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Sono due giorni che chiamo Alex, ma non risponde mai. Ho provato a mandargli dei messaggi, che non ha nemmeno visualizzato. Sono preoccupata, non ho altre possibilità per contattarlo.

Adesso che ci penso, però, potrei chiedere a Cosmary.
Probabilmente lei saprà dirmi qualcosa, comunque tentar non nuoce.

Ho chiamato la mia amica, ma lei ha detto che era tutto tranquillo. Lo aveva visto il giorno prima, poi lui è tornato a casa. Sinceramente non so cosa pensare, magari è arrabbiato con me? Anche se fosse, per quale motivo..

Sono passati altri due giorni, in cui non ho ricevuto una sua risposta. Ho perso la pazienza e nonostante la mia stanchezza, ho deciso di raggiungerlo a casa sua per capire ciò che gli sia preso.

Non dico che debba rispondermi subito, deve semplicemente farlo dopo quattro giorni interi che perdo tempo a mandare messaggi..

Dopo ore di treno, sono finalmente arrivata. Ho raggiunto casa di Alex e ho visto, per fortuna, le luci accese della cucina. Sono sicura che qualcuno in casa, c'è. Ho preso coraggio e bussato alla porta, socchiusa.

Nessuno ha detto niente, quindi sono entrata e ho chiuso la porta, per il troppo freddo.

Mi sono affacciata alla porta della camera di Alex, dove c'era lui di spalle che leggeva un libro. È stato lui ad accorgersi di me e devo dire che non mi aspettavo come risposta, soprattutto da parte sua..

<<Non si usa più bussare?>>

Ha posato il libro sul cassetto di fianco al letto, preso una maglia bianca e passato davanti a me senza dire niente, senza rivolgermi un singolo sguardo. L'ho seguito fino ad arrivare in salotto, lui ha preso il telefono ed è rimasto in piedi, così.
Io completamente stufa, decido di intervenire.

<<Alex, mi dice cosa ti prende?>>

<<Niente>>

<<Puoi dire cazzate a chi vuoi, a me no però, ti conosco più di quanto immagini>>

<<Ho detto niente, difficile?>>

<<Sono giorni che ti chiamo e non ricevo nessuna risposta, vengo a casa tua e nemmeno mi guardi in faccia..hai veramente il coraggio di dirmi che non è niente?>>

<<Mi ha dato fastidio ciò che hai detto>>

<<Cosa Alex, cosa ho detto>>

<<Facevi quelle battutine su di me, mi hanno dato fastidio, ok?>>

<<Niente è stato detto per cattiveria, stavamo scherzando>>

<<Hai detto quelle cose davanti a tutti, sai che mi hanno sempre dato fastidio..non rompere il cazzo Giulia, tornatene a casa>>

Lui è andato non so dove, forse in camera sua. Io sono rimasta in salotto, senza la forza di controbattere o semplicemente, andarmene.
Sono rimasta seduta sul divano a pensare, anche perché non avevo nessun modo per tornare a casa.

Era tardi, il treno che avrei potuto prendere era ormai partito.
I miei pensieri sono stati bloccati proprio da Alex, che ha preso posto vicino a me. Ha poggiato la testa sulle mie gambe e ha chiuso gli occhi.

<<Malinconia, sei bipolare>>

<<Mai quanto te, comunque ho ordinato da mangiare>>

<<Grazie, sto morendo di fame>>

<<Ma domanda, hai fatto tutto il viaggio da sola?>>

<<Sì>>

<<Giulietta, tu sei pazza>>

<<Ti voglio tanto bene, che è diverso>>

<<Anch'io, tanto>>

Una boccata d'aria// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora