61 - intro : neo got my back

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Hunter pov

I minuti iniziarono a passare lentamente, uno dopo l'altro, mi sembrò un'eternità. Non potevo fare altro che aspettare e sperare. Rimasi seduta con le gambe piegate verso il viso e con in mano il cellulare. Mi stavo agitando, continuavo a fissare lo schermo nero mentre le mie lacrime stavano scendendo veloci lungo le mie guance. 

Non riuscivo a pensare ad altro che a lui e a cosa fosse successo.

Poco dopo mi suonò il cellulare, era finalmente Miyeon. Avevo aspettato per 40 minuti interminabili. Le mia mani iniziarono a tremare ma cercai di rispondere immediatamente. 

<< Miyeon >> risposi molto preoccupata, sentii il cuore battermi sempre più forte. Strinsi con una mano le coperte vicino a me. 

<< Hunter, sono qui con Mark all'ospedale >> mi disse a bassa voce, successivamente rimase in silenzio, sentii solo dei passi, forse stava camminando << Sono entrati in terapia intensiva >> concluse.

<< Come stanno? >> chiesi secca, le lacrime ricominciarono a scendere più veloci di prima. La sentii allontanarsi ancora.

<< Stanno cercando di fare il possibile, ma si salveranno. Dobbiamo solo aspettare >> mi disse un po' rassegnata << Mi dispiace per te e Mark, lui è a pezzi. So che lo sei anche tu, mi dispiace non esserti accanto in questo momento>> 

Rimasi in silenzio a piangere qualche secondo e lei sentendo mi lasciò fare.

<< Finchè rimarranno privi di coscienza non possiamo andare a trovarli. Però sono sicura che tra diversi giorni ci lasceranno entrare >> disse Miyeon per non distruggermi del tutto e io lo apprezzai.

<< Sai che danni hanno riportato? >> chiusi gli occhi per qualche secondo, perchè stava succedendo tutto questo? Non lo avevo ancora realizzato del tutto. 

<< Sono stati picchiati molto pesantemente. Yuta è più grave rispetto a Ten. I medici ci hanno detto che sono stati colpiti alla testa, riporteranno contusioni e seri danni. Mi dispiace Hunter, davvero, non vorrei darti io queste notizie >>

Rimasi ancora una volta in silenzio. Non avevo più abbastanza energia per parlare, un sacco di pensieri mi scivolarono addosso, tra cui l'idea che forse avrei perso Yuta. Tutte le persone a cui tenevo di più se ne stavano andando, era colpa mia? 

Continuai a piangere in silenzio, rimanendo al telefono con Miyeon.

<< Hunter ti prometto che se si sveglieranno ti chiamerò subito. Ora vado da Mark, è seduto nella sala visite ed è a pezzi, se hai bisogno sono qui, ricordatelo sempre >>

<< Miyeon, ti ringrazio >>

Scoppiai ancora a piangere e lei chiuse la chiamata. Mi buttai sul letto, le lacrime erano così calde, caddero nel cuscino sottostante. 

Quella notte non riuscii a dormire, continuai a pensare tutto il tempo a Yuta e a Ten, sperando che tutto andasse bene. Quanto avrei voluto essere la da loro e stare in ospedale per avere notizie dirette.

Era tutta colpa di Jungwoo, lo sapevo, solo lui poteva fare una cosa del genere. Questa volta non l'avrebbe passata liscia, non era solo una discussione, li aveva pestati quasi a morte. Doveva pagare.

-

Il giorno dopo tornai all'aeroporto e partii per Seoul, ero così agitata che per tutto il tempo non chiusi occhio. Non potendo usare il cellulare il tutto diventò ancora più impossibile. Iniziai a pensare che forse Miyeon mi aveva chiamata per dirmi qualcosa, che si erano risvegliati, stavo letteralmente uscendo di testa.

Fortunatamente il tempo passò velocemente e dopo quasi un giorno arrivai all'aeroporto di Seoul, non avevo praticamente mangiato, ero in pessime condizioni ma presi subito un taxi per dirigermi all'università.

Non c'erano state nuove chiamate da Miyeon, se non un messaggio. Era da parte di Taeil. Per qualche secondo rimasi con gli occhi fissi sulla notifica, pensando che forse stavo dando di matto, ma era veramente lui. 

Taeil 06:28 a.m. - Hunter, scusami se ti disturbo. Volevo chiederti se stavi bene, mi hanno detto cosa è successo, mi dispiace tanto. Se vuoi andare all'ospedale dopo ti accompagno io in macchina. 

Rimasi molto stupita dal suo messaggio. Me lo aveva inviato davvero lui. Pensai che era stato molto gentile, non me lo sarei mai aspettata. Dopo quello che era successo voleva veramente accompagnarmi all'ospedale per andare a trovare il mio ragazzo?

Era davvero strano Taeil, ma decisi di rispondergli.

Hunter 01:27 p.m. - Buongiorno Taeil, ti ringrazio, mi farebbe molto piacere. Io non sto molto bene, ho solo bisogno di capire cosa sta succedendo.

Ero così felice di essere tornata a Seoul, nonostante dentro di me sentissi un forte dolore. Tutto intorno a me mi sembrò così grigio e freddo. Per tutto il viaggio in taxi pensai solo al fatto che volevo rivederlo, mi bastava solo quello. Poco dopo arrivai.

Con la pochissima forza rimasta riuscii a portare la valigia fino in camera mia. Chiusi la porta e mi presi due secondi di tempo per prendere fiato, mi sedetti sul mio letto e successivamente chiamai Miyeon.

Il cellulare squillò per un po' finchè non rispose. Ero esausta, sentivo gli occhi pesanti, non mi era rimasta più energia. Pensai che dovevo tenere duro, mancava così poco.

<< Hunter, ci sei? >> mi chiese non sentendomi dall'altra parte. Mi schiarì subito la mente.

<< Si scusa >> mi grattai la testa << Hai novità? >> chiesi in modo freddo e distaccato. Per un attimo pensai di piangere nuovamente, ma neanche una lacrima mi uscì.

<< No, mi dispiace, siamo ancora all'ospedale, abbiamo dormito qui, non ce la facevo ad abbandonare Mark. Mi sa però che tra un po' andremo, i medici ci hanno solo detto che ci vorrà un po' >> 

Non avevano ancora ripreso conoscenza. Rimasi in silenzio come bloccata, abbassai successivamente gli occhi ritornando alla realtà.

<< Miyeon, io arriverò tra una mezz'ora penso. Mi accompagna Taeil >> dissi con un fil di voce.

Poco dopo bussarono alla porta, presi un infarto. Salutai velocemente Miyeon per poi alzarmi a fatica. Trascinai i piedi sul pavimento.

<< Chi è? >> chiesi sospettosa, mi avvicinai sempre di più.

Una persona dall'altra parte si schiarì la voce. << Sono Taeil >> disse secco. Io gli aprii la porta, era molto triste anche lui in viso. 

Rimase a guardarmi per qualche secondo per poi lanciarsi su di me e abbracciarmi. Non lo aveva mai fatto. Sentii il suo respiro vicino al mio volto, era agitato potevo sentirlo.

<< Hunter, mi dispiace >> mi disse solo questo e io decisi di non tenere più le mani lungo il mio corpo ma di metterle sulla sua schiena. Sussultai un po', non ci eravamo mai abbracciati, questa era la prima volta eppure non mi sembrò così strano. Poco dopo ci staccammo. Abbassammo entrambi lo sguardo.

<< Quando vuoi andiamo, sono passato da casa a prendere la macchina >> si rivolse a me in modo freddo. Perchè stava facendo tutto questo, per me? Non pensavo gli importasse più di tanto di Yuta.

Io annuii e subito dopo ci avviammo giù per le scale, lui andò davanti a me, il suo passo era così veloce. Non notai molto come era vestito o come portava i capelli, rimasi con lo sguardo a terra tutto il tempo, finchè non raggiungemmo la sua macchina. 

So solo che mi sedetti e appena iniziò a guidare mi addormentai sul sedile. Pensai solo a quanto fosse comodo e a quanto i miei occhi stessero diventando pesanti. Yuta, tra poco sarò da te. 

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora