Sei tu il mio "tanto così"?

Capitolo 3

Un mese dopo - Metà Ottobre.

Sono passate quattro settimane dall'incidente e tutto sta filando nel migliore dei modi. Niente liti furibonde, niente scenate di gelosia, nessuna insulsa richiesta. Luca ha accettato di buon grado i cambiamenti che hanno caratterizzato il nostro rapporto nell'ultimo periodo, ce la sta mettendo proprio tutta per tenere a freno le sue manie di controllo e conservare lo stato di quiete che abbiamo così faticosamente raggiunto.

La prossima settimana si sottoporrà a una visita di controllo.

Se tutto andrà per il verso giusto, lo libereranno dall'ingessatura e allora scopriremo se la calma e la tranquillità di queste settimane sono una reale conquista o mera conseguenza della sua condizione fisica.

Continuo a credere che pensare di più a me stessa e alle mie esigenze sia la strada giusta per far funzionare questo rapporto. Per stare bene con qualcuno è prima di tutto necessario stare bene con se stessi ed io con me stessa litigo ormai da troppo tempo.

Non commetterò più l'errore di rinunciare a ciò che desidero per soddisfare i suoi capricci. È giunto il momento di smettere di compiacerlo e cominciare a farmi valere, anche perché, fino ad ora, assecondarlo non è servito ad altro se non allontanarci.
La ricerca del lavoro non sta andando bene come speravo.

Non è facile trovare qualcuno disposto a dare fiducia a una persona priva di ogni esperienza. Ho portato il curriculum in alcuni ristoranti della zona, ma ho come l'impressione che sia finito dritto dritto nel cestino dell'immondizia non appena ho messo piede fuori dal locale.

Tra la ricerca di un lavoro, il fidanzato impossibilitato a muoversi e lo stress per gli esami universitari mi sento allo sbando, ho bisogno di dedicarmi a qualcosa che mi permetta di scaricare la tensione accumulata e cosa c'è di meglio dell'esercizio fisico per distendere un po' i nervi?

Condizione numero uno: iscriversi in palestra (in fase di attuazione).
Ieri mi sono finalmente decisa a contattare il centro sportivo la Pa.Go.Da.

La ragazza che mi ha risposto al telefono è stata molto gentile e mi ha invitata ad andare lì oggi per fare un giro delle sale e illustrarmi meglio le diverse attività che potrebbero interessarmi. Ecco perché ora mi trovo qui, fuori dall'ingresso, in attesa che arrivi l'orario stabilito.

Avete capito bene. Alice Chiriotti, nota a tutti per essere una ritardataria cronica, è arrivata all'appuntamento con ben un quarto d'ora di anticipo. Sarebbe il caso di segnare questo evento sul calendario visto che non si ripeterà.

Quando ieri sera ne ho parlato con Luca non mi è sembrato particolarmente contento, forse pensava che avessi rinunciato a frequentare la palestra visto che da quel giorno a casa sua non ero più tornata sull'argomento, ma si sbagliava di grosso.

Stringo tra le dita la bretella dello zainetto mentre con l'altra mano apro la porta d'ingresso del centro sportivo. Il locale in cui mi ritrovo è piuttosto angusto, sulla destra c'è una grossa scrivania che funge da reception, mentre a sinistra una ripida scala conduce ai piani superiori dove, secondo un cartello in bella mostra sulla parete, si trovano le sale fitness.

Rivolgo subito la mia attenzione alla donna che occupa la postazione dietro all'ampia scrivania rivolgendole un sorriso entusiasta.
Non è più giovanissima ma ha un fisico più tonico del mio. I muscoli che le segnano le braccia quasi mi spaventano, potrebbe mandarmi al tappeto con un solo pugno.

- Salve sono Alice Chiriotti ci siamo sentiti ieri per ... –
- ... visitare il centro - termina la frase al posto mio sporgendosi leggermente in avanti per stringermi la mano.

- Piacere io sono Daniela, uno dei tre soci della palestra e sarò io ad accompagnarti in questo tour -.

Cavoli ha davvero dei muscoli d'acciaio, mi ha stritolato talmente tanto le dita che le ossa hanno chiesto pietà. Il suo viso però è molto dolce, tanto da infondere un senso di familiarità.