2

2.8K 48 4
                                    

Sto morendo di freddo e non ho nulla di pesante da mettere. Non credo sia una cosa normale.

Adesso che ci penso, però, potrei indossare la felpa che mi hanno regalato i miei genitori per il compleanno. Anche se non è bellissima, mi tiene calda.

È sabato e quindi non ho scuola, per fortuna.
Mia madre e mio padre non escono e devo trovare qualcosa da fare.

Sarebbe bello andare a fare una passeggiata, ma da sola è noioso... potrei chiamare la mia unica amica, ma non sono molto convinta. Preferisco stare sola.

Nemmeno il tempo di parlare che i miei urlano a un'altra stanza.

«Mia preparati che andiamo dalla nonna!»

Faccio un lungo respiro.

Non ho un buon rapporto con lei. È brutto da dire, ma è lei che ha distrutto la mia famiglia, è lei che non mi ha mai aiutata nel momento del bisogno.

Ma non posso di certo dire: no, non mi va.
Quindi mi dò una sistemata veloce ai capelli e salgo in macchina.

Non appena arriviamo, ci mettiamo seduti in cucina e chiacchieriamo del più e del meno. Io intervengo raramente, solo quando sono costretta a parlare.

Restiamo un'oretta e poi andiamo via. In realtà non voglio tornare subito a casa, quindi chiedo ai miei di andare a fare colazione e loro per fortuna accettano.

Una volta tornati a casa mi butto sul letto con il telefono, cosa più che sbagliata.

Cerco di fare la menefreghista ma poi quando sono in camera da sola scoppio a piangere e mi spezzo come un bicchiere di vetro a terra.

Provo a mettere le cuffiette ma non funziona più di tanto ed è li che capisco che ho bisogno di sfogarmi. L'unica cosa che posso fare in questi momenti è cantare.

Arriva sera, così, da un momento all'altro. Mi metto il pigiama e vado a tavola. Ceno insieme ai miei e poi torno nella mia stanza.

Stranamente non ho litigato nemmeno con i miei genitori, tutto quest'oggi. Mi sdraio sul letto fissando il soffitto.

Ho capito che qualcosa deve cambiare, il passato deve rimanere passato e stessa cosa vale per il futuro. Ma ora ho troppo sonno, al diavolo i pensieri, buonanotte!

Una boccata d'aria// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora