"Che ci facciamo qui?" chiedo quando mi raggiunge.
"Affittiamo un peschereccio" ghigna facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Dai stupido" sorrido quando sia avvicina ancora a me.
"Quello che non sai, è che ho una patente nautica, e ti porto a fare un giro su quella" mi indica una barca bianca a pochi metri da noi, attraccata al molo.
E' coperta tipo da un telo chiaro che fa da ombra all'interno della barca, e intravedo dei divanetti al suo interno. E' alta, ma non gigante.
Sale a bordo attraverso una piattaforma che spunta dal retro dalla barca e mi aiuta a fare lo stesso. Una volta a bordo noto una piccola cabina e i divanetti che hanno tutta l'aria di essere comodi.
Lo osservo mentre con uno zaino in spalla, che stona i toni con la quale è vestito, dirigersi al comando della barca e accendendo il motore con qualche manovra la immette nel mare aperto, ignorando il fatto di non essere da solo.
Mi avvicino al suo fianco non distogliendo gli occhi dalla sua figura. Il vento tra i capelli, gli occhiali da sole a dargli un'aria da duro e la camicia con il pantalone elegante che sembrano scomodi, ma su di lui figurano, sempre.
"Ehi" mi richiama quando lo affianco.
"Cos'altro non so?" dico sorridendo.
Per niente offesa dalla sua precedente rivelazione. Ma piuttosto sorpresa.
"Non dovrebbe esserci altro" sorride anche lui continuando a guardare l'orizzonte.
"Sono un'uomo dalle tante abilità, chissà se ne uscirà qualche altra" dice da classicone.
"Si certo, magari scopriremo che hai anche il pollice verde e sei un'agricoltore di prima categoria" dico prendendolo in giro.
"No quello no, sono bravo a seccare tutto, se ti interessa" scoppia a ridere.
"Vieni qui e tieni questo" dice indicandomi il piccolo sterzo che muove quest'affare.
Scuoto la testa, negando. È pazzo se crede di lasciarmi al comando.
"Non devi fare niente" mi incita afferrandomi la mano e tirandomi verso di se.
Poggio le mie mani su quel coso e lo tengo nel momento stesso in cui lui toglie le sue.
"Sei matto?" esclamo entrando quasi in panico.
"Sono qui, calmati" mi dice scoppiando a ridere.
"Io non lo trovo divertente" dico cercando di concentrarmi.
"Devo solo cambiarmi" mi tranquillizza prendendo lo zaino vicino ai nostri piedi.
"Non puoi cambiari dopo?" chiedo osservando per qualche secondo il suo corpo.
Si appresta a sbottonare la camicia sfilandola dai pantaloni.
"Tranquilla" pronuncia ancora.
Sospiro voltandomi verso il mare.
Certo che dirigere una barca nel mare aperto, dove intorno inizi a vedere solo blu fa quasi paura, quasi. Perchè nel frattempo mi trasmette una sensazione di libertà e leggerezza.
Il vestitino rosa che indosso svolazza, sotto il vento provocato dalla velocità della barca, e amo il modo in cui il tessuto scivoli sulla mia pelle.
"Faremo il bagno" decreta troppo vicino.
E l'istante dopo sento il suo corpo modellarsi al mio e la sua mano premere sul mio stomaco.
"Non ho il costume" gli remo contro.
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Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.
ChickLitNessuno è mai sicuro della strada che intraprende. Tutti commettono errori. Gli sbagli sono all'ordine del giorno. Vecchie conoscenze, sconosciuti e nuovi incontri. Fastidi, risate, intrighi, attrazioni e difficoltà riempiono la storia e la vita de...