Sei tu il mio "tanto così"?

Capitolo 70

Siamo da poco rientrati a casa dopo aver trascorso l'ultima ora alla ricerca del filetto perfetto, persi nel reparto macelleria del piccolo supermercato che si trova a dieci minuti dal nostro alloggio.

Non so esattamente quanta gente i fratelli abbiano invitato questa sera per cena ma, a meno che non si tratti di un vero e proprio esercito, dubito che riusciremo a dare fondo all'enorme quantità di cibo che abbiamo acquistato.

Quando ieri Federico mi ha chiesto di poter utilizzare il barbecue che si trova sulla nostra terrazza per quella che ha definito "una piccola festicciola tra amici" credevo che avesse già organizzato serate del genere in passato, non potevo certo immaginare che non avesse mai cucinato carne alla brace in vita sua! Quello sciagurato non ha neppure la minima idea di come si faccia ad accendere il fuoco! Per fortuna, a quanto pare, Alex è un vero e proprio mago del barbecue altrimenti avremmo finito per mangiare solo insalata e bruschette!

E così, mentre i ragazzi sono sulla terrazza ad armeggiare con l'alcool e la carbonella, io e Caterina ci preoccupiamo di affettare le verdure e preparare stuzzichini.

Dopo quello che è successo questa mattina sono talmente in imbarazzo che non ho ancora avuto il coraggio di guardarla in faccia. Tutta la mia attenzione è concentrata sul pomodoro che sto affettando come se fosse di vitale importanza ridurlo in tanti piccoli quadratini perfettamente identici.

- Quindi tu e Alex sareste solo amici? - sento le guance andare a fuoco per l'ennesima volta e non certo a causa del caldo. Inclino ancora di più il capo sul tagliere in modo che i capelli mi coprano il volto nascondendo il mio imbarazzo. Non so neppure io per quale motivo mi sento così in colpa nei suoi confronti visto che fino al giorno prima avevo una voglia irrefrenabile di cavarle gli occhi dalle orbite per come si strusciava addosso all'unico ragazzo al mondo che io desiderassi più di un bicchiere d'acqua dopo giorni nel deserto.

Per qualche assurdo motivo mi sento come se le avessi fatto un torto enorme? Avrei dovuto essere sincera con lei sin dall'inizio e confessarle quanto ancora tenessi ad Alex quando me lo chiese alla spiaggia. Forse se l'avessi fatto Cate si sarebbe semplicemente fatta da parte, invece l'ho guardata dritta negli occhi e ho avuto la faccia tosta di dirle che Alex non mi interessava più, chissà per quale assurda ragione ho deciso che fosse più facile mentire piuttosto che affrontare la realtà?

Ora lo so, Caterina non è affatto una brutta persona, era la mia mente, in preda alla gelosia, a farla apparire ai miei occhi come la reincarnazione di Satana. Pur conoscendomi a mala pena, si è preoccupata di chiedere il mio consenso prima di provarci con Alex, sono stata io, per la smania di mostrarmi forte ed indifferente a tutto, a mettermi in quella situazione scomoda che avrei facilmente potuto evitare. La verità è che fino a pochi giorni fa non ero ancora pronta ad ammettere a me stessa che lo rivolevo nella mia vita, figuriamoci se sarei stata capace di confessarlo ad una persona che per me era poco più che un'estranea.

- Beh, diciamo che... nelle ultime ore le cose sono un po' cambiate - cerco di mettere insieme qualche parola per giustificare il mio comportamento ma riesco solo a farfugliare frasi quasi del tutto prive di senso.

- Certo che avresti potuto dirmelo subito che ti interessava, non ci avrei perso tutto quel tempo illudendomi di avere qualche chance! - sollevo lo sguardo sorpresa non tanto dalle sue parole quanto dal tono seccato con il quale le ha pronunciate. I suoi occhi, di un azzurro tanto intenso da far invidia al cielo, mi osservano seri per qualche secondo prima di lasciarsi andare ad una sonora risata. Ora sono ancora più allibita. Con la bocca spalancata continuo ad osservare la sua figura, si tiene la pancia con una mano mentre con l'altra si asciuga qualche lacrima che non è riuscita a trattenere.