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Sto andando a prendere Carola in stazione. Andremo a prendere la nostra cena e poi torneremo a casa.

Sono contenta di vederla e di passare del tempo sola con lei. Il nostro rapporto è più bello di quando eravamo in casetta, siamo migliori amiche ormai.

Perdo del tempo a cercarla tra la folla, ma riesco a riconoscerla dalla giacca. Ci abbracciamo, poi andiamo in macchina perché ci sono veramente un sacco di persone. Nemmeno riusciamo a sentire ciò che l'altra dice.

Prendiamo qualcosa da mangiare e torniamo a casa mia, dove entriamo e iniziamo a gustare la nostra amata pizza.

Le chiedo come va la sua vita sentimentale, sperando mi dica qualcosa su Luigi, ma niente.

Anzi, a proposito...

«Carola, devi aiutarmi!»

«Dimmi.»

Mi dice lei.

«Ieri ho passato una giornata con Luigi, e mi ha detto che il rapporto con Alex è perduto.»

Affermo.

«Pensavo avessero risolto, possibile che dopo quasi un anno non abbiano trovato un punto di incontro?»

Continua lei.

«Esatto! Secondo me sono troppo orgogliosi... ieri Luigi, appena ha sentito il suo nome, ha subito cambiato espressione e sembrava molto triste, come se gli mancasse.»

Mormoro tra me e me.

«L'unica cosa è aspettare, sperando in un loro ritrovo. Meglio non intromettersi in queste cose, rischiamo di rovinare il nostro rapporto con i ragazzi.»

Dice e non potrei che essere più d'accordo, però mi dispiace.

«Ma parliamo di te, con Christian?»

Domanda.

Sposto l'attenzione su un punto a caso della parete, sorrido e nascondo la testa sul cuscino. Sì, ho ancora questo effetto quando penso a lui.

«Innamorata persa ancora più di prima, direi.»

Dice lei, ridendo.

Poi vediamo un film, ci prendiamo in giro come una volta e facciamo delle foto. Verso una certa ora, stanche morte, andiamo a dormire.

Domani non sappiamo che fare, in realtà, penso andremo a fare un giro.

La mattina dopo, la prima a svegliarsi, sono io. Approfitto del tempo libero per chiamare Christian, che torna domani. Non vedo l'ora di abbracciarlo, mi manca veramente tanto.

Dopo di che, vado a svegliare Carola, che non vuole nemmeno alzarsi. Insomma, io non sono una ballerina e sono meno pigra di lei a momenti.

Facciamo colazione e successivamente ci prepariamo.

Usciamo per andare a fare una passeggiata al centro di Roma. Durante la giornata le faccio visitare i posti più belli e insieme svaligiamo la maggior parte dei negozi.

Prendiamo il gelato per merenda e continuiamo il nostro giretto per Roma, visitando ciò che rimane.

Torniamo a casa la sera molto tardi, e passiamo tutta la sera a ricordare e scherzare. Poi facciamo una maschera, prepariamo le crêpes, ascoltiamo della musica e guardiamo un programma televisivo.

La mattina dopo, lei inizia a preparare le sue cose perché nel pomeriggio deve tornare a casa.

Mangiamo qualcosa di veloce a casa, andiamo a prendere una cioccolata calda e verso le tre del pomeriggio l'accompagno in stazione.

Ci salutiamo con le lacrime agli occhi, ci stringiamo in un forte abbraccio e lei sale sul treno.

Torno a casa e trascorro l'intero pomeriggio ad aspettare Christian sul divano, senza alzarmi mai. Verso una certa ora, poi, sento la porta aprirsi e corro verso di essa.

Mi butto tra le braccia di Christian, lo bacio e poi lo lascio entrare.

«Mi sei mancata.»

Dice.

«Anche tu amore, non puoi capire.»

Continuo io.

«Ti sei divertita con Carola?»

Domanda lui, sorridendo.

«Tantissimo, tu?»

Chiedo.

«Anche io, ora però ho fame!»

Ride.

«Andiamo a mangiare, scemo.»

Mangiamo e poi ci cambiamo entrambi. Mentre lui mi racconta ciò che ha fatto, io poggio la testa sul suo petto e lui mi avvicina di più a se stesso.

Anche io, in breve, gli dico cosa ho fatto e chi ho visto.

Poi, dopo una lunga serata piena di coccole, baci e abbracci, ci addormentiamo.

Mi mancava stare con lui e sono felice di averlo di nuovo affianco a me.

Una boccata d'aria// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora