altre 3 persone dentro, tu non sai cosa significa, pensare e pensare per ore e ore, tu non sai che significa vivere lì dentro>
Ora mi guarda severo
< mi sembra che li dentro non ti faccio mancare nulla, mi sembra che hai comfort possibile, mangi del buon cibo e non quello della mensa, non ti mancano sigarette o soldi, hai un cognome importante..> lo interrompo
< proprio per questo cognome, non posso permettermi di dormire tranquillo, lì dentro è una giungla, dove ti ammazzano per poco, l'ultima volta hanno cercato di ammazzarmi con un coltello mentre dormivo e sai perché? Certo che no, come puoi saperlo tu... ma te lo dico io, perché ammazzando il grande è invincibile Marco Neri ci guadagnano il rispetto di tutti gli altri detenuti > mi guarda quasi scioccato
< perché non me lo hai detto? Io avrei...>
Mi avvicino e sorrido nervosamente
< perché il rispetto non si può comprare con i soldi, né tantomeno con le minacce papà>
Mi volto e raggiungo la porta, < oggi pomeriggio vado con Paolo a prendere dal fornitore i soldi che ti deve, te li do domani mattina perché stasera non ci sono a cena> mi guarda < stasera c'è il battesimo del figlio del mio socio, anche Fabio viene, te lo avevo detto mi sembra> scuoto la testa < non mi ricordo, comunque scusati da parte mia con lui, ma stasera ceno con mia madre >
Annuisce senza dire niente, ed io esco più incazzato di prima.

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