67 - lemonade

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Yuta pov

Il sole era così alto in cielo, all'esterno dell'ospedale c'era una bellissima giornata. Mi appoggiai leggermente con le mani al davanzale della finestra. Il vento entrò dentro la stanza accarezzandomi il viso, alcune ciocche si spostarono, facendomi il solletico. 

Il dottore mi disse che mi avrebbero dimesso tra qualche giorno, volevano solo farmi altri esami per accertarsi che tutto stesse andando bene.

In quelle settimane pensai molto, forse mai come prima d'ora. Avendo pochissime sigarette e zero alcool durante il giorno, potevo occupare solo il mio tempo così, pensando. 

Solitamente me ne stavo sul letto, a volte guardavo fuori, osservavo gli alberi e gli uccelli volare, altre volte andavo nella zona ricreativa del reparto, mi mettevo a guardare qualcosa alla tv, ma era veramente noioso. 

Iniziai a prepararmi un piano, non facevo altro che pensare ad Hunter a come potessi evitarla. Conoscendola non si sarebbe mai arresa, perciò pensai a qualcosa di estremo. Dovevo abbandonare tutti, non potevo restare in quella università, non con loro, li avrei messi solo in pericolo, compreso anche Mark. 

Nonostante avessi accettato molte volte di vederlo la decisione giusta era quella di sparire, così che non rischiasse anche lui.

Chiusi la finestra per poi dirigermi verso la porta della mia camera, avevo una tremenda voglia di fumare, erano già troppe ore che resistevo. Sarei dovuto scendere nel cortile centrale ma avrei dovuto chiedere, come sempre, il permesso al medico. 

Pensai fosse sparito, quando a una certa lo vidi all'entrata del reparto, stava parlando con un ragazzo. Quel ragazzo lo avevo già visto, dovrebbe essere Taeil, pensai. Che ci fa qui? C'è anche Hunter? Mi nascosi subito dopo, non volevo che mi vedesse, perciò tornai in camera.

Poco dopo entrò, mi stupii leggermente e anche lui lo notò.

<< Yuta è venuto un ragazzo a trovarti, dice di essere un tuo compagno, si chiama Taeil. Ha sempre accompagnato Hunter, ma adesso è da solo >> mi disse appoggiandosi allo stipite della porta.

Mi bloccai, era venuto da solo per me? Per vedermi? Era molto strano, noi non eravamo amici, ma acconsentii. Doveva per forza dirmi qualcosa e io ero estremamente curioso.

Poco dopo lo vidi entrare nella mia stanza, mi appoggiai seduto sul letto. Mi sistemai la felpa e poi lo guardai, squadrandolo dall'alto al basso. Lui si bloccò davanti a me, rimanemmo in silenzio vari secondi.

<< Io sono Taeil. Non so se mi conosci >> disse con voce ferma, era fin troppo serio. Mi venne quasi da ridere di fronte a quella scena, ma lo lasciai parlare. Annuii aspettando un'altra sua mossa, continuai a guardarlo dritto negli occhi.

<< Come va? >> mi chiese iniziando a girare per la mia stanza, per poi fermarsi vicino alla finestra. Io lo seguii con lo sguardo, finchè non si posizionò dietro di me praticamente, non mi voltai, decisi di dargli le spalle.

<< Taeil, so chi sei. Dimmi perchè sei qui >> non avevo per niente voglia di giocare. Lo guardai con la coda dell'occhio.

<< Sono qui per Hunter >> rispose secco. In quell'istate mi venne un tuffo al cuore, ricordai per qualche secondo il suo volto. Scacciai subito quei pensieri scuotendo la testa. 

<< Mi sto prendendo cura io di lei, dato che hai deciso di ignorarla completamente. Hai idea di quanto la stai facendo soffrire? >> quelle parole mi uccisero nel profondo, ma dovevo trovare il coraggio di andare avanti e di fare come avevo programmato. Dovevo sopportare ed essere il più freddo possibile, questo era il modo migliore di far finire le cose.

<< Lo so e mi dispiace >> poi continuai deglutendo faticosamente << Ho deciso di rompere con lei >>

Non potevo ancora credere che quelle parole fossero uscite veramente dalla mia bocca, ci ero finalmente riuscito, eppure dentro di me qualcosa si spezzò. Non potevo farlo sul serio, la amavo con tutto il mio cuore, eppure mi ero ormai convinto che fosse la strada giusta. Era stata tutta colpa mia, non avrei mai dovuto darle il permesso di avvicinarsi a me e ora ne sta pagando le conseguenze, pensai. 

Sospirai profondamente, era così difficile mentire. Era per il suo bene infondo.

<< Bene, allora fatti da parte del tutto, promettimelo. Voglio prendermi cura io di Hunter >> pronunciò Taeil continuando a rimanere appoggiato alla finestra. Incrociò le braccia per poi spostare il viso di lato. 

Mi alzai lentamente dirigendomi verso di lui, mi fermai a due metri di distanza. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo.

<< Che vuoi dire? >> gli chiesi neutro, nonostante dentro di me provassi una profonda gelosia. Avevo capito il suo piano, era veramente uno stronzo. 

<< Sai cosa voglio dire >> rispose secco per poi schiarirsi la voce. Voleva fare il duro con me? Aveva sbagliato completamente persona.

Mi avvicinai a lui di qualche passo, era leggermente più basso di me, alzò di poco il viso per continuare a guardarmi negli occhi.

<< Senti Taeil, tu non mi piaci per niente, spero bene per Hunter che non si metta con un fallito come te >> la gelosia iniziò a parlare, non lo pensavo veramente. Certo mi dava fastidio il suo comportamento, ma mai avrei voluto che si avvicinasse a lei in quel modo. 

Lui scoppiò a ridere per qualche secondo. Portò le sue braccia lungo il corpo.

<< Yuta, tu non sai un bel niente su di me. Fossi in te starei zitto >> mi disse per provocarmi. Strinsi i pugni, dovevo rimanere calmo. Fortunatamente riuscii a pensare prima di parlare, anche se mi era molto difficile in quel momento.

<< Lei si sta affezionando a me, perciò lasciala stare. Permettimi di prendermi cura di lei, dato che te non lo stai facendo. Grazie a me sta molto meglio >> 

Lei si stava affezionando molto a Taeil, non potevo crederci. Il mio senso di inferiorità ebbe la meglio su di me in quel momento. Abbassai la testa, era finita, del tutto, stava già iniziando a dimenticarmi. Iniziai a sminuirmi con ogni pensiero possibile. Mi appoggiai al letto, mi sembrava di non avere più forze. Il suo viso mi sovrastò la mente.

<< Taeil, puoi farlo >> alla fine volevo solo il meglio per lei, se questo la faceva sorridere per me andava bene, nonostante fosse stato un duro colpo da mandare giù << Per favore, trattala bene, se non vuoi avere a che fare con me >>

Lui mi guardò dritto negli occhi con sguardo sincero. Tornai poi verso il letto, sedendomi sopra e contando il resto delle sigarette che avevo a disposizione per la giornata. Lui rimase lì, in piedi, ad osservarmi.

<< Yuta, io la amo. Cercherò di renderla il più felice possibile >> le sue parole si tinsero di compassione. Lo sentivo dal profondo che quello che mi stava dicendo era vero, anche se parte del mio cuore non voleva accettarlo. 

Con lui sarebbe stata meglio, non avrebbe più avuto tutti questi problemi, non avrebbe corso pericoli, tutto sarebbe andato per il verso giusto. Continuavo a ripetermi questo nella testa, finchè non riuscii a parlare. Le parole mi uscirono spontanee, in un certo senso mi liberai, nonostante continuassi a sentire un peso, pieno di dolore.

<< Anche io la amo. Proprio per questo devo lasciarla andare, me ne andrò presto da qui >> 

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora