81 - heartbreaker, parte 3

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Hunter pov

Dove mi trovavo? Mi sentivo così bene, era una sensazione strana. Sentii di avere qualcosa sopra di me ma non riuscivo a capire di che cosa si trattasse. I miei polpastrelli iniziarono a toccare la superficie su cui ero distesa, era così morbida e liscia. 

Un'odore di pulito mi pervase, finchè non mi resi conto che era profumo di ammorbidente. Riuscii a muovere un po' la testa, schiacciai una guancia su un qualcosa di estremamente comodo, era per caso un cuscino?

Aprii leggermente gli occhi nonostante stessi davvero bene in quella posizione, mi resi subito conto che stavo dormendo e che delle coperte mi stavano avvolgendo. Quella non era la mia camera.

Cercai di tirarmi su appoggiando un gomito al materasso su cui ero distesa, sentii subito un dolore atroce alla spalla, tanto che gemetti leggermente. Quello mi fece ricordare tutto. Quanto avrei voluto dimenticare le ore precedenti, era stato un profondo sbaglio andare là.

Mi apparvero le sequenze, come dei flash. Taeil arrivò dopo un po', non saprei dire quanto lasso di tempo passò, ma rimasi seduta alla fine del corridoio ad aspettarlo. Piansi tutto il tempo, tanto che mi ritrovò senza energie, con la testa appoggiata al muro.

I suoi occhi in quel momento sembrarono così preoccupati, non lo avevo mai visto così in apprensione. Corse verso di me, per poi abbracciarmi, finchè non reagii dalla gioia. Nonostante dentro di me sentissi un vuoto ero felice di vederlo, non ero sola. Sorrisi persino, guardando il suo viso a pochi centimetri dal mio. Ricordo soltanto che mi aiutò ad alzarmi e mi portò ben presto fuori dall'ospedale. Del viaggio in macchina e di come fossi finita sul suo letto non ricordavo nulla, probabilmente mi ero addormentata profondamente.

Cercai comunque di tirarmi su, facendo leva con il mio bacino e le mie gambe, poco dopo ci riuscii e mi misi seduta. Tutto intorno a me era avvolto dall'oscurità, era sicuramente sera, o persino notte fonda. Mi guardai un po' attorno, cercando di capire se fossi sola, quando trovai Taeil disteso sul letto di Taeyong, di lui nessuna traccia invece. Mi sentii così in imbarazzo, stavo dormendo nel suo letto, sarei subito dovuta tornare nella mia camera. Miyeon si sarà preoccupata non vedendomi tornare, pensai.

Feci per spostare le gambe, togliendomi le coperte di dosso, per poi appoggiare i piedi per terra, quando il letto scricchiolò, Taeil aprì gli occhi e ben presto si rese conto che ero sveglia. 

Scosse la testa e si alzò, precipitandosi da me. Indossava una maglietta bianca e probabilmente dei pantaloni nella tuta.

<< Hunter, stai bene? >> mi chiese con voce assonnata per poi strofinarsi gli occhi. Io restai seduta sul bordo del suo letto.

<< Prendi freddo così, torna pure sotto le coperte, non ti preoccupare >> si avvicinò a me per poi sorridermi leggermente. Mi accompagnò di nuovo sotto le lenzuola, si sedette infine vicino a me, cercando di coprirmi il più possibile con il tessuto.

Gli sorrisi, nonostante intorno a noi ci fosse piena oscurità. Piano piano iniziai a vederlo meglio però, forse perchè i miei occhi si stavano abituando.

<< Taeil, questo è il tuo letto, mi dispiace >> le parole mi uscirono un po' alla rinfusa, non ci pensai molto. Lui restò in silenzio ad osservarmi, i suoi occhi scuri erano fissi sui miei.

<< Non ti preoccupare, Taeyong è fuori a dormire, non tornerà, puoi rimanere qui >>  

Si girò di profilo, guardando fuori dalla finestra, strinse gli occhi forse per via delle insegne illuminate al di fuori. Lo vidi deglutire a fatica.

<< Stai bene? >> mi chiese voltandosi nuovamente. Non lo sapevo neanche io, stavo così bene nel suo letto, aveva una strana capacità di rilassarmi, nonostante la mia mente fosse attraversata da continui tormenti e pensieri. 

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora