98 - faded in my last song

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Hunter pov

Did I need to place my heart
In the palm of your hand
Before I could even start
To understand
It's only when I lose myself in someone else
That I find myself
I find myself

"Only when I lose myself" dei Depeche Mode colmò il silenzio che si era creato tra le pareti della mia camera. Chiusi gli occhi e sospirai profondamente, cercando con tutta me stessa di estraniarmi da quella situazione. Non stavo più vivendo in modo felice, perchè ogni mio pensiero tornava a lui, come sempre.

Era proprio vero, solo il quel momento potevo realizzarlo appieno. Solo quando perdi te stesso in qualcun altro ritrovi te stesso, per me era così. 

Ogni parte di me si era persa, aveva abbandonato il mio corpo per finire totalmente in quello di Yuta, ma lui questo non lo aveva ancora realizzato.

Sentii un dito sfiorarmi la spalla, questo mi riportò drasticamente alla realtà.

Le labbra di Taeil si posarono sul mio braccio, baciandolo dolcemente. 

Eravamo sdraiati sul mio letto, così attaccati che ormai eravamo una cosa sola. Poco dopo mi sedetti sul bordo, continuando a dargli le spalle, lì mi sgranchii un po' la schiena, cercando di rilassarmi.

Sentii il suo sguardo su di me farsi sempre più pesante, per un attimo mi sembrò persino di conoscere i suoi pensieri.

Mi alzai, dirigendomi alla mia scrivania per poi accendermi una sigaretta. 

Lo vidi poi con la coda dell'occhio venire verso di me, un po' preoccupato. Non riuscii minimamente a guardarlo negli occhi, mi sentivo una persona orribile. Un po' per tutto, ma specialmente per quello che gli stavo facendo passare, per colpa mia.

<< Hunter, stai bene? >> mi chiese appoggiando delicatamente le mani sulle mie braccia. 

<< Sì sto bene >> dissi velocemente per poi discostarmi da lui. Perchè mi stavo comportando così? Non potevo fargli questo.

Lui rimase in quella posizione, un po' stupito e seccato, poi scosse la testa.

<< Mi vuoi dire cos'hai? Ultimamente ti stai comportando in modo freddo >> mi disse turbato, per poi continuare a guardarmi. 

Mi sentivo davvero uno schifo.

<< Non ho niente >> cercai di tagliarla corta.

<< Cavolo non ti fai neanche più toccare da me. Ho fatto qualcosa di male? >> mi disse alzando leggermente la voce. Io chiusi gli occhi un po' spaventata dalla situazione che si stava creando.

Io rimasi in silenzio, non sapevo proprio come rispondergli.

Lui iniziò a camminare avanti e indietro per la mia stanza, tormentandosi con i pensieri, potevo sentirlo. Poi si fermò, più o meno a qualche metro di me, era arrivato al limite.

<< Sei totalmente diversa da quando è tornato Yuta >> 

Quelle parole mi arrivarono dritte nel profondo, lo sapevo anche io che era così, ma non lo avevo ancora accettato.

<< Piantala cavolo con questa storia >> gli risposi a tono, ormai stanca di questo argomento. 

<< Senti, non ho voglia di litigare, ma devi dirmi che cazzo succede >> disse avvicinandosi a me, mi ritrovai il suo volto a poca distanza dal mio. Il suo respiro mi preoccupò per qualche istante.

<< So che pensi ancora a Yuta. Te lo si legge in faccia >> continuò sempre più seccato dal mio comportamento. 

Strinsi i pugni lungo il corpo, cercando di mantenere la calma. Non sapevo bene che fare, se non rimanere in silenzio. 

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora