Parte 14.-

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Decido di rientrare o rischio sul serio di congelare qui fuori.


Ai divanetti ci sono ancora Fede e Marco, ma c'è anche Luca, che non si risparmia un'occhiataccia.



Sospiro e mi avvicino sperando di non dover intraprendere una litigata anche con lui.



Mi accomodo ad una poltroncina vuota e Luca mi segue con lo sguardo, ignorando le risate e le conversazione degli altri due seduti tra di noi.


Siamo perfettamente allineati l'uno di fronte all'altro.


Se si alzasse a prendermi a pugni non mi stupirei, mi trucida con lo sguardo senza scrupoli.



Sbuffo guardandolo, ma non molla la presa.



Distolgo lo sguardo da lui sentendo il bisogno di cercarla, ma difficilmente riesco a captarla fra tutta questa gente. E dire che il mio nervosismo è evidente, è dire poco.



Dove cazzo sta? Porca puttana, perché deve essere tutto così fastidioso e complesso con lei?



Mi sento ancora osservato, ma prima che possa dirgliene quattro mi indica con il dito un punto accanto alla console del dj.



Assottiglio lo sguardo per concentrare la mia vista in quella zona e finalmente la individuo, lontana da occhi indiscreti per il momento.



Annuisco in segno di ringraziamento a Luca finalmente cambia sguardo.



"Ragazzi e ragazze, È NATALEE AUGURIIII!" urla in dj nella stanza alzando ancora di più la musica.



Ci scambiamo gli auguri, alzandoci dalle rispettive sedie per brindare con il dj, che sta sera non smette di urlare.



"Cos'è successo?" mi chiede Luca avvicinandosi.



Ho come l'impressione che già sappia cosa sia successo, o almeno una minima parte.



Racconto qualcosina non avendo voglia di parlare, non al momento almeno.



Annuisce con sguardo duro quando parlo di Ash.



"Quel ragazzo non mi piace" dice teso peggio di una corda di un violino.



"Figura a me!" esclamo facendolo sorridere, finalmente qualcuno che mi capisce.



"Non vuole capirlo" dico riferendomi alla sorella che balla spensierata in pista con le altre.



"Solo che se prova a toccarla lo distruggo" sbotto duro, ma rimanendo neutro nella mia postazione.



"Conta pure su di me" lo dento borbottare, ma non rispondo.



"Andiamo a chiamare le ragazze così torniamo a casa sono le 3:35" dice Federico a me e Luca.



"Io porto Marty in un posto" dico guardandoli, Luca mi strizza l'occhio e poi si scansa recuperando alcune cose dal tavolino.



Io e Federico prendiamo le borse e i giubbotti dirigendoci all'entrata mentre Luca e Marco chiamano le ragazze.



Marco e Lucy ci salutano e ci ridanno gli auguri, salgono nell'auto e sfrecciano via.


Ross e Nadia anche, seguite da Fede e Luca.



Marty senza voltarsi va verso la BMW ed entra, sbuffo seguendola.



Questo silenzio porta i miei nervi a risvegliarsi. Perché non mi urla contro? Sarebbe meno stressante.



Mi immetto sulla strada, cambiando direzione al semaforo.



"Ehi, ma dove andiamo?" chiede quando imbocco la strada opposta a quella della nostra villa.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora