105 - after midnight

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Hunter pov

Era sera, le strade erano già illuminate per via dell'oscurità sempre più imminente. Le luci delle insegne di alcuni edifici esterni alla Soongsil si riflettevano in parte nella nostra camera.

Miyeon era seduta sul suo letto e con la coda dell'occhio la vedevo molto chiaramente, non sapeva più come comportarsi nei miei confronti. Le cose mi stavano sfuggendo di mano ed era tutta colpa mia. 

I giorni successivi mi consolò e le mie condizioni migliorarono in un certo senso, soprattutto grazie a lei, oltre alla mia scarsa forza di volontà. La verità era che ero sempre stata una persona fragile, avevo sempre fatto finta che tutto andasse bene, solo per fare un favore agli altri. Mi ero totalmente annullata e proprio ora che avevo scelto di mettere me stessa davanti agli altri, non stavo comunque bene. Sapevo bene perchè, avevo ferito Taeil e nonostante tutto non me lo sarei mai perdonato.

Dopo quel giorno non lo avevo più visto a lezione, solo qualche volta alla mensa. Il suo sguardo era così vuoto, non potevo non pensare che fosse colpa mia. Miyeon mi disse più di una volta che dovevo smetterla di tormentarmi così, che ormai le cose non potevano più ripararsi e che per questo dovevamo andare oltre.

Aveva ragione, lei era davvero una persona forte, al contrario di me. Per me non era così semplice. 

Taeil lo sapeva bene che ero mortificata per quello che gli avevo fatto, eppure mi sembrò per un momento che volesse sottolineare questa sua condizione, per farmi un torto. 

Quando lo vedevo alla mensa non riuscivo a mangiare molto. Lo vedevo da solo in disparte, neanche lui toccava svogliato il cibo che aveva davanti. Questo mi faceva stare solo peggio. 

Più di una volta dissi persino a Yuta che non avevo intenzione di mangiare con lui, cosicché Taeil non potesse vederci insieme e di conseguenza stare male. Forse mi stavo preoccupando troppo per nulla.

Il pomeriggio successivo uscii un po' all'aria aperta, dato che fortunatamente c'era sole. I raggi scaldarono parzialmente le fredde giornate di inizio Novembre.

Mi sedetti su una panchina cercando di rilassarmi il più possibile, staccando i piedi dal terreno sottostante. 

Per un attimo mi sembrò che tutto quanto fosse accaduto per un preciso motivo e che certe cose fossero successe solo per prepararmi a questo momento. Probabilmente senza aver sofferto così tanto in precedenza non sarei riuscita a sopravvivere a questo. 

Mi guardai un po' attorno, nonostante non ci fosse nessuno, ero dietro al dormitorio in una zona abbastanza riparata. Ma poco dopo intravidi due persone che conoscevo molto bene. 

Ten e Kun se ne stavano seduti su un muretto attaccato l'angolo della struttura. Si stavano perfettamente mimetizzando, ma io riuscii comunque a vederli. 

Spalancai subito la bocca, mai mi sarei aspettata di trovarmi di fronte a quella scena. Tutto mi tornò alla mente come un fulmine a ciel sereno. 

Ten teneva le sue mani perfettamente ancorate alla nuca di Kun, mentre quest'ultimo le aveva appoggiate sulle sue spalle. Si stavano baciando, nel modo più delicato possibile. 

Non avevo mai visto due persone scambiarsi così tanto amore davanti a me. 

Poco dopo si staccarono, guardandosi per qualche secondo negli occhi. Cercai con tutta me stessa di non fare rumore, così da non farmi scoprire e di conseguenza me ne andai. 

Rimasi veramente sorpresa, nessuno mi aveva detto niente. Chissà da quanto tempo andava avanti questa storia, pensai. In fin dei conti ero contenta per loro, li avevo sempre visti bene insieme.

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora