Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)

𝓒15 | 𝓘𝓵 𝓜𝓾𝓼𝓮 | 1 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮

(Angelika)

I vivaci colori delle piante tropicali dalle ampie foglie coprivano quelle più piccole. Nella serra tropicale del Muse il colore verde dominava sulla struttura esterna in metallo bianco.

Eravamo arrivati al museo verso le nove con l'intera classe. La 4^D era eccitatissima all'idea di toccare con mano l'ecosistema alpino e di scoprire quali piante la circondassero nella realtà di tutti i giorni. L'allegria dei bambini m'aveva già investito, quando ero arrivata a scuola poco prima del suono della campanella della prima ora. 

Gli schiamazzi, le grida e le loro vocine acute riempivano la quiete dei corridoi. Johanna aveva provato a rimproverarli, ma era servito ben poco. Solo quando arrivai, affiancata dal fastidioso Gerhard, cominciarono a placarsi. 

Facemmo l'appello, erano tutti presenti. Facemmo radunare i bambini nell'atrio principale della scuola proprio davanti all'aula professori, dove incrociai lo sguardo divertito di Achillina.

Per quanto avessi cercato d'evitarla, durante la cena a casa di Johanna m'era parso di starle simpatica. Dopo aver zittito Gerhard, aveva iniziato a chiedermi diverse cose su Bergamo e sulla mia famiglia. Le avevo risposto volentieri evitando certi argomenti come la storia di Marco e Erika. Mi sentivo in colpa ad averlo fatto, lei non ne aveva colpa e io m'ero ripromessa di non farlo ancora. 

Ecco che era successo: avevo negato il nostro amore. Le avevo fatto una promessa, già infranta alla prima occasione. Ma come l'avrebbero presa i miei colleghi se gli avessi detto d'essere fidanzata con una mia ex alunna? Cosa avrebbero pensato di me?

Scossi piano la testa, mentre un bambino mi passò accanto. La gita si stava svolgendo bene: gli alunni seguivano la guida, una giovane donna bionda, e Gerhard l'affiancava come un cagnolino. Almeno non è qui da me, pensai rimanendo l'ultima a chiudere il gruppo. Incrociai le braccia perdendomi ad osservare ancora le piante.

Gerhard, un uomo pieno di fascino, ma dal carattere sfacciato. Non era proprio il mio tipo, la sua presenza m'infastidiva così anche la sua voce. Però dopo la cena s'era fatto più quieto: mi cercava di meno, preferiva parlare con la sua Johanny. Almeno aveva capito che c'era poco da fare con me, non ero la persona giusta. Non gli davo corda e mai l'avrebbe avuta. 

Forse se n'era fatto una ragione, sarei stata libera fino alla fine dell'anno? Figuriamoci con uno così, pensai, starà tranquillo ancora per un po', ma tornerà. Era questione di qualche giorno o settimana e poi avrebbe trovato un'altra strada. 

Lo vedevo dai suoi occhi, mi studiava da lontano, cercava un nuovo appiglio per discutere su altri argomenti. Anche io lo tenevo monitorato... Non ero stupida, sapevo che nascondeva qualcosa dietro quell'apparente silenzio.

-Qui potete ammirare non solo le enormi piante che trovate nei giardini, ma anche alcune piante davvero magnifiche-. La guida si fermò davanti ad una pianta. Tornai alla realtà fermandomi accanto ad una recinzione che separava il vialetto dalla zona verde. -La Pseudo Hydros gabonensis, una rara pianta tropicale, è fiorita in questi giorni-.

Rivolsi lo sguardo alla pianta. Sembrava un grammofono: la base del vaso, era il corpo in legno, il fiore, la tromba d'ottone. La colorazione passava da un verde chiaro, quasi bianco, ad un rosso acceso, simile al sangue, nella parte interna del fiore. Rimasi sbalordita, era magnifico. Soprattutto il profumo che emanava mi fece ridere: ricordava il cavolo.

-La cosa divertente bambini-. La bionda si chinò vicino alla parte superiore della pianta. -Se vi avvicinate, potrete sentire un profumo famigliare-.

La guida mi rivolse un sorriso.

-Scommetto che la vostra maestra sappia di cosa si tratta-.

I bambini mi guardarono curiosi, mentre Gerhard rivolse lo sguardo altrove. Non sembrava essere interessato... Meglio così.