(Angelika)
Lasciai dormire Erika per circa una mezz'oretta, dopo essermi riuscita a liberarmi dalle sue braccia. Avevo fatto piano, lei rispetto a me aveva un sonno più leggero e di rado s'addormentava. L'unica tecnica che funzionava era accarezzarle i capelli o farle i grattini sulle mani. All'improvviso crollava come una bambina. La trovavo una cosa tenera, solo nostra. Nessun altro, a parte Nora, conosceva il modo di disarmare Erika in poche mosse.Andai in cucina, ripresi a riscaldare le verdure e aggiunsi una bacinella d'insalata. Non sapevo se Eri avesse già mangiato alla mensa, perciò mi feci trovare preparata. Lanciai un'occhiata all'orologio sulla parete: erano quasi le due. Avevo parecchia fame, sebbene fossi abituata a mangiare tardi con la scuola. Sgranocchiavo comunque qualcosa durante l'intervallo, ma preferivo fare un pasto decente a casa, seduta a tavola e con della buona compagnia. Nelle mie classi c'erano bambini belli arzilli e attivi. Giusto l'altro giorno uno s'era messo a fare le capriole nel corridoio, l'avevo ripreso diverse volte. Non mi aveva ascoltato...
Solo davanti alla minaccia di farlo rimanere seduto tutte e cinque le ore di lezione sotto la mia sorveglianza, gli aveva fatto cambiare idea. Sapevo d'essere severa rispetto alle altre maestre, che spesso lasciavano un po' più di libertà. Johanna era una di quelle: i suoi bambini di terza pasticciavano la lavagna, buttavano in giro il materiale scolastico e distruggevano qualunque cosa gli capitasse sotto tiro.
Erano bambini certo, avevano bisogno di dare sfogo alla loro iperattività, però se nessuno gli dava delle semplici regole da seguire o li riprendeva davanti ad un comportamento sbagliato, era impossibile pretendere di fare lezione. La disattenzione era il problema di molti docenti. Non che a me stesse andando meglio, ma i bambini cominciavano a capire come funzionava: prima la lezioncina di quaranta minuti, poi lo svago di dieci o quindici.
La campanella del cambio d'ora era anticipata per permettere agli insegnanti d'andare nelle classi senza perdere tempo della loro lezione. Che fossi etichettata come la bacchettona poco importava, era necessario imparare la disciplina, affinché si diventasse una persona educata.
-Che buon profumino...-.
Rivolsi lo sguardo a Erika. S'era svegliata con i capelli scompigliati e gli occhi assonnati. Si stiracchiò venendo verso di me. Le sorrisi.
-Hai visto?-. Sollevai il coperchio in vetro della padella e le mostrai le verdure saltate. -Zucchine, patate e peperoni-.
-Mmh...-.
Mi passò un braccio intorno alla vita.
-Hai fame?-.
-Un leggero languorino sì-. Fissò i suoi occhi verdi nei miei: la nebbia di prima era passata e era tornato a splendere il sole nella foresta. -Ho mangiato un petto di pollo trasparente e una manciata di patate alla mensa-.
-Che tristezza...-.
Erika ridacchiò.
-Già, non ho mangiato nemmeno il panino-.
-Vuoi raccontarmi cosa è successo?-.
Le sue labbra si appiattirono, si separo da me sedendosi a tavola. Toccò con le mani la bacinella d'insalata.
-Cazzate-. Scosse la testa. La fissai seria con in mano il mestolo di legno. -D'accordo...-.
Sospirò e rivolse lo sguardo alla finestra.
-Ho conosciuto un ragazzo straniero, Luca Decroix, frequenta il mio stesso corso d'arte. E' simpatico, è una pertica e mi sento un puffo con lui. Gli sono rimasta attaccata come una cozza l'intera mattinata fino all'ora di pranzo. Ci siamo seduti con una sua amica, una certa Axel Weissmann e un'altra ragazza straniera che, a quanto pare, parla solo inglese-.
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Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)
Romance(storia completa) 22/06/22 Dopo il trionfo del loro amore, Erika ed Angelika si buttano a capofitto in una nuova avventura: Brunico. Questa appare come una cittadina turistica in Alto Adige, ma che ben presto rivelerà le insidie di certi personaggi...