𝓒4 | 2 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮

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(Pdv Angelika)

Intravidi la chioma scura di Megan tra alcune auto bianche nel parcheggio di Malpensa. Era passato così tanto dall'ultima volta che ci eravamo viste! Era stato ancora a fine giugno, appena ero tornata dalla vacanza con Erika. Quel giorno ero andata a casa a Sarnico sua per bere qualcosa insieme, non che si fosse trattato di alcolici, bensì di un caffè sulla terrazza della villa. Era stato magnifico ammirare la bellezza del lago, la tranquillità delle barche e le persone che passeggiavano sul lungolago, facendosi foto e camminando a braccetto sotto il calore estivo. Avrei voluto ci fosse anche Eri, ma aveva preferito rimanere dai suoi.

Quella era stata un'occasione mancata per farle conoscere meglio la mia migliore amica. Dall'altra parte avevo capito che la timidezza e la sua forte introversione la tenevano ancora lontana da un mondo nuovo. Comunque la stavo aiutando a lavorarci sopra, facendo un passettino alla volta. Solo oggi potevo dire che c'era stato un cambiamento: aveva accettato l'invito dai miei e l'uscita con Megan senza batter ciglio.

Questo mi aveva reso felice, tanto che avrei voluto riempirla di baci. Con Marco era sempre un battibeccare su qualsiasi decisione prendessi o volessimo fare insieme. Sì, ogni tanto mi capita di ripensarci, ma solo per delineare quanto fosse l'uomo sbagliato. Se solo me ne fossi resa conto prima, avrei evitato tutta una serie di situazioni scomode, come quella patetica visita all'ospedale o l'inutile visita al mio vecchio appartamento.

Di lui non avevo saputo più nulla, neanche da mio padre. Speravo solo che la sua attività fosse fallita del tutto e che mi avrebbe lasciato in pace una volta per tutte. Ma, sebbene potessi rivederlo a Bergamo, ormai era troppo tardi, perché tra due settimane circa mi sarei trasferita a Brunico. Quindi addio Marcuccio, pensai, mentre Erika cercò parcheggio.

Megan ci venne incontro e non potei fare a meno d'osservare i suoi abiti: indossava un paio di tacchi a spillo neri con un tacco basso, un paio di pantaloni grigi a gamba larga che si stringevano nel punto più alto della vita, stretta in un fiocco morbido e una camicetta bianca a maniche lunghe, scollata a V sul seno. Aveva lisciato i capelli, che le ricadevano sul petto, e portava una borsa a tracolla beige su una spalla.

I suoi occhi scuri si fissarono sui miei, mentre le sue labbra si incurvarono mostrando un sorriso. Ci seguì, fino a quando la lupo non fu parcheggiata tra due enormi suv. Erika spense il motore, guardandomi soddisfatta. Ogni volta che guidava, una strana sensazione di euforia si impossessava di lei. L'emozione di sentirsi grandi.

-Bene. Cosa facciamo ora?- chiese, mettendosi le mani sulle gambe.

Le sue dita cominciarono a fare su e giù per le cosce. Era agitata...

-Direi di andare sub...-.

Megan bussò al finestrino di Erika, che fece uno scatto spostandosi di lato.

-Megan!- esclamai contagiata dalla stessa euforia della mia migliore amica.

Erika aprì la portiera, mentre l'altra si sporse dentro l'abitacolo. I suoi capelli lunghi sfiorarono di poco il viso della mia ragazza.

-Ehi!-. Diede una rapida occhiata a me e Erika. -Come butta? Siamo pronte per questo pomeriggio tra donne?-.

Erika accennò un debole sorriso e annuì, girandosi verso di me. Non sapevo se mi stava maledicendo con lo sguardo o se era una richiesta d'aiuto.

-Ovvio!-. Le sorrisi, aprendo la mia portiera. -Dai, vieni che ti faccio salire dietro-.

Megan fece il giro della macchina saltellando sui tacchi. Prima d'entrare, mi fece segno di prendere il cellulare. Eccola che partiva all'attacco. Quello era il nostro modo di comunicare nel caso ci fossero state delle emergenze o delle consultazioni che dovevamo fare, ma di cui non potevamo parlare in pubblico a causa della presenza del diretto o diretta interessata. In questo caso era Erika.

Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora