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È sabato sera e sono in casa, con Nunzio, a mangiare gelato.
Ho litigato con Christian, via messaggio e soprattutto, per colpa mia.

<<Ma ti vuoi divertire?>>

<<Insomma, parliamo di qualcosa e smetti di mangiare gelato..>

<<Non ho voglia, Nunzio>>

<<È successo qualcosa?>>

<<Ho litigato con Christian ed è tutta colpa mia, come sempre. Poi, non ci vediamo da parecchio tempo e non so, sembra che tutto stia andando perso>>

<<Prova a parlarci, no?>>

<<Magari, ma non funzionerà mai e poi, cosa gli dico?>>

<<Allora, organizza una specie di sorpresa>>

<<In che senso?>>

<<Potresti andare a casa sua>>

<<Vero, posso scrivere alla sorella e chiederle una mano..SEI UN GENIO NUNZIO!>>

<<Lo so, lo so e per questo non voglio morire soffocato>>

Prendo il telefono e mando un messaggio alla sorella di Christian, poi iniziamo ad organizzare le cose insieme a Nunzio.

Parto dopodomani e dovrò affrontare sette ore di treno, da sola.

<<Funzionerà, secondo te?>>

<<Io una ragazza che organizza tutto questo per me, la sposo>>

<<Ti voglio bene>>

<<Pure io, tanto>>

Ok, sono in stazione e sto aspettando il mio treno, che dovrebbe arrivare a momenti. Ho scritto ad Alexia ,tutto sembra andare bene.
Ho portato un libro e le cuffiette, altrimenti la noia sarebbe immensa.

È arrivato, aiuto. Prendo il mio posto, sistemo tutte le mia cose e rispondo ad alcuni messaggi.
Cerco di non addormentarmi durante il viaggio, altrimenti sarebbero guai.

Pochissimo prima di arrivare, mando un messaggio ad Alexia che mi aspetta in stazione. Mi dice dove si trova precisamente e infatti, appena scendo dal treno la trovo subito, davanti a me.

Lei mi abbraccia e poi, insieme, ci avviamo verso la sua macchina.

<<Come è andato il viaggio?>>

<<Sono a pezzi, sette ore di treno non sono poche..ma dimmi, come sta Christian?>>

<<È sempre in camera sua a non fare niente>>

<<È colpa mia..>>

<<Capita in tutte le coppie uno o più momenti no, è normale, non devi preoccuparti. Comunque, siamo arrivate>>

<<È in casa?>>

<<È in camera sua, suona il campanello che tanto papà manda lui ad aprire, va bene?>>

Faccio quello che mi è stato detto e aspetto, con ansia.
Ad un certo punto, Christian apre la porta. Rimane fermo per un attimo, poi guarda la sorella e dopo, si butta tra le mie braccia.

<<Non sei reale>>

Fissa il mio volto per qualche secondo e poi, mi bacia.

<<Scusa, è colpa mia se abbiamo discusso, mi sono comportata da stupida>>

<<È passato, non preoccuparti..mi sei mancata, tantissimo>>

<<Anche tu, ti amo>>

<<Ti amo anch'io>>

Una boccata d'aria// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora