Parte 45.

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"Prenoto la matrimoniale?" mi chiede mentre gioco con la schiuma della mia vasca da bagno.

"Vorrei la singola io, ti dispiace?" lo provoco seria.

Sul serio mi sta chiedendo se può prendere quella matrimoniale? Ma che domande, abbiamo dormito insieme molte volte.

"No, va bene, dico a Giulia di prendertene una singola allora" mi dice convinto, e quasi scoppio a ridere.

Ma mi trattengo, voglio prenderlo in giro.

"Perfetto, grazie" dico versando dei sali da bagno colorati all'interno della vasca.

Si, ci metto un bordello di cose, tutto quello che mi pare.

"Potrebbe servirmi, magari incontro qualche altro avvocato" decido di far scoprire il gioco.

"Ne sono estremamente convinto" dice serio. Me lo immagino sorridere subdolo.

"In che senso?" chiedo entrando nell'acqua calda che mi rilassa immediatamente.

"Nel senso di tutti i sensi" scoppio a ridere seguita da lui, alla sua frase, copiata.

"Dormirai con me, senza troppi problemi, è scontato che non ti avrei permesso di stare in una singola" sbuffa una risata roca di contorno.

Come per dire, si fa come dico io, e te lo dimostro.

"Che fai? Reclami proprietà?" lo stuzzico io.

"Reclamo te, che è diverso" dice mentre ascolto attentamente il suo inspirare.

"Stai fumando?" chiedo infatti.

"Si" dice tranquillamente.

"Che succede?" so che non fuma quasi mai, tranne quando è nervoso.

"Domani chiuderò quella causa" mormora facendo intendere il suo non volerne parlare.

"Cosa ti preoccupa?" la mia domanda sorge spontanea anche se so già la risposta.

"Riccardo" appunto.

"Che fai?" cambia subito argomento.

Sospiro sapendo che non me ne parlerà facilmente, né tanto meno per cellulare.

"Un bagno caldo" dico rilassata.

"E non sono stato invitato?" chiede ridendo.

"Certo che sì, ma hai rifiutato" brontolo io facendomi scappare una risata.

"Sei sicura che sia stato io a rifiutare?"

"Certo" mi muovo, stando attenta a non bagnare il cellulare, per prendere la tazza con la tisana.

"Non avrei rifiutato per niente al mondo" mi corregge lui, con fare superiore.

"In realtà qui con me c'è qualcun altro" lo stuzzico sentendolo ridere.

"La promozione?" chiede lui saltando il discorso.

"Che c'è? non ti piace quel discorso?" gioco.

"E tu che fai? Vuoi già liberarti di me?" rigira la frittata lui, da perfetto avvocato.

"Avvocato, rigira le domande?"

"Penso che avrei rigirato altro se fossi stato con te in questo momento" mi lascia senza parole ad arrossire come una stupida nel bagno della mia camera.

"Quanto sei stupido" lo rimbecco.

"Offendi quando ti imbarazzi" mi scopre le carte.

"No, sei stupido e basta" lo correggo io, colta in flagrante.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora