Parte 28

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Mancano solo due giorni alla sua partenza, e non so come potrei andare avanti senza lui, la sua mancanza mi distruggerà.
Nessuno dei due ha più parlato del viaggio, ma dovremmo farlo.
Mentre mi preparo penso a tutto questo, a come sarà diverso non andare a scuola, a come sarà diverso non averlo tutti i giorni in mezzo ai piedi. E a come probabilmente non riusciremo a superare la distanza.

Ho ancora un ora a disposizione, e prima di raggiungerlo a casa sua faccio un salto al parco. Mi siedo sulla panchina "nascosta" e cerco di non pensare a niente. Guardo solo le persone di scappano.
Chi passeggia con il cane.
Chi si trova di passaggio per andare a lavorare.
Chi seduto legge un libro.
Chi passeggia mano nella mano con i suo fratellini.
O chi rincorre i propri figli che vogliono solo giocare.
Ecco, loro non hanno problemi, loro vedono tutto da un altro punto di vista.
Loro sanno solo il bene, il male è una cosa che escludono facilmente.
Questo è il bello dell'essere bambini.
Sarebbe bello un giorno diventare genitori.
Vero mamma? Te ne sei andata presto, ma so che ci ami, e ci hai sempre amati.

"SCUSA!" mi urlano dopo che un pallone arriva sulla panchina accanto a me.
Lo prendo e sorridendo al bambino glielo ridò.
"Vuoi giocale con noi?" Mi chiede teneramente indicando la sorella e il fratello.
"Okay" gli sorrido.
"Come ti chiami?" Mi chiede
"Marty e tu piccolo?"
"Sono Chlisthian" mi dice con la sua vocina adorabile.
Mi afferra la mano e mi tira dai suo fratelli, o almeno credo che lo siano.
"Papà papà" urla il bimbo tirandomi verso quello che credevo fosse suo fratello.
"Campione, che hai combinato? Scusalo se ti ha dato fastidio ma è un bimbo molto vivace" mi dice il padre.
"No tranquillo anzi" rispondo sorridendo.
"Lei gioca con noi" dice Christian al padre.
"Hai chiesto se voleva prima di tutto?" Lo rimprovera il padre.
"Sisi, ha detto siii" esulta il bambino.

Dopo una mezz'oretta passata a giocare con Christian in cui ho scoperto che Andrea è un padre single, e che Laila è la sorella di Andrea. E il piccolo è abbastanza vivace, non si stanca mai. Decido di salutare e avviarmi a casa del mio ragazzo.

"È stato un piacere Marty" mi sorride Andrea.
"Anche per me" sorride Laila che mi porge il cellulare per avere il mio numero.
Glielo scrivo e dopo averli salutati con tanto di abbraccio al piccolo vado via.

"Piccola!" Mi saluta con un bacio Matt quando arrivo a casa sua.
"Ciao" ricambio con un sorriso.
"Matteo finisci di mettere in ordine! Ciao Marty" mi saluta Larayna dopo aver rimproverato Matt.
Matt sbuffa e mi trascina nella sua stanza.
Quando entriamo noto le valigie sul letto con roba ancora fuori che vuole essere sistemata.
"Dai ti do una mano!" Esclamo per non far caso al magone che mi attanaglia lo stomaco dopo aver ricordato che tra due giorni va via.

Mi ferma la mano e mi gira verso di lui
"Non essere triste" mi dice alzandomi la testa.
Scuoto la testa e sorrido fintamente.
"Con me non attacca questo sorriso eh" brontola.
Scuoto le spalle e torno ad ordinargli le valigie.
Mi aiuta anche lui passandomi la roba da metterci dentro.

"Probabilmente venderò la casa" mi dice da dentro la sua cabina armadio.
Mi riscuoto a quelle parole e con aria sconfitta mormoro un "fai bene"
"Non mi servirà a nulla più, mi dispiace solo di Larayna, ma credo che mio padre la voglia li con noi" continua.
Mi siedo un attimo sul letto prendendomi la testa fra le mani.
Non voglio pensarci, non voglio immaginare niente. Voglio che il tempo scorra senza che io ne sappia niente, è possibile?
Supplico i Santi di guastare quel aereo e non farlo mai partire. Ma so che non succederà.

"Ei, che succede?" La sua voce mi fa alzare la testa.
"No nulla" sorrido.
Mi guarda titubante ma cambiando discorso mi chiede cosa io abbia fatto al parco.
Gli racconto di Christian, di Laila e di Andrea omettendo la parte del single.
Non mi va di dargli un peso in più.
Più tardi scendiamo a preparare la cena.
E mentre io cucino un pò di pollo lui aggiusta tavola.
Prende una bottiglia di vino giusto per rallegrare un pochino la serata.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora