Parte 13.-

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Bene, oggi non voglio tagliare la testa al toro, ma la giornata è iniziata bene. Senza rompi palle, ne problemi in giro. La vigilia di natale è sempre stata una festa fantastica per noi, la passavamo tutti e tre in famiglia e qualche volta andavamo da alcuni zii, ma a Roma non c'è nessuno.

Non ci siamo mai fatti particolari problemi, eravamo noi tre e questo ci bastava.

Quest'anno sarà un po’ diverso, ci saranno altri ragazzi a riempirci la giornata.

"AMORE" strillo per richiamare l'attenzione di Matteo mentre sistemo il letto.

"Mh?" dice dopo alcuni secondi, entrando in camera mentre mastica un po’ di cioccolata.

"Uh! Dammene un po’!" esclamo con occhi illuminati alla vista di quella barretta.

Chi è che non ama la cioccolata?

Scuote la testa stringendo la barretta al suo petto, metto il broncio facendo gli occhi dolci, sbuffa per poi avvicinarsi e porgermi l'oggetto del mio attuale desiderio. Sorrido vittoriosa.

"Dicevo, stasera Ash fa una festa, ci andiamo?" chiedo ripassandogli la barretta dopo averne spezzata un po’.

Non perdo tempo e faccio assaggiare alle mie papille quella dolcezza unica.

"Nof sel nefl nemms" dice masticando, e dai cazzo.

"Che schifo! Smetti di mangiare prima di parlare" faccio una smorfia venendolo sorridere appositamente.

Certe volte si concentra proprio per darmi fastidio.

"Ho detto non se ne parla nemmeno!" ribadisce con la bocca finalmente vuota.

"E perché?" chiedo confusa.

"Quel tipo non mi piace!" borbotta.

Ma va? Non lo aveva capito nessuno.

Lego le braccia alla sua vita poggiandomi con il mento sul suo petto, così da poterlo guardare.

"Per favore?" dico quasi pregandolo.

"E poi ci saranno tutti, Luca, Fede, Ross, Nadia e poi altra gente, lui non verrà a cercare mica proprio me!" dico sperando di convincerlo.

"Odio quando fai così" sbuffa alzando gli occhi al cielo.

"Quindi è un si?" chiedo speranzosa con un sorriso.

"Solo se mi dedichi un po’ di tempo, oggi non mi hai cagato per niente!" fa il finto offeso.

Esulto mentalmente, alzandomi sulle punte. Sposto le mani dietro al collo spingendo la sua testa verso di me per farlo abbassare, poggio le mie labbra sulle sue dando vita ad un bacio profondo.

Sorride sulle mie labbra passando le braccia dietro la mia schiena.

"Maledetta altezza!" borbotto mentre mi riappoggio con i talloni sul pavimento.

Ride apertamente.

"Sei tu che sei troppo bassa!" dice in mezzo alle risate.

"No, sei tu che sei un gigante!" Sbuffo mentre mi fissa divertito.

Si avvicina a me, sorridendo e si china afferrandomi dalle cosce per poi alzarmi e poggiarmi sul cassettone.

In questo modo sono leggermente più alta di lui.

Mette le mani sulle mie ginocchia e si fa spazio facendomi allacciare le gambe intorno ai suoi fianchi.

"Va meglio?" mi chiede ghignando.

Alzo gli occhi al cielo ricevendo immediatamente un pizzicotto sul fianco.

La mia mano, per risposta, si schianta piano sulla sua nuca.

Ritorno a concentrarmi sulle sue labbra giocando con i suoi capelli.

"Naturalmente scelgo io quello che devi indossare" dice fra un bacio e l'altro.

Se fosse per lui mi farebbe indossare le sue cose, nelle quali mi ci perdo!

Scuoto la testa e disapprovo.

Lui fa cenno di si ed io di no. Continuiamo così per qualche secondo.

"Guarda, quella bellezza laggiù aspetta di essere indossato!" esclamo indicando il vestito blu notte con le maniche in pizzo, tessuto morbido che fascia avidamente le mie forme.

"Scordatelo! Troppo corto e stretto!" borbotta teso.

"Ma se arriva a metà coscia" brontolo.

"Ma più di qualcuno ti fisserà, e sicuramente si lascerà sfuggire qualche commento, voglio evitare risse almeno la vigilia di natale" mi impone il suo punto di vista, convinto che io ceda.

Certo, contaci tesoro.

"Giuro che starò sempre con te, così nessuno si avvicinerà" dico alzando le mani.

"E così potrò tenere lontane le barbie" aggiungo in un sussurro, ma lui mi sente lo stesso scoppiando a ridere.

...

"Che ore sono?" chiedo a Matteo continuando a guardare la tv sul divano, sdraiata peggio di una spiaggiante con le gambe sulla sua coscia sinistra.

Afferra il cellulare sul tavolino davanti a noi.

"Le 20" dice annoiato buttando il cellulare al suo fianco svogliatamente.

"Prepariamoci, che alle 22 inizia la festa" dico alzandomi e dirigendomi alle scale dietro i suoi sbuffi.

"FEDEE, LUCAAA PREPARATEVI ALLE 22 ANDIAMOO" urlo fuori dalle loro stanze, con il ricco alle calcagna.

Entro in camera seguita da Matteo che sembra un cagnolino.

"Ma si può sapere perché continui a camminarmi dietro come un cagnolino?" incrocio le braccia vedendo il ragazzo sorridere alla mia domanda, annuisce come se non aspettasse altro.

"Semplicemente perché hai un culo da favola" ghigna superandomi e poggiando una sua grande mano sul mio sedere per poi stringerlo leggermente.

Sussulto al gesto e lo guardo male, facendolo scoppiare a ridere.

"Vado a farmi un doccia" scuoto la testa ignorandolo.

Mi dirigo verso l'armadio prendendo un completino da indossare sotto il vestito.

"Accetto l'invito!" sogghigna dietro di me.

"Ma quale invito, vedi di star al tuo posto, cazzone" sorrido lanciandogli la maglia che usa per dormire, che era poggiata sul letto.

Disordinato e stupido.

"Entro, mi faccio la barba ed esco, giuro" dice alzando le mani sorridendo.

Aggrotto le sopracciglia.

"Giuro, sennò tu non esci più e devo farmi anch'io la doccia" mormora.

Effettivamente ha ragione. La doccia è il mio momento preferito della giornata, e certamente ci impiego quanto voglio.

Sospiro per poi annuire.

Entro in bagno mentre lui si prepara le cose e spogliandomi velocemente mi rifugio dentro il box doccia.

Faccio scorrere l'acqua calda sul mio corpo beandomi della bellissima sensazione dei miei muscoli che si rilassano, sotto il getto, finalmente.

Rilasso le spalle e abbasso la testa, permettendo all'acqua di colpire la mia nuca.

Passo ai capelli, massaggiando la nuca con il mio sciampo al cocco preferito.

Finisco di sciacquarli e passo al corpo nel momento stesso in cui sento la porta aprirsi, segno che Matteo è appena entrato.

"Amore sbrigati però, sennò entro appena finisco " mi avverte da dietro la porta a vetro della doccia.

"Si, tranquillo, esco prima di quanto credi" borbotto troppo velocemente, si da farlo ridere.

Mi insapono e dopo diversi minuti spengo l'acqua.

"Matt, mi passi il telo?" dico sbucando con la testa dietro la porta a vetro scorrevole.

"Vieni a prendertelo" ghigna concentrato a mettere la schiuma sul suo viso.

"Dai, coglione" sbuffo ammirando il suo sedere stretto in un paio di boxer neri.

Mi passa il telo ghignando, colta in flagrante abbasso la testa e afferrando il telo mi nascondo dietro il vetro opaco. Mi avvolgo e poi esco dalla doccia, fissando il suo viso divertito.

"Mi radi tu?" mi chiede facendo gli occhi dolci.

Gli lancio un'occhiataccia che lui ignora, portandomi la lametta.

Annuisco afferrando l'aggeggio. Non è la prima volta, Luca e Fede sono soliti chiedermelo.

Esco dal bagno, indosso l'intimo e poi la sua maglia, tutto con una velocità pazzesca, e torno nel bagno in camera.

Gli passo dietro per poi palpargli il sedere, invitandolo ad accomodarsi sul bordo della vasca.

"Dovrei essere io a fare questi gesti" scoppia a ridere mentre mi infilo in mezzo alle sue gambe.

"Sta fermo, senno rischio di tagliarti" sorrido, fiera della mia minaccia, quando torna serio in un baleno.

"Togli quelle sudice zampe dal mio favolo sedere!" esclamo quando le sue mani si posano lì.

Scuote la testa lentamente. Lo guardo male e sbuffando toglie le mani portandole sulle mie gambe.

"Poi posso arricciarti i capelli?" parla ancora, accarezzandomi le gambe.

"Se ci muoviamo e rimane tempo, si" dico consapevole che lui ami giocare con i miei capelli.

Con un dito prende della schiuma dalla sua guancia e lo spalma sulla punta del mio naso.

Rido facendolo sorridere, gli spuntano le mie amate fossette, una coperta da della schiuma, l'altra in buona vista nel quale ci affondo un dito.

Mi abbasso leggermente catturando le sue labbra in un piccolo bacio, che approfondisce.

"Dai fammi finire" mormoro sulle sue labbra per poi continuare a raderlo.

"Finito!" esclamo contenta di non avergli procurato nemmeno un graffietto.

"Ora devo lavarmi" sorride lasciandomi un bacio per poi farmi allontanare alzandosi.

Esco dal bagno nel momento stesso in cui, senza vergogna, si cala giù i boxer.

Sistemo i pantaloncini da basket verdi con la maglia che ha lasciato in giro nel cesto da lavare, i riscaldamenti in casa sono quasi al massimo e posso dire di essere in estate qui dentro.

Prendo il telo che ha sicuramente scordato portandoglielo.

Il vetro è opaco ma posso vedere i suoi movimenti con un po’ di sforzo.
Sta lavando la sua chioma ricciola.
Mi mordo il labbro inferiore.

"Ho un ragazzo magnificamente sexy!" esclamo quando spegne l'acqua.

La sua testa fa capolino dal vetro sorridendo con la lingua in mezzo ai denti.

"Lo so" dice uscendo dalla doccia completamente come mamma l'ha fatto.

Mi chiedo perché io non riesca a fare un gesto del genere con tutta la tranquillità che ha lui.

Mi volto imbarazzata passando la mia mano dietro la mia schiena per dargli il telo.

"Davvero ancora ti vergogni a vedermi nudo?" mormora prendendo il telo.

"Dai scemo, copriti" dico divertita tenendo le mani sugli occhi.
Ride e si avvicina avvolgendomi con le braccia da dietro.

"Cucù!" esclama togliendo le mie mani dai miei occhi.

Scoppio in un risata fragorosa travolgendoci anche lui.

"Altro che vent'anni" dico fra le risate.

"Ehi, lo diremo ai nostri figli" esclama fintamente offeso.

Nostri figli.
Nostri Figli.
Sorrido inconsapevolmente.

"Nostri figli?" Mormoro quasi assente.

"Oh certo, uno maschio ed una femmina, ne voglio due, poi chissà accetterò anche due maschi o anche due femmine, se sarà maschio ovviamente non dovrà toccare fumo e alcol se sarà femmina anche e dovrà scordarsi i mini abiti, e non uscirà di casa fino ai 30 anni" dice pensieroso.

"Non dirai sul serio" scoppio a ridere.

"Perché no? Dovrà essere così, poi ovviamente saranno bellissimi come te e come me ovviamente e poi.." lo interrompo girandomi per baciarlo.

"Si okay, ma ora è ancora presto, pensiamoci più in là, e poi avrai tutti i figli che vorrai" dico sorridendo quando vedo i suoi occhi illuminarsi alle mie parole.

"Vestiamoci dai, e attacca la piastra" dice uscendo dal bagno.

Annuisco per poi attaccare la piastra e prendere matita, mascara, blash e rossetto.

"Faccio io!" piagnucola rubandomi il rossetto porpora.

"Dai o faremo tardi!" esclamo sbuffando.

Sporge il labbro inferiore e mi guarda teneramente, come un bambino al quale è stato negato un gioco.
Sospiro sconfitta.
Sorride vittorioso.

Colora le mie labbra con attenzione e mi lascia un bacio sul naso.

Quanto lo amo.

Finiamo di prendere le ultime cose in silenzio, e insieme ci dirigiamo giù aspettando gli altri.

Ci muoviamo con due macchine, anche se la villa è abbastanza vicina.

"Se qualcuno ti si avvicina lo faccio fuori" sbuffa Matteo tra i miei capelli mentre da dietro mi afferra i fianchi e facendomi scudo con le sue braccia passiamo tra la gente che disattenta e ubriaca balla e si dimena.

Sorrido e ci avviamo in cucina, seguendo le altre due coppie.

"Vodka-lemon?" chiedo a Matteo.

Annuisce e verso della vodka in due bicchieri, ci aggiungo della lemon e passo un bicchiere a Matt. C'è tanto, ma forse è meglio rimanere sul leggero.

"Marty uno anche a noi per favore!" esclama Ross. Do il mio a Fede e preparo altri e due drink.

"Uh, anch'io" urlano luca e Nadia.

Sbuffo divertita e preparo anche per loro.

"Marty!" Mi sento chiamare da una voce a me familiare.

Mi volto e ci trovo l'altra coppia.

"Lucy!" urlo per sovrastare la musica.

Ci abbracciamo mentre Marco e Matteo si salutano.

"Andiamo a sederci" dico a Lucy per spostarci dalla confusione.

Annuisce e ci spostiamo verso due poltroncine appartate.
Ci accomodiamo e ci raggiungono i ragazzi, come cani da guardia.

"Amore siediti su di me" mi urla Matt per sovrastare la musica.

Annuisco per poi alzarmi e risedermi sulle sue gambe. Lucy e Marco fanno lo stesso.

Si sa che a queste feste, le sedute sono sempre la cosa che scarseggia di più.

"Lucy!" urla Ross.
Si abbracciano e poi Fede recupera un altra poltroncina.

"Dove eri finita?" dice Ross.

"Andiamo fuori? Vi racconto tutto" dice Lucy.
Annuiamo per poi avvertire i nostri ragazzi.

Afferriamo ognuna le mani dell'altra per non perderci nella folla e con un paio di spintoni riusciamo a sorpassare la pista senza problemi.

"Che ci fai in Germania?" chiedo a Lucy quando finalmente riusciamo ad arrivare fuori.

Fa freddo, ma troviamo altra gente e delle lampade che emettono calore, così ci posizioniamo esattamente sotto una di queste e più o meno il freddo tende ad affievolirsi.

"I genitori di Marco hanno una villetta qui e lui ha deciso di portarmi per le vacanze" sorride entusiasta.

La loro storia va a gonfie vele, finalmente dopo anni si sono dichiarati, tutti sapevano delle loro cotte, tranne loro due che continuavano ad esser cechi.

"Perché non ci hai avvertite?" dice Ross passandomi una sigaretta.

"Perché siamo arrivati ieri mattina e sapevo che ci sareste state a questa festa, Ash non smette di parlare di Marty e Marco mi ha assicurato che venivate" sorride.

Come fanno a conoscersi?

Ignoro questa domanda, lasciando perdere le mie curiosità, così da divertirmi con le mie amiche.

Ci abbracciamo stando attente alle sigarette per non bruciare Lucy.

"Bambolina!" mi volto verso l'entrata e Ash viene verso di noi.

"Ciao ragazze" saluta e le ragazze ricambiano.

Mi abbraccia e mi dice che è stato via per lavoro ed è appena tornato. Mi stacco dalle sue braccia cercando di non fargli notare la mia poca voglia di abbracciarlo. So che se Matteo ci vedrebbe, darebbe di matto.

"Sei bellissima con questo vestito" mi osserva dalla testa ai piedi e mi sento un tantino in imbarazzo sotto i suoi occhi.

Mi afferra il braccio e nello stesso momento Ross afferra l'altro.

"Marty, merda" dice Ross tirandomi verso di lei e facendo staccare la mano ad Ash.

La guardo confusa dal gesto.

"Matteo" dice Lucy.

Mi basta solo quel nome per farmi spalancare gli occhi.
Mi volto ma dietro non trovo nessuno, ignorando tutti entro dentro e facendomi spazio svelta vado verso le poltroncine.

"Matteo?" chiedo a Fede e Marco.

"No-non lo sappiamo" mi dice Fede, Marco si gratta la nuca.

"Dove cazzo è andato?" urlo sovrastando la musica. Inizio a spazientirmi.

"Lux, hanno salito le scale" dice Fede abbassando la testa.

Dove cazzo è Luca quando mi serve a spaccargli la testa?

Salgo lasciandomi dietro i due e seguo il corridoio, trovo quasi subito i due, e Lux tira Matteo dentro una stanza.

Gli afferro la mano prima di farlo entrare.
Tempismo perfetto.

Lo fisso con occhi ardenti di rabbia, lui sembra quasi deluso.

Ti giuro che ti distruggo.

"Lux?" urla Ross seguita da Lucy.

"Vieni!" dice Lucy tirando la ragazza.

"Sono in compagnia ragazze!" urla con quella voce stridula infastidita.

"Tuo fratello sta facendo a cazzotti!" sbraita Ross facendomi l'occhiolino.

Amo quella ragazza davvero.

Lux sbraita qualcosa per poi dirigersi verso le scale, seguita dalle due che mi sorridono.

Non ho staccato gli occhi da quelli di Matt per la durata della sceneggiata. E lui non è stato da meno, indurendo la sguardo quasi come se volesse avere ragione.

"Cosa vuoi?" sbotta infatti.

Mi armo di calma e sangue freddo, per non schizzare e staccargli la testa.

"Non è come pensi, stavo parlando con le ragazze..."

"Non prendermi per il culo, so bene cos'ho visto! E DI CERTO IO NON VADO IN GIRO AD ABBRACCIARE IN QUEL MODO LE RAGAZZE" sbraita togliendomi la possibilità di finire di parlare.

"NON AD ABBRACCIARLE MA A SCOPARLE SI!" urlo mandando al diavolo la mia apparente calma.

"STAVATE PER FARE LA STESSA COSA" urla.

Spalanco gli occhi alla sua frase? Ma che cazzo gli viene da dire? Sono sempre più convinta che nel suo cervello ci sia una scimmia che prende il sopravvento e batte i piatti giusto per fare casino.

"È questa la fiducia che hai in me? credi davvero che io possa andare in giro a tradirti?" chiedo calma e delusa guardandolo negli occhi.

Volta lo sguardo verso destra non accennando una misera risposta.

Lo fisso. Scuoto la testa quando ancora non parla e gli lascio la mano dirigendomi verso le scale, non prova nemmeno a fermarmi.

Ciao Marty, che credevi che la serata sarebbe finita in bellezza?



MATTEO:

La guardo andare via senza nemmeno voltarsi indietro.
Ho esagerato, ma non correrò a chiederle scusa. Sono fatto così soprattutto quando si fa mettere le mani addosso in quel modo.

Cosa le fa credere che ora non scenda a spaccare la faccia a quel coglione?

Sono dannatamente geloso. Vivo male pensando a chiunque possa solo sfiorarla. Mi sopporta sempre, mi rimane affianco e io non credo sarò mai pronto a lasciarla andare via da me.

Forse per la sua felicità, riuscirò a farlo. Sapendola al sicuro e lontana dai guai che potrei combinare.

Non sono un santo e non lo sono mai stato, credo sempre di metterla in pericolo e tutto è troppo tranquillo da essere vero.

Sbuffo incasinandomi la testa ancora di più. Che cazzo sto facendo.

Potevamo starcene a casa, a letto, a fare l'amore e quel cazzo che ci pare. E invece no, siamo qui, dopo aver litigato, e la sento distante anni luce.

Scendo al piano terra e con i nervi saldi esco fuori e mi siedo sul marciapiede accendendo una sigaretta, il freddo mi travolge e mi arriva fin dentro le ossa.

Ho fiducia in lei e so che non avrebbe mai fatto niente con altri soprattutto con Ash. Ma non riesco a convincermi, so quello che mia madre ha passato quando mio padre l'ha mollata per una delle sue puttane, ha cresciuto me e mio fratello da sola.

Ora convive con il suo nuovo compagno e Jasmine che ha appena 2 anni.
Sopporto di tutto tranne che il tradimento, e quando l'ho vista fra le braccia di quello ho pensato al peggio.


Infondo sono gli ostacoli a renderci forti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora