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La puntata è iniziata. Maria chiama Elena che porta le felpe dorate, segno che il serale si avvicina.
Iniziamo con la gara cover giudicata da Gerry Scotti. La prima ad esibirsi sono io con "A te" di Jovanotti.

Gerry:

«Mi sono emozionato, sei entrata nel pezzo e lo hai reso tuo. Poi hai una bellissima voce e ti faccio i miei complimenti. Il mio voto è più che positivo: 10.»

Alla fine risulto prima e un grande sorriso compare sul mio volto.

Nel frattempo Rudy elimina Rea, la saluto e torno al mio banco. Finiscono le esibizioni e ci fanno tornare in casetta dove Alex e Calma iniziano a litigare, come sempre. Sono stanca di questa situazione.

Il giorno successivo, verso le quattro del pomeriggio, si collega Maria, che come al solito dice di radunare gli altri sulle gradinate per guardare la puntata.

Stavolta mi metto seduta vicino a Christian, che tiene la mia mano tutto il tempo.

Rimaniamo sulle gradinate fino ad ora di cena a parlare e divertirci insieme.

Il giorno dopo...

Durante la settimana, da quello che ho capito, la Celentano ha deciso di proporre per i ballerini delle gare di tecnica, ovviamente di danza classica e moderna. Ma non tutti sono d'accordo, soprattutto Christian.

«Ragazzi, ci siete?»

«Eccoci.»

«Questa settimana non registriamo, alcuni professionisti sono risultati positivi al Covid e non vogliamo correre rischi. Però, al posto della puntata, manderemo in onda uno speciale in cui ognuno di voi racconterà il suo percorso dall'inizio fino ad oggi.»

«Ci chiamate voi?», chiede Serena.

«Certo ragazzi, tranquilli.»

Man mano la produzione inizia a chiamare noi allievi.

Io sono tra le ultime e parlo anche di alcune persone diventate fondamentali qui dentro, in modo particolare di Serena, Mattia e soprattutto Christian.

Non penso loro abbiano fatto lo stesso, ma non mi importa.

Comunque odio la domenica, è la giornata più noiosa di tutta la settimana.

Christian:

«Che fai?»

«Mi annoio.»

«Anche io, che facciamo?»

«Schifo.»

«Quello sempre.»

«Ho un'idea! Possiamo preparare una torta insieme? Che cosa ne pensi?», afferma lui.

«Facciamo sta per fai una torta e poi la mangiamo insieme, vero?», gli chiedo.

«Forse, però giuro che ti aiuto a fare qualcosa...»

«E va bene, tiramisù?»

«Ti amo!»

Quanto vorrei fosse vero...

Sorrido e andiamo in cucina.

Iniziamo a preparare il dolce e sorprendentemente, grazie al suo aiuto, ci mettiamo meno del previsto.

«Lo mangiamo più tardi, ora lo mettiamo in frigo, ok?»

«Perfetto, ora vieni», dice, prendendomi per mano.

«Il mio telefono dov'è?»

«Eccolo.»

«Che vuoi fare?», gli chiedo, mentre lui mi fa sedere tra le sue gambe, sul suo letto.

«Boh, tu usi il telefono e io mi faccio gli affari tuoi.»

«Bene, molto interessante.»

«Lo so, lo so.»

«Andiamo a mangiare il tiramisù?»

«Andiamo.»

Torniamo in cucina e tagliamo due fette del mio fantastico tiramisù. Le mettiamo su due piccoli piattini e il resto lo lasciamo ai nostri amici.

«Finalmente!»

«Ti piace?», gli chiedo.

«Il più buono che abbia mai mangiato...»

Una boccata d'aria// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora