Parte 6.-

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Dei piccoli baci umidi si bloccano sulla mia fronte, sulle mie guance, sul mio naso e sulle mie labbra.
Tento di muovermi ma sono bloccata dal peso di mezzo corpo del ragazzo. Sorrido ad occhi chiusi e lui smette con la dolce tortura.

"Se torno a dormire tu continui?" Borbotto con voce impastata dal sonno. Al diavolo il cattivo alito mattutino.

Ride leggermente per poi continuare a lasciare baci umidi.

"Mi dici dove hai lasciato le sigarette?" mi chiede lui stringendosi al mio corpo.

Non rispondo troppo concentrata a rientrare nelle braccia di morfeo.

"Ti faccio il solletico" mi minaccia notando che non intendo parlare.

Sbuffo facendo leva sulle mie braccia per alzarmi.

Ieri sera nella fretta di fare spazio e metterci a dormire ho lasciato tutto ai nostri piedi nel mio zaino. Compresi cellulari e sigarette. Apro gli occhi e noto che nella tenta è ancora buio, è illuminata da una piccola torcia che ci ha dato Fede prima di chiuderci tutti nelle tende. Probabilmente sarà ancora notte fonda.

"Tieni" gli dico lanciandogli il pacchetto con l'accendino.

"Non ricordavo di aver cambiato marca" dice titubante alzando il pacchetto nella mia direzione.

In effetti tra le sue mani giacciono le mie Chesterfield Blue, scuoto la testa rimettendo le mani nel mio zaino, prendo l'altro pacco e lo scambio con quello nelle sue mani.

Bene addio sonno.

"Vengo con te" dichiaro aspettando che finisca di aprire la tenda.

"Non hai sonno?" mi chiede aprendola del tutto.

"Qualcuno mi ha svegliato" alzo gli occhi al cielo e mi lancia uno sguardo infastidito.

"Non alzare gli occhi al cielo con me!" brontola lui uscendo fuori.

Lo seguo a ruota stringendomi nella felpa quando l'aria fresca della notte mi colpisce.

Si gela fuori. Poi la temperatura notturna vicino al mare non è mai una delle più miti soprattutto in stagioni non estive.

"Alzo gli occhi con chi mi pare!" lo imito io. Sbuffa rimandandomi un'occhiataccia.

Sfila la sigaretta dal pacchetto e la porta fra le sue labbra.

Poi con la piccola fiamma dell'accendino la accende. Allungo la mano verso la sua direzione intimandogli di passarmelo silenziosamente.

Me lo passa un po' titubante. Tra quanto partirà una paternale sul fumo?

Al contrario di tutte le mie aspettative aspira il fumo tranquillamente guardando il riflesso della luna sul mare.

Tutto tace intorno a noi. Si sente solo il rumore delle onde che indisturbate sbattono sul bagnasciuga.

Ha una postura rigida e tesa, così sicuro di sé. La sua mascella si contrae quando porta la sigaretta fra le labbra per poi rilassarsi quando fuoriesce il fumo.

Il questo momento sembra il classico personaggio dei libri, bello e dannato. Occhi verdi e capelli scuri. Ma al buio i suoi occhi sono scuri, non si nota facilmente il suo vero colore.

La luna colpisce solo le parti pronunciate del suo viso, lasciandolo in grande penombra.

"Che guardi?" mi distoglie dai miei pensieri con un sorrisetto malizioso.

Scuoto la testa accendendo la mia sigaretta. Te, che posso guardare?

"Nulla di che" mi diverto ad osservare il fumo della mia bocca disperdersi nell'aria.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora