(Angelika)
Il lago d'Iseo brillava sotto lo sguardo pigro del sole all'orizzonte. Le nuvole se n'erano andate verso la cima delle montagne ammassandosi una sopra l'altra come se volessero accaparrarsi il posto migliore. Mi sentivo piccola piccola di fronte all'immensità dell'inverno freddo. Sembrava volermi accogliere a far parte di quel paesaggio, arido, ma piacevole. Una volta tanto avevo accettato quell'invito ad unirmi a quella bellezza tanto rara, quanto comune.
A chiunque capitava d'osservare la natura, d'ammirarne i dettagli e lo splendore racchiuso in una foto. Pochi però si fermavano, mettevano da parte la propria vita un istante contemplando quanto ci fosse di profondo in un paesaggio così superficiale. Mi sentivo ad un passo dalla natura, ad un passo da allontanarmi finalmente dalla fastidiosa sofferenza di quei giorni.
Volevo spiccare il volo, ricongiungermi a quelle nuvole, sfiorare il sole con un dito e ripiombare nella vita umana. Volevo avere la consapevolezza di sentirmi di nuovo me stessa, libera, pronta ad affrontare i problemi della vita. Per quanto lo desiderassi non era possibile.
Non c'era il tasto "pausa". Una volta iniziato il film, c'era da guardare e basta. Altre occasioni, seconde possibilità, ripensamenti, non c'era spazio per loro. L'unica la strada percorribile era continuare a camminare, dritta, verso un futuro incerto, e un passato impossibile da correggere. Il litigio con Erika era accaduto, era una vecchia ferita riaperta da una stupida situazione.
Il sangue aveva tinto i nostri animi innamorati, ci aveva spaventate, fatte arrabbiare e allontanare, fino a quando il desiderio di ricongiungerci, almeno per me, combatteva contro la rabbia amara.
Le mie braccia erano posate sopra la ringhiera di protezione, appena sopra il lago assonnato, le cui onde s'adagiavano tranquille contro l'alto muro di cemento. Avevo congiunto le mani, affinché il calore d'entrambe fosse sufficiente a proteggerle dal freddo pungente.
I miei occhi s'erano persi ad osservare la natura circostante, mentre la mente aveva colto l'occasione per riflettere ancora sugli avvenimenti passati. Il resto del corpo rimaneva chinato in avanti soffocato dal peso della stanchezza.
Oltre al mio errore di aver tradito Erika, non sapevo davvero quali altri sbagli potessi aver commesso. Avevo raccontato del litigio a Megan, le avevo ripetuto alcuni passaggi anche se già le avevo accennato qualcosa nei giorni scorsi e adesso aspettavo che mi dicesse la sua. Ero ad un passo dalla disperazione, avevo un disperato bisogno del suo punto di vista che sarebbe stata una luce in fondo al tunnel. Un nuovo colore in mezzo alla malinconia grigia.
La mia amica mi picchiò dentro la spalla, s'appoggiò alla ringhiera: le sue unghie colorate avvolsero il metallo freddo in una lieve stretta, quasi volesse assicurarsi di non cadere in acqua. I capelli ricci danzarono con il vento, mentre lo sguardo si fissò nel mio come l'ancora di una nave. E' giunto il momento, pensai tenendo serrate le labbra.
La brezza gelida si schiantò contro il muro scompigliando i capelli. Meg si schiarì la voce facendo passare una mano sotto al mento che subito tornò alla ringhiera. Non era facile parlare in una situazione simile, sebbene si trattasse di problemi all'ordine del giorno tra le coppie.
Sapevo bene che una piccola parte di quanto m'avrebbe detto avrebbe compreso me. Ma ero pronta a sentire quel tasto dolente, stonato in mezzo alla melodia della mia rabbia.
-Vediamo...-. Si bloccò e distolse lo sguardo. Lo posò sul paesino al di là della sponda. -Secondo me, prima o poi, sarebbe successo-.
Aggrottai le sopracciglia.
-Insomma, non ne avete parlato in modo serio, giusto?-.
-No, però c'eravamo promesse di non commettere questo errore-.
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Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)
Romance(storia completa) 22/06/22 Dopo il trionfo del loro amore, Erika ed Angelika si buttano a capofitto in una nuova avventura: Brunico. Questa appare come una cittadina turistica in Alto Adige, ma che ben presto rivelerà le insidie di certi personaggi...