ANDREA
Cosa pensava che le dicessi la verità permettondole di allontanarsi da me? sono forse egoista, lo so, ma non voglio tornare a stare da solo, la sua compagnia mi fa più che bene, non solo a me ma anche a mio figlio. E' da quando Vanessa se ne andata che non mi affeziono più a nessuna donna, per paura che mio figlio possa soffrire nuovamente dopo l'abbandono di sua madre. Ma questa volta si può dire che è stato proprio lui a sceglierla.
Fosse per me, l'avrei già fatta mia, ma non posso rischiare di spingermi oltre quando lei ha ancora qualcuno in testa, non vorrei farla soffrire e nemmeno che lei si allontanasse.
Li guardo dormire abbracciati sul divano, lei stesa e lui fra lei ed il divano. Si prende cura di mio figlio, quasi meglio di quello che faccio io, la sua attenzione verso alcune mosse che nemmeno pensa prima di fare, è assurdo. Tiene a Cristian e lui tiene a lei tantissimo, tanto che non ne sento solo io la mancanza quando lei non c'è.
Prendo Christian in braccio, facendo attenzione a non svegliarla, lo porto di sopra nella sua cameretta, dove lo poggio delicatamente sul lettino coprendolo.
Scendo giù a prendere lei, e la poro su nella mia camera. Perchè non mi va di dormire da solo e non mi va saperla nella stanza accanto, tanto ormai dormiamo insieme per via di Chri, non dovrebbe darle fastidio.
Scendo giù a preparami un panino, sono tornato da poco da lavoro e li ho trovati addormentati, entro in cucina e trovo un piatto vicino al fuoco coperto. Sorrido avvicinandomi, mi ha preparato della carne, scuoto la testa.
Come si fa a non affezionarsi?
mangio e guardo un pò di tv a basso volume. Volto la testa di lato e la guardo appoggiata alla porta mentre mi fissa.
"cosa succede?" chiedo indicandole di avvicinarsi, le faccio posto accanto a me sul piccolo divano vicino al fuoco.
"niente, mi son trovata nella tua camera e tu non c'eri, sono passata da Chri e stava dormendo da solo,e ho pensato di trovarti qui" dice sedendosi. Annuisco continuando a mangiare dopo averle dato il piatto con la carne e aver ricevuto una risposta negativa.
"E' buona?" mi chiede cambiando canale.
"si , molto, grazie" la ringrazio guardando la sua naturalezza nel fare quello che le pare.
"sai che stavo guardando io?" le chiedo da bastardo.
"no, tu stavi guardando me, non la tv, quindi ho cambiato dato che non mi interessava" ghigna lei.
Rido baciandole la guancia.
Sono le 23:30 e lei si è addormentata con la testa sulla mia spalla. La sposto delicatamente, prima di riprenderla in braccio e portarla di sopra con me. La poggio sul letto e mi prendo la libertà di baciarle le labbra delicatamente cercando di non svegliarla. Chissà se un domani potrei farlo liberamente senza la paura che lei possa allontanarmi.
Molte volte la sua bellezza mi disarma. Sospiro togliendomi la maglia e mettendo dei pantaloni di tuta, copro me e lei e abbracciandola chiudo gli occhi.
La sento muoversi e mi scosto piano facendo finta di dormire, si volta poggiando la testa sul mio petto e abbracciandomi. Le stringo la schiena, felice e finalmente mi addormento.
"Andre dai..." la sento lamentarsi quando la stringo più forte per non farla alzare.
"due minuti" brontolo, cosciente di sembrare un bambino. Sbuffa
"devo andare in bagno urgentemente, non posso aspettare" continua a lamentarsi. La lascio facendola scappare verso il bagno. Richiudo gli occhi cercando di riprendere sonno. Nel mentre Morfeo decide di cullarmi nelle sue braccia sento il letto muoversi leggermente insieme al piumone e lei stendersi accanto a me.
STAI LEGGENDO
Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.
Literatura KobiecaNessuno è mai sicuro della strada che intraprende. Tutti commettono errori. Gli sbagli sono all'ordine del giorno. Vecchie conoscenze, sconosciuti e nuovi incontri. Fastidi, risate, intrighi, attrazioni e difficoltà riempiono la storia e la vita de...