Parte 7.-

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MARTY:

Sento delle dita scivolare sulla mia pelle lentamente, ad accarezzare i lineamenti del mio viso, fino alla mia spalla.

Mugugno dal fastidio alzando le coperte ancora ad occhi chiusi ed ancora immersa nel mio adorato sonno.

Ma non molla, anzi prende a scoprire il mio corpo dal lenzuolo. Sbuffo girandomi dal lato opposto, dando così le spalle alla mia fonte di disturbo.

Non demorde ancora facendo abbassare il letto sotto il suo peso. Fede vai via porca misera, vorrei dirgli. Ma dalla mia bocca non esce niente se non un sospiro di frustrazione.

Dell'aria solletica il mio orecchio, e ci metto poco ad aprire gli occhi scazzata per dirgliene quattro a ci disturba il mio sonno.

"Ehi?" Mormoro invece trovandomi Matteo a pochi centimetri dal mio viso.

Sono bloccata tra il suo fianco e il suo braccio, perché troneggia su di me con un'espressione divertita.

"Buongiorno piccola" mormora baciandomi le labbra. Sorrido a questo risveglio non più fastidioso.

Ieri hanno fatto serata i tre ed è rimasto a dormire qui ovviamente sul divano letto in camera di Fede. Suppongo che con Luca ci sia Nadia.

"Indossa qualcosa" mormoro osservandolo con un occhio solo, indossa solo un pantalone di tuta, certamente di Luca.

"Mi sono svegliato da poco" borbotta sorridendo, come a giustificare il suo scarso abbigliamento.

Sospiro richiudendo gli occhi per staccare la visione che mi si presenta davanti. Non tutte le mattine ho l'onore di essere svegliata da un ragazzo senza maglia e bello da essere illegale.

Non è per niente messo male, ma questo lo avevo già notato a mare. Solo che ora con il corpo flesso sul mio è tutta un'altra storia.

"Ti alzi?" Dice con voce rauca.

"No", sussurro sul dormiveglia tenendo ancora gli occhi chiusi.

"Dai abbiamo scuola" il materasso si muove sotto il suo peso. Si sta alzando ma lo afferro dal braccio facendolo poggiare di peso accanto a me, e per non farlo alzare appoggio la testa sul suo petto.

"Non hai bisogno di incastrarmi, rimarrei se Luca non mi avesse minacciato prima di entrare qui" dice ridendo leggermente.

Fa passare le dita nei miei capelli accarezzandomi la testa. E sto così bene da riprendere sonno.

"Okay ci penso io" la sua voce mi riscuote mentre cado nel baratro del sonno e lo sento sollevarsi.

Un attimo dopo mi scopre interamente e passando una mano sotto le mie gambe e una dietro la schiena mi solleva dal mio dolce rifugio, prendendomi in braccio stile sposa.

Percepisco il cambio di stanza ed ancora riconosco il profumo del mio bagnoschiuma alla pesca e frangipane quando apre la porta del mio bagno.

Non mi rendo conto di non indossare un pigiama, se non una misera maglia lunga bianca, finché non mi poggia nella mia doccia aprendo l'acqua.

Spalanco gli occhi e mi attacco immediatamente al suo corpo che mi blocca il passaggio quando il freddo raggiunge la mia pelle.

"Cazzo, scusa" borbotta veloce, regolando la temperatura e tenendomi attaccata la suo corpo con una mano sulla schiena.

La temperatura mite mi raggiunge presto ma non accenno un minimo movimento.

"Farei volentieri la doccia con te..." non lo lascio finire che lo spingo fuori per poi chiudere il vetro opaco.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora