71 - kick it

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Hunter pov

Le mie giornate iniziarono a diventare sempre più monotone, tanto che iniziai a non accorgermi più del passare del tempo. Il cielo di Seoul era sempre lo stesso, ormai da una settimana a questa parte.

Per un attimo mi sembrò che la partenza di Yuta avesse segnato qualcosa, tutto intorno a me si era fermato, non vedevo più molta via di uscita se non aspettare un cambiamento.

Riuscii a dare tutti i miei esame, passandoli con voti appena sufficienti. Non mi aspettavo niente di positivo, considerando il mio umore, ma Taeil e Miyeon mi aiutarono tanto. Spesso preferivano rimanere in camera con me a studiare, si stavano preoccupando molto per me e io non sapevo bene come sdebitarmi. La verità è che stavo iniziando a sentirmi come un peso, forse Ten aveva provato lo stesso con me, quando ero spesso da lui a cercare di risollevargli il morale. 

Passai le mie giornate così, rinchiusa in camera, cercando di dimenticarmi le parole di Yuta, le sue ultime parole prima di partire. Più di una volta mi fermavo guardando il vuoto, ripetendomi in testa quello che mi aveva scritto. Lui mi amava, dal profondo, quello che avevamo provato era tutto vero. Eppure ormai tutto iniziò a sembrarmi troppo distante, come appartenente a una vita fa.

Non sapevo bene cosa passasse nella testa di Taeil ma in quel preciso istante era seduto sulla sedia della mia scrivania. Ogni tanto la faceva muovere con le gambe, essendo girevole. Rimase con lo sguardo fisso nel vuoto per un po', accarezzandosi un labbro con il pollice.

Io ero semi sdraiata sul mio letto, lo stavo guardando un po' perplessa. 

Se solo mi fossi innamorata di Taeil ora non avrei tutto questo casino. Non potevo averlo pensato davvero. 

Però era la verità, non potevo cambiare le cose e soprattutto non potevo cambiare il mio amore per Yuta. Eppure quello che avevo pensato era logico. 

Forse se non avessi seguito quel cavolo di corso ora come ora mi ritroverei in una relazione perfetta, forse, con Taeil. Lui era veramente il ragazzo più gentile ed educato che avessi mai conosciuto. 

Poco dopo si sedette meglio guardandomi negli occhi, scosse leggermente la testa per poi sgranchirsi. Chissà a cosa stesse pensando, forse si stava chiedendo la stessa cosa di me. 

Quel pomeriggio decisi di andare a fare un giro per il cortile dell'università, dovevo in un certo senso cambiare aria e liberare i pensieri. Non mi stava facendo di certo bene rimanere nelle stesse mura da ormai più di una settimana.

Il sole era leggermente oscurato dalle nuvole ma tutto sommato era una bella giornata. Stava iniziando a fare più caldo, rispetto al solito, così decisi di mettermi su una panchina e prendere il vento caldo che stava facendo muovere gli alberi della Soongsil.

Mi guardai un po' in giro prima di lasciarmi andare sullo schienale, sollevai i piedi da terra, iniziando a muoverli. Chiusi gli occhi e cercai di non pensare a niente per qualche minuto.

Quando riaprii gli occhi non riuscii a vedere per un po', fino a quando non mi girai verso l'ombra dietro la panchina. Strizzai un po' gli occhi mi guardai intorno cercando di recuperare la vista.

Poco distanti, sulle scalinate del dormitorio, notai due ragazzi, li conoscevo bene eppure ci misi un po' a realizzare.

Ma che aveva fatto Ten? Non mi sembrava neanche lui, rimasi un po' a bocca aperta. Aveva uno stile completamente diverso, lui sembrava completamente diverso. I suoi vestiti erano cambiati, non indossava più maglioncini e pantaloni abbastanza eleganti.

Decisi di alzarmi e andare verso di loro, era da un po' che non lo vedevo ed ero molto entusiasta. Rivederli mi sollevò un po', ridandomi il sorriso. Nel mentre che mi avvicinai anche loro mi notarono.

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora