99 - nectar

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Hunter pov

Quel giorno arrivò in fretta, il 26 Ottobre, il compleanno di Yuta.

Me ne stavo seduta su una panchina, fuori nel giardino della Soongsil, quando decisi di accendermi una sigaretta e di rilassarmi di fronte a una delle ultime giornate di sole a Seoul. 

Le foglie degli alberi stavano già iniziando a cadere, atterrando sul suolo, lasciandosi andare al prossimo inverno. 

La mia mente iniziò a vagare, sempre più confusa, cercando di capire cosa era meglio fare. Parte di me voleva a tutti i costi andare a cercarlo, per fargli gli auguri, mentre l'altra parte di me mi teneva ancorata a quella panchina, forse per paura delle conseguenze. 

La verità è che volevo vederlo con tutta me stessa, mi tormentavo con questo pensiero ormai da troppo tempo. Volevo poter risolvere le cose, nonostante sapessi bene che ogni cosa non poteva tornare come prima. Yuta mi aveva lasciato una profonda ferita nel cuore, tanto che non lo avevo ancora superato. 

Ripensai poi a cosa era successo la notte prima, in camera di Ten e Kun.

Mi lasciai andare, forse per via dell'alcool che avevo ingerito. Per la prima volta nella mia vita avevo fatto i conti con la realtà, accettando come stavano le cose. 

Non so per quanto tempo piansi, in modo isterico, forse anche un'ora. Mi sentivo una completa stupida. 

Parlammo molto quella notte, su come stessi rovinando ogni parte della mia vita, oltre alle sigarette e al fatto che avevo iniziato a bere assiduamente. Ne avevo abbastanza di tutto, di mentire a me stessa, pensando di essere in una relazione perfetta e che ogni cosa attorno a me stesse andando bene. Non era così. 

Accettai il fatto che non amavo Taeil, non lo avevo mai fatto. Ero solo profondamente grata nei suoi confronti e questo mi portò alla deriva. Non ce la facevo più, ci avevo persino provato per un periodo a far finta che tutto andasse bene, mettendo una sorta di maschera, ma questo mi fece stare solo peggio. Stavo solo mentendo, per fare un favore agli altri. Non avrei dovuto comportarmi così, ma forse era troppo tardi.

Ten e Kun rimasero ad ascoltarmi tutto il tempo, lasciandomi sfogare. Erano davvero dispiaciuti per la mia situazione e proprio per questo non sapevano bene come comportarsi. 

Kun si tirò su dal suo letto, venendo verso di me per poi appoggiarsi per terra in ginocchio. Forse mi diede il miglior consiglio che avessi mai ricevuto, ossia il fatto che dovevo vivere la mia vita, smettendola di preoccuparmi troppo del parere degli altri. 

La verità è che non volevo far soffrire Taeil, questa cosa mi distruggeva ancora di più. So che non avrebbe retto, ma secondo Kun dovevo affrontare questo problema, non poteva andare avanti per molto. Nonostante fossi molto preoccupata di una sua possibile reazione mi misi il cuore in pace, capii che era la cosa giusta per tutti. Se mi fossi spinta ancora più in là le cose sarebbero andate solo peggio.

Quella notte mi addormentai nel letto con Ten. Mi accarezzo un braccio finchè non riuscii a calmarmi abbastanza da dormire. 

Ma nonostante questo continuai a stare su quella cavolo di panchina, come se non avessi il coraggio di farlo. Non lo avrei affrontato quel giorno lì, ne ero sicura, non ne ero ancora pienamente pronta, così decisi di ignorarlo dicendogli che avevo bisogno di pensare. Il che era vero.

Poco dopo mi alzai, buttando la fine della sigaretta nel bidone della spazzatura, poi presi un profondo respiro e mi decisi ad entrare nell'edificio principale della Soongsil, alla ricerca di Yuta.

Attraversai il corridoio degli armadietti ma non trovai nessuno, così decisi di aggirarmi tra le varie aule, per capire se fosse a lezione. 

Solo allora vidi Mark, appoggiato alla parete, stava probabilmente aspettando di iniziare la lezione. Se ne stava in piedi, con la schiena al muro e con le cuffie alle orecchie. La sua felpa gli ricadeva larga oltre il bordo dei pantaloni, fino quasi a metà gamba.

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora