52

497 21 0
                                    

Nel momento in cui stavo salendo in macchina, sento una voce gridare il mio nome. Inizialmente non riuscivo a capire chi fosse, poi non riuscivo a crederci e basta. Era Christian, adesso che succede? Cosa deve dirmi?

<<Giulia, fermati!>>

<<Christian? Che succede?>>

<<Non andare, può sembrare stupido lo so ma, rimani>>

<<Scusa, perché dovrei?>>

<<Perché ti amo e voglio stare con te, perché cazzo, non riesco a starti lontano..>>

<<Io..mannaggia>>

Ci siamo abbracciati, forte come non mai e siamo saliti in macchina. Una volta arrivati a casa parleremo con calma e si spera, da persone mature.

Però, è stato così bello e surreale.
È stata inaspettata come cosa, fino a qualche minuto prima sembrava rimbambito. Sono felice ma preoccupata, se le cose non fossero veramente più come prima..?

Una volta arrivati siamo entrati in casa, Alex è andato nella stanza degli ospiti a sistemare le sue cose. Io sono rimasta immobile davanti alla porta, non sapevo che fare o cosa dire.

Ad un certo punto, si è avvicinato Christian. Mi ha lasciato un leggero bacio sulla fronte, subito dopo ho sentito le sue braccia stringermi forte a lui. Mi sento al sicuro così, protetta da ogni possibile pericolo.

<<Sarà difficile tornare alle vecchie abitudini, ma io sono pronto a fare di tutto pur di stare con te. Miglioreremo ciò che non funziona, ma ti prego, ricominciamo>>

<<Posso dire una cosa?>>

<<Sentiamo>>

<<Hai le mani fredde..>>
Dico, ridendo.

<<Scusa>>
Ripete lui, togliendo delicatamente le mani dai miei fianchi scoperti.

<<Però fai la seria..>>

<<Voglio stare con te, ti amo da impazzire..va bene?>>

<<Va benissimo>>
Dice ridendo e lasciandomi un bacio sulle labbra.

Subito dopo è arrivato Alex, che si è messo prima a sorridere poi ha iniziato a ridere senza motivo.

<<Ma è normale>>

<<Io non lo conosco..>>

Siamo andati poi nelle nostre camere per riposare, visto l'orario.

<<Amore>>

<<Dimmi>>

<<Mi fa male la pancia>>

<<Vieni con me, dai>>

<<Arrivo>>

Siamo andati in cucina e lui mi ha preparato la mia amata camomilla. Mentre bevevo ho notato che mi guardava ridendo.

<<Perché ridi?>>

<<Perché sei bella e non sei capace a bere>>

<<In che senso?>>

<<Guarda la tua maglia>>

<<Può capitare>>

<<Muoviti>>

<<Finito>>

Siamo tornati in camera e ci siamo messi a dormire, finalmente. Chissà cosa succederà in futuro, per me l'importante è stare con lui.

Una boccata d'aria// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora