50 - sit down!

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(Un altro capitolo con contenuti espliciti. Ci tengo sempre a specificarlo per i più piccoli)

Hunter pov

Dopo un'ora abbondante decidemmo di andare via. Yuta si era già stancato, se ne era stato zitto tutto il tempo, mentre io, Mark e Miyeon conversavamo su esami e lezioni in generale. Ogni tanto lo guardavo, per capire se stesse bene, ma puntualmente lo vedevo rivolto verso lo spazio circostante. Anche loro se ne accorsero e per questo decisero che forse era meglio andare via.

Yuta li salutò incamminandosi verso il dormitorio con metà sigaretta tra le labbra. Anche io li salutai e decisi di andargli dietro per capire cosa fosse successo. Lui mi aspettò all'entrata e nel mentre finì di fumare.

<< Posso venire da te? Non voglio tornarmene in camera >> gli dissi prendendolo per un braccio. Lui mi guardò e annuì. Mi sembrava leggermente irritato, non capivo se da me, da loro, dall'uscita che avevamo programmato.

Prendemmo l'ascensore, lo sentii sospirare profondamente. Si guardò allo specchio per poi abbassare lo sguardo. Rimanemmo in silenzio fino davanti alla sua camera.

<< Yuta, c'è qualcosa che non va? >> Gli chiesi sulla soglia, non riuscivo proprio a capire e questa cosa mi stava mettendo agitazione. Avevo fatto qualcosa di male?

Lui aprì la porta e mi fece entrare, per poi chiuderla bruscamente. Si tolse la giacca lanciandola sulla sedia di fronte la scrivania. 

<< Sì, non dovevo uscire. Io non sono portato per queste cose >> mi disse guardandomi negli occhi, per poi continuare << Cazzo perchè mi hai portato a una cosa del genere, io odio fare queste tipo di cose >> esclamò arrabbiato, appoggiandosi con le mani alla scrivania. Mi diede le spalle.

<< Yuta, pensavo fosse una cosa carina. Scusami. Volevo solo fare un'uscita tra fidanzati >> tentennai poco dopo. Strinsi i pugni, dovevo dirgli cosa provavo.

<< Anzi, a quanto pare noi non lo siamo ancora >> conclusi. Lui si girò guardandomi dritto negli occhi.

<< Chi ti ha detto che non lo siamo? >> alzò leggermente la voce, perchè era così alterato?

<< Non me l'hai ancora chiesto >> strinsi i pugni. Non volevo litigare con lui, ma avevo bisogno di dirglielo o questa cosa mi avrebbe fatto solo male con i giorni.

<< Ahhh vuoi una richiesta tipo quelle che si aspettano le persone normali che non hanno personalità? >> alzò ancora di più la voce ridendo sarcasticamente << Mi dispiace ma io non faccio queste tipo di cose >> mi rispose arrabbiato, iniziò ad agitarsi e a respirare in modo affannato.

<< Si ma sono io che te lo sto chiedendo. Perchè mi piacerebbe >> gli urlai contro. Perchè non riusciva a capire una cosa così semplice? Volevo solo avere una certezza da parte sua, sapere che voleva fare sul serio con me.

Lui si avvicinò a me, fermandosi a qualche centimetro di distanza. 

<< Va bene, vuoi essere la mia ragazza? >> mi urlò arrabbiato a qualche centimetro dal mio viso. Io chiusi gli occhi. Li riaprii poco dopo e lo ritrovai sempre lì davanti a me.

Mi spinse non troppo bruscamente attaccata al muro, si fermò a guardarmi, mettendo le mani alla parete oltre le mie spalle.

<< Ti ho fatto una domanda >> mi urlò ancora ma questa volta non così forte come qualche secondo fa. Restai qualche secondo in silenzio prima di osservargli le labbra e gli occhi. Accennai un sì con la testa. 

Lui iniziò a baciarmi con passione, in modo anche un po' grezzo. Potevo sentirlo, era rigido e agitato. Sussultai. 

Mi staccò dal muro per poi sollevarmi da terra e portarmi sul suo letto. Cosa voleva fare? Decisi di lasciarmi andare, trasportata dal lungo bacio e dal calore che potevo sentire. Mi stavo eccitando e non poco, nonostante il suo modo un po' rude. Forse era proprio quello.

Si staccò da me per poi togliermi velocemente la maglietta, la quale venne lanciata per terra, così fece anche con la sua. 

Potevo vedere i muscoli delle sue spalle contrarsi. Decisi di mettergli le mani intorno alla testa, in mezzo ai capelli, così da poter approfondire il bacio, ma lui mi bloccò i polsi stringendoli e portandoli vicino alla mia testa. 

Gemetti, non mi aspettavo un gesto simile.

Lui continuò a baciarmi, poi mi lasciò andare, scese subito dopo verso il mio collo, abbassando le spalline del mio reggiseno. Continuò ad andare in giù, baciandomi la pancia, fino ad arrivare ai miei pantaloni. Li tolse velocemente poco dopo, insieme alle mie mutande.

Stava succedendo tutto così in fretta che non riuscii neanche a realizzare. Mi ritrovai la sua testa in mezzo alle mie gambe e successivamente sentii una forte pressione sul mio clitoride. Iniziai a gemere, sempre con più intensità. Le sue mani mi strinsero leggermente le gambe, ci guardammo negli occhi e poi continuò con la lingua a creare cerchi nella mia intimità. 

Non avevo mai provato una sensazione del genere. Stavo per venire, lo potevo sentire, non mi era mai successo con un ragazzo. Portai le mie mani sulla sua testa, spingendolo leggermente così da incitarlo a continuare. Sentii una profonda scossa e le mie gambe si lasciarono andare. Chiusi brevemente gli occhi. 

Lui tornò su, verso il mio viso, aveva ancora le labbra leggermente bagnate, si passò un dito per pulirsi. Dovevo ancora realizzare quello che era appena successo, ma lui riprese a baciarmi con foga. 

Portai le mie mani sui suoi pantaloni, glielo sbottonai, lui iniziò a respirare affannosamente. Glieli abbassai leggermente, insieme ai suoi boxer. Giocai per qualche secondo con l'elastico, fino a quando non si staccò da me.

<< Non provocarmi Hunter >> Mi disse calmo a pochi centimetri dal mio viso. Era proprio quello che volevo fare. Continuai a sfiorargli l'erezione, tenendolo sulle spine. Lui si morse un labbro.

<< Perchè sennò? >> gli chiesi subito dopo, sorridendo maliziosamente. Sul suo viso si stampò un ghigno perverso.

Lui si allungò verso il comodino per prendere un preservativo e poi mi girò con violenza a pancia in giù, tirandomi su in parte con la vita. Atterrai sulle ginocchia. 

Poco dopo sentii il suo fiato sulla mia schiena. Iniziò a lasciarmi qualche bacio. I suoi capelli mi stavano facendo il solletico. Ad un certo punto lo sentii entrare dentro di me e per poco non urlai. Mi strinse i fianchi con le mani per poi iniziare a muoversi.

Dopo aver preso velocità mi prese per i capelli tirandoli leggermente. 

<< Volevi questo no? >> mi chiese sottovoce con il respiro affannato. Sentii nuovamente i suoi capelli sulla mia schiena. Iniziai a gemere sempre più forte.

Continuò così per un po' finchè non raggiungemmo tutti e due l'apice. Sussultò poco dopo per poi venire. Mi lasciai andare sdraiandomi a pancia in giù e lui mi seguì. 

Mi baciò la spalla, in un certo senso come se non avessimo appena fatto sesso spinto, e poi si posizionò a fianco a me. Mi guardò negli occhi. Potevo vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi velocemente, aveva il fiatone. Si spostò i capelli all'indietro, tenendosi la fronte.

Non avevo mai fatto sesso in quel modo, era stato bellissimo, riuscii a pensare solo a questo. Nessuno mi aveva mai scopata così, in quel modo. Sentivo dentro di me come il bisogno di volerne ancora. L'adrenalina che avevo in corpo esplose. 


Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora