(Erika)
Era difficile credere che Angelika avesse detto ad una sua collega che viveva con sua cugina... Scossi la testa più volte, non potevo crederci. Era una cazzata, s'era inventata tutto.
Eppure, Sissi mi guardava con gli occhi lucidi. Era la verità, la cruda realtà. Poteva sembrare una cazzata, ma per me una cosa simile corrispondeva a negare la nostra relazione al mondo. Insomma, chiunque era palese c'avrebbe provato con lei!
Angelika provò a mettere una mano sopra la mia, la scostai rapida trafiggendola con il mio sguardo. Un'ondata di parole amare mi bloccò la gola e soffocò la razionalità. La rabbia era una brutta bestia, non riuscivo a gestirla se arrivava di botto, soprattutto dopo aver sentito una cosa del genere.
Era come se Angelika stessa avesse inserito un dito nella ferita del passato, quella che aveva richiesto quasi sei mesi per rimarginarsi. Ora s'era riaperta, il sangue sgorgava libero lungo la mia pelle chiara.
La stanza cominciò a girare, volevo andarmene, avevo bisogno d'aria, la stanza era troppo stretta, i muri si piegavano su di me. Mi alzai di scatto dalla sedia, mi voltai verso Angelika che era rimasta seduta sulla sedia.
Sembrava impotente davanti alla cazzata che aveva fatto. Perché la nostra relazione doveva rimanere segreta al mondo? Non eravamo già abbastanza grandi per poterci sentire libere d'essere quello che eravamo? Dovevamo ancora nasconderci tra i corridoi come a scuola?
Scossi la testa, mi misi una mano sulla fronte, mentre mi appoggiai con l'altra contro la parete. Adesso un pò di distanza m'avrebbe fatto stare meglio, ne avevo bisogno.
Angelika m'osservava in silenzio, ero io a dover parlare adesso?! Neanche uno "scusa se ho detto così, non volevo". Niente, mi fissava come un pesce lesso... Calmati Erika, calmati, pensai fissando a caso la finestra. Il paesaggio fuori era offuscato dalle parole di Sissi.
-Ho detto a Johanna che sono qui a Brunico con mia cugina-.
Mia cugina, pensai, la tua fottuta cugina che è invece la tua ragazza. No, non potevo aggredirla così. Dovevo capirla, dovevo capire la sua posizione. Fare l'insegnante comportava soddisfare il classico cliché della società: donna sposata con un uomo. Punto. Non c'erano altre vie di mezzo.
Il mio silenzio era preoccupante, avevo il cuore in subbuglio tanto che mi faceva male il petto. Riportai lo sguardo a Angelika: le guance le brillavano sotto la luce della cucina, le spalle erano ricurve in avanti, le mani nascoste tra le gambe e il viso rivolto verso il pavimento. Si stava pentendo...
-Angelika-. La mia voce risoluta diede un colpo alla tensione che schizzò alla stelle. Angelika alzò di scatto la testa verso di me. -Ascoltami...-.
Deglutì, mentre m'appoggiai meglio contro il muro. La parete fredda perforò il tessuto dei vestiti e mi punzecchiò la pelle calda. Mi vennero i brividi, mentre incrociai le braccia sul petto.
-Per quanto questa cosa non mi piaccia, perché...-. Sentii la rabbia stringermi la gola, chiusi gli occhi qualche istante. -Perché è come se la nostra relazione non avesse alcuna importanza per te-.
Mi morsi la lingua per aver detto una frase del genere, però era la realtà. Dovevo accettarla e affrontarla insieme a Angelika, che distolse lo sguardo pochi istanti prima di ritornare a me. Conoscendola si stava di sicuro incazzando con se stessa.
-Però-. I suoi occhi si spalancarono appena, come se qualcosa l'avesse colpito il cuore. -Però capisco anche che devi soddisfare degli "standard" per poter essere "accettata" in quel ambiente...-.
Mi mancarono le parole, il mio cuore si sgonfiò della paura e si saturò di dolore. Non avevo la forza di discutere, non era da me litigare in modo pesante. Distolsi lo sguardo, mentre mi venne voglia di lasciare la stanza.
Per la prima volta dopo tanto tempo non volevo vedere quegli occhi, non volevo che mi perseguitassero ancora, volevo solo stare con me stessa, la me che era stata ferita tempo fa era riemersa dalle viscere del passato.
Qualcosa di caldo mi toccò la schiena, quando mi voltai: Angelika era lì, a poco più di un metro da me. Le sue dita calde scivolarono lungo la mia schiena, salirono piano alle mie spalle e s'adagiarono sopra le braccia. Uno strano peso sullo stomaco mi obbligò a percepire quel gesto come distante.
Non era Angelika quella, non quella che avevo conosciuto tempo fa. Forse era morta a Dicembre...
-Erika-. La sua voce era disperata, rotta dal dolore. -Guardami per favore-.
Non riuscivo, non riuscivo proprio a rivolgerle gli occhi. Allora fu lei a obbligarmi a guardarla, perché mi posò due dita sotto al mento e portò il mio sguardo sul suo. Quegli occhi ghiacciati si stavano sciogliendo davanti al calore della mia rabbia repressa nei gesti, mentre le lacrime correvano a fiotti lungo le guance segnate.
-Ho fatto una cazzata-. Poteva anche farmi il "discorsetto motivazionale", ma non ci avrei creduto. -Ho fatto la cazzata, non so come poter rimediare...-. Il suo respiro si fece più pesante e accelerato. -Non so cosa mi sia preso quel giorno, non lo so proprio-.
-E' la paura-. Angelika aprì e chiuse la bocca diverse volte. Le mie mani viaggiarono lungo le sue braccia soffermandosi sulle spalle. -E' la paura che hai di perdere tutto, d'essere vista come un mostro agli occhi della gente. L'hai già sperimentato con i tuoi genitori, penso che inconsciamente non volessi che succedesse lo stesso anche qui-.
Sissi si lasciò cadere tra le mie braccia, mi strinse in un forte abbraccio. Feci lo stesso, ma più delicata. Era la prima volta che ero io ad essere la sua ancora di salvezza. Avevo vinto la rabbia, vedere Angelika ridotta così mi faceva stare male ricordandomi che non meritava d'essere trattata male.
C'aveva già pensato Marco lo scorso anno, io dovevo essere diversa per lei, dovevo essere la differenza che allontanava il dolore. Lei poteva sembrare così fredda, distaccata e rigida, ma dentro aveva un animo debole, molto più fragile del mio. Io ero lì per proteggerlo, non ferirlo.
Alla fine passammo la serata a letto: Angelika cullata tra le mie braccia, e io accanto a lei con le dita tra i suoi capelli morbidi. Per quanto fosse semplice, quel momento era uno dei più belli che avessi mai vissuto.
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Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)
Romantik(storia completa) 22/06/22 Dopo il trionfo del loro amore, Erika ed Angelika si buttano a capofitto in una nuova avventura: Brunico. Questa appare come una cittadina turistica in Alto Adige, ma che ben presto rivelerà le insidie di certi personaggi...