Parte 53

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Non capisco perché ogni volta che arriviamo ad un incrocio c'è sempre qualcosa ad intralciarci la strada, a bloccarci il passaggio per farci tornare indietro.

Vorrei proprio sapere il motivo di questa vacanza da famiglia felice a casa dai genitori di Veronica.

Forse sarò io la stupida, o forse è lei che è una viziata capricciosa.

Bene, sono due giorni che Andre manca da lavoro e da Roma completamente.

Il motivo? La madre di Christian.

Non mi capacito e non riesco a digerire il fatto che lei abbia tutto questo potere su Andrea. Potere che le è stato dato proprio da lui. Perchè una persona che manca per cinque anni dalla vita di un bambino non può tornare sui suoi passi pretendendo rispetto dal padre e amore incondizionato.

Lui è quello che non vuole condividermi, che ha paura di qualcuno e che io possa sparire, ma così facendo non mi aiuta a rimanere.

Ora, il punto è come far capire ad un uomo che sta sbagliando?

Perché sempre di un uomo si tratta.

La suoneria del cellulare mi risveglia dai miei pensieri nei miei dieci minuti di pausa caffè.

Ed è proprio vero quando si dice 'parli del diavolo e spuntano le corna'.

Di fatti ecco che Bombasupersexy fa la sua entrata in scena dopo due giorni di totale assenza, anzi con oggi sono tre.

La mia azione è più che ovvia e suppongo abbastanza giustificata.

Non mi degno nemmeno di aprire la chiamata prima di far scattare la segreteria.

Se pensa di voler giocare a fare il marito perfetto con lei e l'amante con me, ha proprio sbagliato persona.

Sospiro lasciando perdere i miei pensieri. Mi porto il bicchiere alle labbra e finisco di bere il mio amato caffè.

L'unico che non mi abbandonerà mai, probabilmente.

Strano come la vita sia fatta tutta di forse, probabilmente, ipoteticamente e presumibilmente.

Forse un libro dovrei scriverlo io.

Penso mentre butto nel cestino il bicchiere con una smorfia di soddisfazione.

Sarei proprio una grande scrittrice.

Sto ancora divagando quando raggiungo la mia postazione trovandoci davanti il mio capo.

"Da domani avrai uno studio tuo, Giovanna ti illustrerà la situazione" stretto, coinciso e duro.

Si signor gentilezza.

"Va bene" mi limito a dire mentre mi sorpassa non aspettando una mia risposta.

Il sorriso di Giovanna è l'unico a darmi un minimo di gioia in questo momento, ma poi ci ripenso e CAZZO AVRÒ UN UFFICIO TUTTO MIO!!

Evito di saltare come un'esaltata pazza e cafona in mezzo alla gente che lavora e torno a sedermi per continuare a svolgere il mio lavoro per altre due ore, prima che questa giornata possa giungere al termine.

Continuo a far scorrere gli occhi rapidamente sui fogli elettronici che mi si parano di fronte. È il mio lavoro e onestamente non potevo chiedere di meglio.

Il termine dell'orario lavorativo giunge rapidamente e come un orologio svizzero gli altri impiegati si alzano salutandosi a vicenda e lasciando l'immobile come se fosse un mostro dalla quale scappare.

Io sono forse l'unica che, con estrema calma, riordino il tutto e lascio l'edificio per ultima.

Fuori la luce governa ancora sul buio che la notte porterà, è proprio questo il bello dell'estate per me, gli orari lunghi, il sole alto e scottante, la vita leggera, la luce che mi porta allegria.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora