𝓒2 | 𝓒𝓮𝓵𝓪𝓭𝓲𝓷𝓪 | 1 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮

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(Pdv Angelika)

La brezza del vento accarezzò i petali colorati dei fiori sulla terrazza, mentre li osservavo persa nei pensieri. Oggi era il compleanno di Erika, il 26 Agosto. Compiva 19 anni. Quest'età segnava la fine dell'adolescenza, e l'inizio del momento in cui si metteva piede nel mondo degli adulti. Una realtà triste e monotona che l'avrebbe investita come un treno, nelle memorie del passato già segnato.

Aveva scalato una vetta, aveva visto l'orizzonte e ora l'attendeva una nuova sfida. Era come se fosse nata una seconda volta, perché piano piano si stava rendendo indipendente dai genitori, da quella città e dalla famiglia che la tartassava ancora. Infatti, ieri sera la nonna l'aveva chiamata al cellulare per sapere se sarebbe andata da lei oggi a pranzo.

-Voleva farmi una sorpresa...- Mi spiegò, quando mise giù, sedendosi esausta sul divano.

Ieri, Mercoledì, lo avevamo trascorso al computer, perché dovevamo scegliere e calcolare le spese degli ultimi due appartamenti rimasti nella lista. Alle spese d'acquisto avevano voluto prendere parte anche i miei genitori. Mio papà avrebbe sostenuto il primo mese e grazie a qualche sua conoscenza a Brunico, mi aveva fatto ottenere un piccolo sconto sull'acquisto finale.

Così, dopo aver spiegato la situazione ad Erika, ci eravamo impegnate un'intera giornata a calcolare i vari pro e contro. Ora, ci mancava solo che discuterne con Nora e Luca, anche se alla fine avremmo dovuto viverci noi. Tuttavia, anche loro si erano proposti di sostenere le spese per un breve periodo, oltre al regalo di compleanno per Erika.

Sua mamma mi aveva detto poco, perché temeva che avrei spifferato tutto alla figlia. Ora, ero davvero curiosa di sapere cosa fosse, anche se era palese che le avrebbero regalato un'auto. A Brunico ci saremmo andate con la mia Audi A1, ma avremmo avuto bisogno di un'altra macchina per l'università, o almeno per spostarci separatamente. L'idea di trasferirmi mi eccitava e inquietava allo stesso tempo. Avrei davvero vissuto nello stesso appartamento con Erika, cominciando a lavorare alle elementari.

Ecco, l'immaginarmi tra i bambini mi terrorizzava un pochino. Ero abituata alla tranquillità degli studenti delle superiori, non a dei piccoli esseri umani scatenati, iperattivi e casinisti. Ma, questo era stato l'unico incarico che potevo ottenere dopo il primo anno di insegnamento, seguita da Cerry, l'ex insegnante di francese. Come tutor non mi aveva fatto mancare nulla, anzi aveva pure dato una buona parola, quando la segreteria della scuola elementare di Brunico, lo aveva contattato per qualche informazione in più.

Quindi, potevo solo che ringraziarlo, perché senza il suo intervento, non ero sicura di poter seguire Erika. Insomma, avevo temuto anche di doverle dire -No, rimango a Bergamo. Ci vedremo nei weekend e nelle vacanze-.

Ecco, non mi andavano a genio le relazioni a distanza, perché erano meno vive, più fredde e la mancanza di contatto portava entrambi ad allontanarsi. Non sarebbe successo dall'oggi al domani, ma di sicuro ognuno avrebbe preso una strada diversa, sebbene ci si potesse raccontare tutto. Con le parole sono tutti bravi, sono i fatti a fare la differenza, pensai, mentre osservai Leo, il gattone peloso di Marta, grattarsi contro il muretto del giardino. Chissà se avremmo adottato anche qualche animaletto... Una compagna perfetta, "il nostro bimbo" come lo avrebbe chiamato Erika.

Poi, il profumo di caffè appena fatto, mi riportò alla realtà.

Sì, stavo preparando la colazione alla mia ragazza, che stava ancora dormendo.                "Pigrona" disse la solita voce nella testa.

Entrai in cucina, spensi il fornello su cui c'era la caffettiera, presi due tazze e versai il caffè. Dopo, non appena lasciai la caffettiera nel lavello, mi diressi al frigorifero e presi la bottiglia di latte senza lattosio, che mescolai al caffè. Le tazze le spostai su un vassoio, preparando un piattino. Alzai lo sguardo notando il disordine della cucina: Il sacchetto di farina integrale aperto, alcune ciotole e un paio di mestoli stavano sopra il tavolo, mentre i banconi erano occupati da padelle, piatti e posate ancora sporche. La sera prima avevamo insieme a Marta, per festeggiare in anticipo il compleanno. La padrona del condominio aveva regalato ad Erika un portachiavi con una foto di lei e Leo. -Cara, almeno saremo tutti i giorni con te- le aveva detto.

Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora