Parte 40

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"Non capisco chi dei due sia più bambino" mi dice Ross parcheggiando fuori dal centro commerciale.

"Io un'idea ce l'avrei" le dico facendola ridere. Scendo dall'auto affiancandola. Avete presente le dive che camminano ad Hollywood? Ecco siamo noi in questo momento.

Ma si dai, infondo un po' di autostima e ironia non fa male a nessuno. La nostra passerella dura finchè non ci addentriamo nelle porte girevoli del grande centro commerciale.

Veniamo invase dalla confusione, ma dopo tutto nessuno ti caga perché troppo occupati a correre per negozi. Ed è quello che stiamo per fare anche noi.

"Sta zitta, che tu sicuramente non sei migliore di lui, in questo caso" mi offende lei. Ma grazie migliore amica. Alzo gli occhi al cielo ricevendo un pungo accompagnato da un sorrisetto inquietante da parte sua.

"Io, non capisco questa vostra... cosa" dice facendo segno con le mani, tipo cerchio inutile. Continuiamo a camminare per il centro dirigendoci verso i negozi che ci interessano.

"Guarda non so neanche come definirlo" dice fintamente addolorata. Pessima attrice.

"Allora" inizia tirandomi verso Zara. Si prospetta una lunga mattinata.

"Ricapitolando, tu gli hai raccontato di Andrea e di quel famoso Riccardo, giusto?" mi dice lei osservando con attenzione ogni angolo di paradiso.

Mai negare ad una donna una sana dose di shopping. È qui che le nostre ansie e paure ci fanno ciao ciao, e finalmente ci lasciano tranquille.

Annuisco cercando la taglia di alcuni pantaloncini in jeans che ho adocchiato.

"E lui ovviamente ha fatto finta di niente..." continua affiancandomi per trovare la sua taglia del top rosso appeso in vetrina. In effetti, in quel momento nulla mi è sembrato strano, ma con un po' di attenzione in più ci sarei potuta arrivare alla sua finta calma, dato che sapeva già qualunque cosa.

"Mh..." dico prendendo la M.

I pantaloncini in jeans hanno il difetto, su di me, di essere larghi in vita e stretti sui fianchi, probabilmente data la forma del mio corpo. Ma io principalmente non ne ho mai fatto un dramma se le cose non mi stanno perfette, semplicemente con una cintura cerco di aggiustare il tutto.

"...Solo che gli hai nascosto i baci" aggiunge lei destandomi dai miei pensieri ancora una volta. Sembrano sedute di shopping spiritiche.

"Sì, ma lui sapeva già cosa fosse successo, compreso i baci, ho supposto che Luca ci abbia sentite parlare, per questo sta volta ti ho chiesto una mattinata fuori" le spiego le mie ragioni storcendo il naso al ricordo della chiamata di qualche giorno prima.

Infatti, prima che mi chiudesse la chiamata mi aveva urlato contro che fosse inutile nascondergli le cose che le avrebbe scoperte comunque, e che non dovevo illuderlo per poi baciare un altro.

Cioè non era stato così gentile, ma non ha nemmeno fatto una delle sue peggiori scenate come era solito fare. Credo si sia trattenuto e lo abbia fatto per me, più che altro per non farmi allontanare. Ma non ho la minima intenzione di fare il primo passo in questo momento. È stato lui l'esagerato.

Ma quale esagerato? Tu cosa avresti fatto?

Ti ignoro.

Ci sono abituata, stupida.

"Si potresti avere ragione, ma tanto sai che so sempre dove andare" mi schiocca un occhiolino facendomi ridere. Amo la mia migliore amica. Il suo dove andare, ovviamente sta per centro commerciali o beauty center.

Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora