𝓒7 | 2 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮

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(Erika)

Angelika guardò la scatoletta che tenevo tra le mani.

-E' per me?-.

La sua voce mi fece venire i brividi lungo la schiena, il suo corpo mi aveva stregato per un momento. Annuii aprendo il cofanetto sotto i suoi occhi. Sissi sorrise, tastò la collana con le dita e si sedette accanto a me sul letto.

-La metterei anche subito, ma non vorrei si rovinasse...-.

Trattenni un sorriso.

-Sarà testimone di questa notte-.

Angelika si morse un labbro, mentre mi porse il gioiello. Lo presi e portai le mie mani vicino al suo collo. Eravamo fin troppo vicine, pelle contro pelle, respiro contro respiro. Sentii il profumo di lavanda solleticarmi il viso, intanto che avvicinai la testa. Allacciare la collana mi sembrò un'impresa complessa, ma ci misi pochi secondi. Appena finii, alzai lo sguardo e mi ritrovai vicino il viso di Sissi. Lei era lì, in intimo, io ero ancora vestita di tutto punto. Mi guardò le labbra, feci lo stesso. Le lasciammo incontrare in un primo bacio, lento, ma breve.

Mi separai sentendo gli organi in subbuglio. M'ero scordata dell'effetto che mi faceva, della testa vuota e del battito accelerato. Appoggiai una mano sulla spalla di Angelika, le scostai il cardigan. Appoggiai le labbra sulla sua pelle calda, chiusi gli occhi. Era vero, stava succedendo di nuovo, le mie difese crollavano per lei. Sissi portò le mani sui miei fianchi. Non mi mossi, iniziai a baciarla piano verso l'incavo del collo. Continuai, sentendo le sue dita accarezzare il tessuto della camicia. Ridacchiai.

-Sarà difficile se non me la togli...-.

-Baciami e basta-.

Ancora una volta aveva usato lo stesso tono di prima: deciso e risoluto. Mi lasciai guidare dall'eccitazione. Spostai i miei baci verso l'orecchio, la guancia e poi la bocca. Le nostre lingue fecero la solita danza, ormai si conoscevano bene, sapevano cosa dovevano fare. Invece Angelika portò le mani sui bottoni della camicia, la sentii trafficare piano, non aveva fretta neanche lei. Mi godetti il momento, la tensione, l'amore nell'aria e la voglia celata per troppo tempo. Appena finii si staccò dalle mie labbra e mi baciò all'inizio del petto. Fui costretta a raddrizzarmi, lasciandole campo libero.

Appoggiai le mie mani sui suoi fianchi, le feci viaggiare lungo la sua schiena, sfiorai l'allaccio del reggiseno. Angelika mi diede un bacio più deciso, avevo toccato il punto giusto. Decisi tuttavia di farla penare un po' e rifeci lo stesso gesto diverse volte prima che si separasse da me. Sentivo i nostri respiri affannati, i corpi caldi e il desiderio nei nostri sguardi. Mi tolsi la canotta, la gettai a terra e anche le scarpe le lasciai accanto al letto. Angelika osservò il mio reggiseno sportivo. Si alzò, la guardai: si scrollò di dosso il cardigan, e si sistemò i capelli. Tornò all'attacco, mi diede una spinta e mi sdraiai di schiena sul letto.

Mi raggiunse, gattonò sul piumone mettendosi a cavalcioni sopra il mio bacino. Spostò i capelli da un lato, mentre le mie mani accarezzarono le sue cosce fino al bordo della mutanda, passarono oltre fino ai fianchi. Sissi si chinò, i nostri petti si scontrarono. Le nostre labbra tornarono a danzare, accarezzai la sua schiena e fermai le dita sulle costole. Angelika aprì gli occhi, si separò dal bacio, mi guardò e ne approfittai per mettermi sopra di lei. Infatti si trovò sdraiata intanto che appoggiai il mio corpo sopra il suo. Provò a posare i le mani sui miei fianchi, ma le bloccai portandole appena sopra la testa.

Feci un ghigno, mentre ripresi a baciarla. Sentii le sue dita stringere le mie, mano a mano che approfondivo il bacio. Mi separai e le leccai la pelle partendo dall'incavo del collo fino alla guancia. Mi fermai, lo rifeci una seconda volta sentendo come il corpo di Angelika si moveva sotto di me. Si lasciò sfuggire un piccolo gemito, quando inspirai il dolce profumo della sua pelle. Mi scostai di poco, incrociai i suoi occhi brillare di quel desiderio selvaggio che solo in questi momenti prendeva il possesso delle nostre menti. Mi chinai a darle un altro bacio sulle labbra, su cui non mi soffermai molto, perché liberai le sue mani che subito portò alla chiusura dei miei pantaloni.

Fermai la danza, lasciai che Angelika me la aprisse in preda all'eccitazione. Appena finì, i pantaloni si adagiarono morbidi contro i miei fianchi appena sopra la gamba. Mi abbassai sul ventre di Sissi, depositai dei piccoli baci dall'ombelico fino all'incavo dei due seni. Ci portai sopra una mano e li toccai leggera. Erano il suo punto debole... Sissi tirò indietro il collo, quando sentì il mio tatto delicato sopra il tessuto del reggiseno. La guardai qualche istante prima di riprendere a baciarla. La sua pelle aveva un profumo delicato, il solito alla lavanda che mi faceva impazzire. Mi aveva stregato sin dal primo giorno e mai avrei potuto farne a meno. Le mani di Angelika viaggiarono lungo la mia schiena, sentii le sue unghie graffiare la carne fino al tessuto dell'intimo come se volesse strapparmelo via. Anche io lo volevo...

Qualche minuto dopo mi separai, mi alzai e rapida tolsi i pantaloni, che abbandonai sul pavimento, mentre Angelika si sistemò seduta sul bordo del letto, osservandomi con una certa fretta. Mi lanciai subito da lei ritornando nella stessa posizione di poco prima. Le mie mani viaggiarono dietro la sua schiena e provai a slacciarle il reggiseno in qualche modo. Angelika sorrise tra un bacio e l'altro, sentendo le mie dita fallire ogni colpo.

Allora si separò, mi fece scostare di lato, mentre si mise con le ginocchia sul letto portando le mani dietro la schiena. Avrei potuto rimanere lì a guardarla, come aveva fatto lei, ma la aiutai a togliersi il reggiseno, che si adagiò stanco sulla sua pelle calda. Dietro di lei le sfilai piano l'indumento, lanciandolo a terra. Cominciai a testare con le dita la schiena e le spalle, poi mi avvicinai e la baciai. Angelika gemette fino a quando non arrivai all'elastico delle mutande. Mi fermai e tornai di fronte a lei. I suoi occhi si fissarono nei miei, nel momento in cui mi tolse il reggiseno sportivo. Ora eravamo allo stesso livello: seminude sul piumone del letto nel pieno del silenzio del paese.

Angelika si avvicinò, mi fece sdraiare di schiena sopra il letto. La mia testa toccò la morbidezza dei cuscini contro la testiera, mentre si sdraiò sul mio corpo. Le labbra tornarono a danzare, le lingue mischiarono la tenerezza dell'eccitazione al desiderio più sfrenato e le nostre ombre venivano proiettate sul muro dalla luce accesa sul comodino.

 Le labbra tornarono a danzare, le lingue mischiarono la tenerezza dell'eccitazione al desiderio più sfrenato e le nostre ombre venivano proiettate sul muro dalla luce accesa sul comodino

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