37 - turn back time

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Yuta pov

Il fumo si alzò velocemente, scontrandosi con le pareti. Fuori c'era una giornata nuvolosa, un po' triste e grigia. Mi alzai leggermente dal letto sui cui ero sdraiato, nella mia stanza, guardando fuori dalla finestra. I rami degli alberi iniziarono a muoversi, sarebbe piovuto di lì a breve. Mi riportai la sigaretta alle labbra, avvicinando il posacenere. Mi sedetti sul bordo del letto. 

Ma perchè Mark era in ritardo?

Doveva venirmi a trovare, ormai erano passati 15 minuti. Mi strofinai gli occhi e sbadigliai, ero leggermente assonnato, forse per la fatica che feci la notte prima a dormire. 

Mi alzai e mi diressi all'armadietto, per prendere fuori una bottiglia di vino bianco. Me ne versai un po' nel bicchiere sopra la mia scrivania. 

Aspirai ancora, sedendomi sulla poltrona con il bicchiere pieno di alcool in mano. Appoggiai la testa allo schienale e sospirai.

Pensai ad Hunter. Perchè mi era così difficile?

Poco dopo bussarono alla mia porta, era sicuramente Mark. Gli aprii leggermente scocciato, odiavo quelli in ritardo.

<< Ciao hyung, scusami per il ritardo, davvero perdonami >> poi continuò entrando dentro la mia camera e guardandomi << ho una ragione più che valida >> disse saltando leggermente, sembrava particolarmente felice.

<< Ho finalmente visto Miyeon, le ho chiesto subito di uscire >> si lanciò nella poltrona dove prima ero seduto io. Che stronzo. 

<< E quindi? >> Chiesi per poi bere dal bicchiere. Il vino mi grattò leggermente in gola, chiusi gli occhi dal piacere.

<< Ha detto che le piacerebbe >>

Mi sorrise. Perchè non ero felice per lui? La situazione con me e Hunter stava andando abbastanza male, forse per questo, provavo invidia?

Cercai di sorridergli.

<< Quindi la prossima mossa ? >> Gli chiesi per poi sedermi sulla sedia difronte a lui.

<< Potrei portarla a vedere un film o un documentario. Di solito voi di storia cosa fate per divertirvi? Sai per caso cosa piace a Miyeon? >>

Sbuffai leggermente ridendo. 

<< Guarda Mark, non lo so, non ci siamo mai parlati. Non ho mai parlato con i miei compagni di corso >> Feci spallucce. Spensi la sigaretta nel posacenere.

<< Ci penserò >> disse Mark grattandosi la testa. Mi dispiaceva non poterlo aiutare, ma purtroppo stava chiedendo alla persona sbagliata, non avevo tutta questa esperienza.

<< Con Hunter come va? Le hai poi chiesto di uscire? >> disse togliendosi finalmente la giacca e appoggiandola su un braccio della poltrona. 

Abbassai lo sguardo. Buttai giù un altro sorso di vino.

<< Mi ha detto di no >> gli dissi secco. Sul suo viso si creò una smorfia. Alla fine ero stato io lo stupido, me lo sarei dovuto aspettare.

<< Perchè non le dici cosa provi? La stai confondendo >> cercò di toccarla piano, conoscendomi. 

Infatti sbottai subito dopo.

<< Non è semplice, sto cercando di trovare un modo >> abbassai lo sguardo. Aveva ragione, dovevo assolutamente parlarle.

<< Potresti farle da capire come ti senti, esternando i tuoi pensieri, aprendoti anche sul tuo passato. Vedrai che poi capirà >> poi continuò avvicinandosi a me mettendomi la mano sulla spalla << Ti ho detto che ci ho parlato, le ho detto che non doveva preoccuparsi e che poi saresti tornato >>

<< Ma allora perchè ha rifiutato il mio invito? >> Ero disperato, mi strinsi nelle spalle. 

<< Perchè non puoi comportarti così comunque Yuta, finirà per non fidarsi di te. Devi dirle cosa provi, è l'unico modo >>

<< Hai ragione Mark >>

Lui mi sorrise leggermente, stringendomi la spalla. Forse era veramente giunto il momento di lasciarsi andare. 

<< Hyung non avere paura, lei ci tiene molto a te, l'ho capito subito appena si è seduta vicino a me >> 

Gli sorrisi, Mark credeva sempre in me e mi aiutava un sacco con l'autostima. Mi versai un altro po' di alcool, per poi prendere un'altra sigaretta dal pacchetto.

<< Vuoi? >> gli chiesi se volesse anche lui un bicchiere. Lui mi guardò e poi abbassò lo sguardo. Lo so, facevo schifo, erano solo le 17.

<< Dai va bene Yuta, così festeggiamo >> 

Brindammo poco dopo, anche se rimanemmo in silenzio. Buttai giù tutto l'alcool in un solo colpo. Mi faceva stare così bene, senza pensieri. Rimasi appoggiato alla sedia tenendo gli occhi chiusi, mi leccai le labbra. 

<< Sai, era da un sacco, forse da quando ci siamo conosciuti 4 anni fa, che speravo riuscissi a trovare una persona con cui stare bene. Ora che è successo sono molto felice per te Yuta, vedrai che andrà meglio >>

Mandò giù tutto l'alcool, scuotendo leggermente la testa.

La verità è che mia madre mi insegnò ad aspirare più a una carriera, che all'amore. Gli ultimi anni, prima che morissero, li dedicai solo allo studio, non avevo amici nel mio quartiere ad Osaka, perciò mi era difficile trovare una ragazza. I miei genitori morirono quando avevo 15 anni, ormai ne erano passati 6. Dal quel giorno in poi decisi di focalizzarmi totalmente sui miei studi, tralasciando tutto il resto. 

Iniziai verso i 17 anni ad andare a bere in un locale vicino a casa, il proprietario conosceva la famiglia Kim, sapeva quello che mi era successo. Perciò andavo lì, ogni volta mi versava da bere, rimanendo in silenzio senza chiedermi niente. Sapeva che era un modo per me di sfogarmi. Qualche ragazza, a volte più piccola di me a volte più grande, si avvicinava a me mentre ero lì. Io non provavo niente, dentro di me avevo il vuoto. E' stato uno dei periodi più brutti della mia vita, pensai.

Le altre si avvicinavano a me, vedendomi lì solo, erano tutte in cerca di sesso alla fine. Diverse volte pensai fosse la cosa giusta, andare con loro nel bagno e scoparle. Al tempo mi faceva stare bene, per qualche secondo mi sospendevo, pensavo mi facesse sentire meno solo. Ma non era così, smisi subito dopo, ripromettendomi che non avrei mai più fatto una cosa del genere. 

Sapevo in un certo senso che, quel giorno in camera di Hunter, mi ero fermato per questo motivo. Avevo paura di perdere il controllo e di risentirmi come all'epoca a 17 anni, di credere di stare bene quando in verità non era così. Questa cosa mi metteva agitazione. 

Da sempre i ricordi mi bloccavano, dovevo capire come uscirne e anche abbastanza in fretta, o avrei perso Hunter. 

Anemone | Yuta NakamotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora