106 - highway to heaven

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Hunter pov

Il freddo si era cristallizzato sul vetro delle finestre, fuori il dormitorio della Soongsil. L'inverno era ormai alle porte, si poteva sentire nell'aria. 

Quella sera ero in camera di Yuta, era diventata un'abitudine ormai. Me ne stavo sotto le coperte, racchiusa su me stessa e guardavo fuori, oltre la finestra leggermente appannata, i locali vicini.

Sospirai profondamente e chiusi gli occhi per qualche secondo o minuto, non saprei dirlo con esattezza. Pensai solo al fatto che probabilmente nei prossimi giorni sarebbe nevicato e che non vedevo l'ora di vedere il giardino pieno di un bianco candido. 

Le cose all'interno dell'università stavano andando tutto sommato bene, considerando che era il primo vero periodo di pace, dopo tutto quello che avevo passato. Mi sembrò persino strano, le cose stavano migliorando finalmente, non c'era niente che non andava, eppure non riuscivo ad essere totalmente tranquilla.

Le varie lezioni mi stavano aiutando a non pensare troppo, avevo davvero molte cose da fare tra progetti e tesine, tanto che a volte mi dimenticavo persino che Taeil fosse lì tra le mie stesse mura. 

Non parlammo più dopo quel giorno e in un certo senso ne ero quasi felice. 

Quando entravo in aula solitamente mi sedevo vicino a Yuqi o a Ten, cercavo in tutti i modi di non guardarmi troppo attorno, così da non incrociare i suoi occhi. Ma quando succedeva non sentivo più un forte dolore dentro di me. Stavo lavorando molto su me stessa e sul fatto che non dovevo sentirmi in colpa verso gli altri, piano piano stavo migliorando in questo, avevo smesso di svalutarmi così tanto.

Taeil di solito si sedeva da solo in uno dei tavoli liberi, non parlava molto con i nostri compagni, ma con il passare dei giorni e delle settimane riuscì a prendere la vita più alla leggera, forse anche lui stava andando oltre. 

Aveva ricominciato a mangiare normalmente, con gusto e questo mi tranquillizzò. 

Sebbene non abbia mai più messo piede nello spazio dietro il dormitorio, dove solitamente disegnavamo, ero certa che continuava a ripensare a quei ricordi, quando tutto doveva ancora accadere ed eravamo felici insieme.

Certe volte questi momenti mi passavano davanti agli occhi, così all'improvviso e si fermavano all'altezza del mio cuore, come se ne avessi bisogno per stare meglio. Sapevo che anche a lui succedeva, certe volte lo vedevo così tanto immerso nei suoi pensieri che potevo quasi vederli, nella mia mente. 

Persino Jungwoo stava meglio, dopo tutto quello che aveva passato. Aveva ricominciato l'università vivendosi un giorno per volta, senza più ferire le altre persone. I suoi occhi erano cambiati radicalmente, fortunatamente non era più quello di prima. 

Era riuscito ad accettare se stesso e a farsi aiutare, grazie a questo lo vedevo più sereno, nonostante fosse ancora strano per me guardarlo come se nulla fosse successo. 

Dopo aver visto Ten e Kun insieme in quel modo decisi di rimanere in silenzio e di non tirare fuori la questione fino a quando uno dei due non me ne avesse parlato. Era il modo migliore per rispettare la loro privacy alla fine.

Così un giorno Kun venne da me, bussando alla mia porta. Non era mai successo da quando l'avevo conosciuto, tanto che mi sembrò strano. Rimasi un po' imbarazzata sulla porta, anche lui lo era sicuramente ma l'amore aveva vinto sul suo ego.

Io lo invitai ad entrare e poco dopo si sedette sul mio letto, chiedendomi se poteva accendersi una sigaretta per calmarsi. Non l'avevo mai visto così tanto turbato, le sue mani iniziarono a tremare leggermente per poi continuare anche quando decise di aprir bocca.

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora