59 - volcano parte 2

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Yuta pov

Riuscii a mangiare un po', sotto lo sguardo attento di Cheri. Di certo non volevo lasciare lì quello che mi aveva dato, anche se avevo ancora lo stomaco sottosopra per via dell'alcool bevuto la sera prima.

L'arredamento era rimasto sempre lo stesso, molto pulito monocromo. Fortunatamente avevano deciso di aggiungere alcune piante all'interno, come avevo consigliato io qualche tempo prima. Ora sembrava molto più una casa normale, nonostante si sentisse ancora una certa aria fredda.

Dopo aver finito di mangiare decisi di lavare io i piatti, ma appena Cheri se ne accorse arrivò subito a sostituirmi. Era sempre così gentile. La guardai un po', mentre era al lavello. I suoi capelli neri erano raccolti in una coda bassa. Era leggermente truccata, non dimostrava per niente i suoi anni, il padre di Jungwoo era davvero fortunato ad averla come moglie, anche se non l'aveva ancora realizzato.

La ringraziai per la millesima volta e poi decisi di uscire dalla cucina, per andare a fare un giro al piano terra, anche se non avevo per niente voglia di incrociare Jungwoo. Lo trovai subito dopo stravaccato sul divano a guardare una serie tv su netflix. Lui fortunatamente non mi vide, anche se sicuramente sentii il rumore dei miei passi sul parquet.

La casa era rimasta sempre la stessa, sempre così troppo enorme. I primi tempi più di una volta mi persi tra le varie stanza, era così diverso da me, dalla mia vecchia abitazione. I miei genitori erano sempre stati molto umili, mi insegnarono soprattutto che i soldi non fanno la felicità e io lo capii subito dopo. La famiglia Kim non era felice, nessuno tra Jungwoo, Cheri e Dae-hyun lo era, nonostante fossero ricchi.

Attraversai il corridoio principale, era pieno di medaglie e di foto, persino mie. Mi soffermai davanti, era sempre così sorprendente vedermi a 16 anni, mi sembrava appartenere ad una vita fa. Sorrisi leggermente abbassando lo sguardo, poi mi diressi al primo piano per andare a salutare il padre di Jungwoo. Iniziarono a tremarmi le mani, perchè mi incuteva così tanto timore?

Ben presto arrivai davanti alla porta del suo studio, era sempre così silenzioso. Bussai, mi schiarii la voce per poi parlare.

<< Buongiorno Dae-hyun, sono Yuta >> poi continuai prima di sentire dei movimenti provenire dal suo interno << Sono venuto a salutarvi e a farvi gli auguri per il nuovo anno >>

Vidi la sua ombra estendersi al di sotto della porta. Successivamente mi aprii. Era vestito con una camicia azzurra e dei pantaloni blu. I suoi capelli stavano iniziando a diventare grigi, mi sembrò molto invecchiato. Alla fine non lo vedevo da un anno e mezzo.

<< Ciao Yuta, vieni pure >> disse facendomi entrare nel suo studio. La luce stava entrando diretta dalla finestra, illuminando la sua scrivania e le poltrone circostanti.

Per un attimo rimasi impalato, non sapevo bene cosa fare o dire.

<< Da quel che sento fumi ancora e direi parecchio >> continuò ridendo per qualche secondo. Come sempre non si lasciava scappare neanche un momento per deridermi, lo potevo sentire al suo tono.

<< Lo so, non riesco a liberarmene >> dissi con voce ferma, non potevo abbassare la testa, non difronte a lui.

<< Tua madre non ne sarebbe felice >>

Perchè doveva sempre tirare fuori questa storia? Quando facevo qualcosa di fatto male pronunciava sempre queste parole. Cercai di non dargli da vedere che mi stava irritando e anche parecchio, lasciai scorrere.

Poco dopo si sedette alla sua scrivania, per poi lasciarsi andare comodamente. Mi indicò la poltrona dall'altra parte. Io mi sedetti, sistemandomi la camicia bianca che avevo deciso di mettere.

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora