𝓒6 | 3 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮

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(Erika)

Quando andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, volsi lo sguardo all'orologio sulla parete. Erano le nove passate, eppure mi sembrava che avessi letto per molto più tempo. Solo un'oretta e mezza, pensai, riponendo il bicchiere nel lavandino. Diedi un'occhiata alla finestra: la luce del sole riempiva l'intera strada, alcuni passerotti riposavano sulle tegole del tetto della casa di fronte e le voci dei vicini del piano di sopra disturbavano la quiete. Non conoscevo ancora nessuno, ma prima o poi avrei preparato qualche dolcetto, presentandomi alla loro porta.

Questa era la classica scena nei film americani con i vicini di quartiere che suonavano alla porta e ti accoglievano nel migliore dei modi. Nasceva poi un'amicizia eterna, una complicità e condivisione di ricordi che avrebbero popolato i racconti della vecchiaia davanti ai nipoti dei figli con una buona tazza di cioccolata calda. Sorrisi di me stessa, dei miei pensieri e di come a volte fosse bello immaginare un futuro così semplice, anzi comune. Una vita senza troppe pretese, ma non faceva per me. Volevo, e mi andava bene così, pensare che il mio destino aveva preso una piega diversa dagli altri tradizionali.

Era già successo con la mia relazione con Angelika, ora il trasferimento a soli diciannove anni appena compiuti e presto un lavoro affiancato all'università. Forse ero cresciuta troppo presto? Sarei dovuta rimanere nella mia vecchia cameretta fino ai trent'anni come molti facevano? Magari mi sarei dovuta accontentare di ciò che già avevo, ma l'unica pecca era che era sbagliato per me, mi stava stretto e mi faceva solo del male. Ero costretta a vagare ed esplorare il mondo alla ricerca della mia isola felice, se così potevo definirla.

Era un lungo viaggio, questo era solo l'inizio, però mi avrebbe reso la persona che ero davvero e non mi avrebbe soffocato con il passare dei giorni. Mi sentivo diversa anche solo dal fatto che avevo trovato il coraggio di mostrare la verità celata della famiglia, dove tutti erano insieme per obbligo e non vero affetto. Ciò lo dimostrava anche solo l'atteggiamento dei miei nonni al mio compleanno o dei genitori di Pamela. Di facciata erano persone, dentro mostri senza dignità.

Perciò era meglio che fosse finita così: ognuno per la propria strada. Io avevo trovato la mia, ero soddisfatta delle mie scelte e non avrei mai provato rimorso nei confronti dei miei parenti. Anzi ero pure felice di ammettere che li sentivo come un peso sullo stomaco, quasi fossero un dovere a cui adempire e di cui non poter fare a meno. Oggi avevo una visione diversa, avevo rotto le catene di un meccanismo forse perfetto per loro, ma imperfetto per me, che ricercavo il puro valore di qualcosa andato perso anni addietro, o mai esistito... Questo non potevo saperlo.

Decisi di uscire a fare due passi, affinché la smettessi di tormentarmi con i pensieri. Pensare andava bene, però troppo nauseava. Ecco il vero motivo per cui non dormivo: lasciavo vagare la mente senza porle un vincolo. Così rimuginavo sugli stessi argomenti anche intere giornate, pure la notte diventava un campo di battaglia.

Magari se avessi comprato un diario, mi avrebbe aiutato. Non ne avevo mai tenuto uno, sebbene la maggior parte dei bambini l'avesse per i propri segreti o confessioni d'amore. L'unica cosa di cui potevo vantarmi erano le mie illustrazioni di pipottini stilizzati su pezzi di carta svolazzanti. Se poi ci nasceva una storia, i quaderni sparivano tra le mani di mia mamma.

Non potevo avere nessun segreto in casa, neanche volendo...

Mi avviai in camera, portandomi con me il libro che lasciai sul "valigiodino", nome dato da Angelika alla valigia-comodino. Avremmo dovuto fare un giro anche all'Ikea... Mi stiracchiai e mi avviai verso la cassettiera. Quest'ultima aveva sei cassettoni: i primi tre in cima erano di Sissi, gli ultimi restanti erano i miei. Aprii il secondo, dove trovai i maglioni e magliette di Angelika. Lei mi aveva rubato la giaccia in pelle blu, avevo diritto a rubarle qualcosa. Sbirciai con lo sguardo alla ricerca di un maglione che attirasse la mia attenzione. Sissi metteva cose sexy, scollate e particolari.

Blaue Blume - Il prezzo dell'amore (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora