Parte 33

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MARTY

"mi manca, Ross, mi manca come l'aria" chiudo gli occhi cercando di ricacciare indietro le lacrime.

Mi abbraccia e non posso far altro che lasciare libero sfogo alle mie lacrime. Non è ciò che volevo, non avrei mai voluto tutto questo, mi sarebbe bastato stargli accanto come amica se non avessi potuto averlo, ma questa cosa mi fa male, estremamente male.

Ma la vita va avanti si sà, ogni difficoltà si supera, il tempo non ti aspetta, scorre veloce anche se tu stai male, il corso della vita non si può cambiare per un amore perduto, per qualche litigio o malattia. Vivere non costa nulla, bisogna solo alzarsi la mattina e proseguire nella vita, come qualcosa che ti investe e tu devi avere la forza di trasformarla in felicità.

Nessuno è padrone della tua felicità. 

Continuerò probabilmente a sentire la sua mancanza, avevo trovato di tutto in lui. 

Avrò crolli? sicuramente. Ma non mi impedirò di vivere.

Faccio avanti e indietro in camera mia indecisa o meno se chiamare Nando, si ci siamo visti un paio di volte dopo tutto quel trambusto, e mi spiega semplicemente come va la vita lì. 

Bugia, mi racconta come sta lui, e ciò che fa, anche se so che non mi fa bene, ma almeno riesco ad avere sue notizie. Molte volte ho provato a scrivergli o a chiamarlo ma poi ho immediatamente cancellato tutto prima di inviare qualsiasi messaggio.

"ehi, ciao" mi risponde Nando

"puoi parlare qualche minuto o ti disturbo?" chiedo titubante guardando Ross seduta sul mio letto, con lo sguardo omicida. Vorrebbe uccidermi, lo so.

"si certo, tranquilla, nessun problema" mi risponde Nando un pò in difficoltà. Mi acciglio

"sei con lui?" tento di indovinare.

"ero" mi risponde sospirando

"è appena andato via infastidito" continua

"cosa?" chiedo non capendo

"ha capito che parlavo con te, non vuole che io e te ci sentiamo, è plausibile come cosa." dice lui 

"si, ma magari potresti evitare di dirglielo" dico ovvia

"come se fosse facile, lo ha scoperto ora da solo, non sa che parliamo, anche se raramente" continua lui

"come vanno le cose lì?" chiedo a bruciapelo sedendomi affianco a Ross.

"esattamente come al solito" mi risponde.

finisce sempre così, io che cerco di capire qualcosa in più, lui che non si pronuncia mai. Lo so sono infantile.

"Nando" mi lagno

"siete talmente tanto ostinati a continuare questo gioco, che non vi rendete conto che vi state facendo male a vicenda" borbotta incazzato.

"vallo a dire al tuo caro cugino, è stato lui a voler chiudere tutti i ponti con me, per tenermi al sicuro"gli faccio il verso. Lui sospira prima di salutarmi.

Sbuffo lanciando il cellulare indietro sul mio letto. Ross sorride compiaciuta e io le lancio un'occhiata che farebbe rabbrividire anche Joker.

....

E' tardi e sono impegnata a preparare la cena per noi tre, mentre Andre mi aiuta.

"vieni con me?" mi chiede per la millesima volta Andre seguendomi ovunque in casa sua.

"ti ho già detto di no!" mi lamento io

"continuerò a chiedertelo finchè non mi dirai sii!" reagisce come un bimbo lui. Sbuffo per questa sua testardaggine

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora