Parte 50

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"Sei pronta?" mi chiede Andre non appena accetto la chiamata.

"Sono nata pronta" ammicco afferrando, in giro per la mia camera, le ultime cose che mi servono.

Ultimamente sono una casinista, lascio in giro molte più cose di quante dovrei.

"Scendi allora, siamo giù" dice divertito attaccando la chiamata.

Bene allora, cosa potrebbe mai andare storto?

Stiamo per passare una giornata al mare. Tutto normale, nulla di estremamente particolare.

C'è solo un piccolo dettaglio che mi provoca dei problemi. Si, piccolo sicuro, ma dettaglio è riduttivo. Ci sarà anche Christian con noi, e non saprò come comportarmi, e l'ansia mi attanaglia lo stomaco. È un bambino intelligente, e per avere sei anni capisce ed esprime forse troppi concetti.

Afferro la borsa e ripiegando il telo lo inserisco al suo interno accompagnato dalle creme e dalla spazzola.

Ovviamente non manca mai l'acceleratore dell'abbronzatura.

Andre mi ha detto di non prendere tante cose, ma solo ciò che mi serve, prenoterà un posto al lido, così da non doverci portare dietro troppi pesi.

Mi affretto a scendere rischiando di inciampare nelle scale, come mio solito distratta ed affrettata, e salutando Luca esco fuori. Fede oggi non si è visto.

"Ti fai anche attendere" borbotta divertito Andre quando apro la porta e corro nella sua direzione.

"Qualunque donna che si rispetti, si fa attendere" gli faccio un occhiolino avvicinandomi, scuote la testa ghignando.

"Modesta, oserei dire" sorride.

"Faccio del mio meglio" rido con lui.

Mi accoglie a braccia aperte lasciandomi un veloce bacio sulle labbra, allontanandosi subito dopo. capisco il suo comportamento e aspettandomi occhietti curiosi mi allungo oltre le sue spalle ma non riesco a vedere Christian dato che i finestrini posteriori della sua auto sono oscurati.

"Andiamo dai" dice facendomi segno di salire.

Annuisco facendo il giro ed entrando. La prima cosa dopo aver allacciato la ciche faccio e voltare la mia testa nella direzione dei sedili posteriori.

Non si è accorto della mia presenza, troppo impegnato a giocare con i soliti supereroi. Forse questa è l'unica cosa che non è cambiata in questi mesi.

Ha i capelli più lunghi, ed è decisamente più alto. cresce in fretta.

"Ciao" sorrido intenerita richiamando la sua attenzione.

Solleva la testa e mi fissa con i suoi occhietti grandi, scuri come quelli del padre.

"Ciao" mi mostra tutti i denti in un bellissimo sorriso.

Sento gli occhi di Andre addosso, ma cerco di non farci caso.

Il piccolo riabbassa gli occhi continuando il combattimento tra i suoi supereroi preferiti, il suo problema al momento è solo quello di decidere chi far vincere.

Dai, non è andata poi così male.

Andre si immette sulla strada afferrandomi la mano e lasciandole unite sulla mia gamba.

"Perché non sei più venuta a casa mia?" la voce del piccolo distrae i nostri pensieri, portandomi ad abbassare la radio che avevo precedentemente acceso.

I miei occhi incontrano subito quelli di Andre, in un'occhiata veloce.

"Ehm... ho fatto un viaggio di lavoro" invento sul momento.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora