5 - 0 mile

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Hunter pov


La mattina successiva mi svegliai con calma. Mi feci una doccia calda prima di uscire e dirigermi verso l'università. Non mi recai alla mensa, non avevo molta fame.

La sera prima Miyeon tornò in camera verso sera, non la trovai alla mensa. La contattai preoccupata ma mi spiegò che era fuori e che non aveva voglia di mangiare. Mi sembrò molto strana la situazione ma cercai di non pensarci. Magari aveva qualcosa di veramente urgente e importante e mangiare era l'ultima cosa a cui pensare.

Fatto sta che tornò molto scossa. Attraverso la lampada accesa sopra la mia scrivania notai che aveva pianto, aveva tutta la matita nera intorno agli occhi sbavata. Aveva un'aria spenta, molto più del solito. Doveva essere successo qualcosa di brutto, ma non le chiesi niente e forse lei per questo mi ringraziò. Si chiuse in bagno una mezz'ora e poi uscì come nuova, come se non fosse successo niente.

Andai a lezione di storia dell'arte contemporanea e mi sedetti vicino a Yuqi che questa mattina aveva i capelli leggermente mossi. La facevano sembrare ancora più carina e dolce. Mi chiese inoltre se mi faceva piacere uscire con lei nel pomeriggio, dato che non avevamo lezione, così da andare al chiosco a bere qualcosa. Iniziammo a pensare a come poter parlare con gli altri ragazzi del nostro corso, alla fine sembravano bene o male tutti simpatici. Notammo che si erano già creati dei gruppetti e questo mi fece pensare molto. Forse erano arrivati prima di me, forse è per quello, hanno avuto più tempo di conoscersi prima dell'inizio delle lezioni e ora io ne rimango un po' fuori. Pensai poi che era già fantastico così, in tre giorni mi ero già fatta due amiche con cui mi trovavo molto bene, non c'era poi così fretta. 

Durante la pausa pranzo invitai Yuqi a sedersi vicino a me e Miyeon. La vidi appena entrata in mensa. Sene stava in mezzo ad un tavolo, con il vassoio pieno di cibo, le bacchette erano ancora al suo posto. Mi sembrava persa ad osservare il ramen di fronte a lei. A cosa stava pensando?

Chiesi a Yuqi di tenermi il posto in fila per prendere il cibo così da avvertire Miyeon che ero lì e chiederle se poteva aggiungersi a noi anche Yuqi. Appena mi palesai davanti non si accorse neanche della mia presenza. 

<< Tutto bene Miyeon? >> Le chiesi preoccupata. Non aveva toccato cibo.

<< Ehm.... si, ti stavo aspettando >> mi disse schiarendosi la voce. Aveva gli occhi lucidi, ma lei cercò di distogliere lo sguardo. Cosa stava succedendo?

<< Può sedersi con noi Yuqi? E' una mia compagna di arte, è del mio stesso corso >>

Lei mi fece segno di sì, abbozzando un mezzo sorriso. Qualcosa non mi quadrava. Era così dall'uscita di ieri pomeriggio con questa persona ignota. Ma chi era?

-

Nel pomeriggio uscii con Yuqi. Ci prendemmo un american coffee, mi risollevò totalmente, schiarendomi le idee. Dovevo assolutamente chiedere a Miyeon cosa fosse successo il giorno prima. Devo aiutarla.

Io e Yuqi iniziammo a parlare della lezione di storia dell'arte contemporanea e di quanto fosse stato interessante l'argomento di oggi. Anche lei amava molto l'arte. Voleva diventare proprio una pittrice professionista, mi spiegò. Suo padre faceva l'artigiano a Beijing, faceva numerose tazze e le dipingeva a mano, con vari motivi floreali e geometrici, da qui le è venuta la passione della pittura. Io non parlai molto di me, della mia storia. Lei lo capì, non mi chiese nulla fortunatamente.

Ad un tratto Yuqi se ne andò, doveva fare una videochiamata con sua madre, così mi lasciò da sola nel tavolino all'aperto del chiosco. Colsi l'occasione di riposarmi un po' al sole, finendo di sorseggiare il mio caffè. Appena riabbassai lo sguardo dal cielo, dalle nuvole chiare al tavolino mi accorsi che al di là della recinzione del chiosco c'era qualcuno di molto familiare appoggiato ad un albero. Era seduto a leggere, come qualche giorno fa. Aveva sempre la stessa giacca di pelle, ma ora aveva lasciato spazio a dei jeans normali e ad una maglietta nera invece che a dei vestiti eleganti. 

Il mio cuore inizio a battere più veloce del solito, non mi aspettavo di vederlo. 

Finì in fretta il mio caffè, pagai e uscii dal chiosco. Dovevo uscire assolutamente, allontanarmi da lui. Dovevo smetterla di perdermi a guardalo. Alla fine non lo conoscevo, dovevo smetterla.

Mi avviai verso il dormitorio cercando di guardare davanti a me. Non dovevo assolutamente girarmi verso di lui, se avessi continuato così questa cosa mi avrebbe uccisa di lì a pochi giorni.

Dovevo trovare Miyeon e parlarle.

Fortunatamente una volta in camera la trovai sulla scrivania a studiare. Era vestita in tuta e i lunghi capelli neri li aveva raccolti in una coda. 

<< Non sono andata in biblioteca perchè volevo rimanere da sola, se ti do fastidio mi cambio e ci vado >> mi disse senza voltarsi. Dal suo tono mi sembrò giù di morale. Dovevo capire cosa fosse successo.

<< Miyeon, dobbiamo parlare >>

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora