Una settimana dopo. 28 giugno.
- Sei sicura? Guarda che per me non è un problema rimanere fino a che non hai terminato - sarà la decima volta negli ultimi cinque minuti che mi offro di aspettare che Sara finisca di correggere la memoria difensiva sulla quale sta lavorando da ore per poter uscire insieme dallo studio. So di essere insistente ed iperprotettiva nei suoi confronti ma è da stamattina che una brutta sensazione mi rende particolarmente inquieta. Per dirla alla Dylan Dog "il mio quinto senso e mezzo è tornato a farsi sentire".
- Smettila, non ho bisogno della baby-sitter, qui ne avrò ancora per un'oretta e, a meno che tu non sia diventata improvvisamente lesbica, non vedo perché dovresti far aspettare tanto quell'uomo magnifico che hai a casa per tenere comapagnia a me! - sbatte così energicamente un fascicolo sulla scrivania da provocare la caduta di diversi fogli che mi appresto immediatamente a raccogliere.
- Non te la prendere, sono solo preoccupata per te - il suo sguardo si addolcisce ed anche il tono della sua voce diventa meno acido.
- Lo so ma Ludovico tornerà solo domani perciò per ora non corro alcun rischio di ritrovarmelo davanti. Vai pure a casa io me la caverò, sono abbastanza grande da essere in grado di badare a me stessa - in fondo ha ragione, si è fatto molto tardi e ci siamo solo più noi due in ufficio, che cosa diavolo potrebbe mai succederle? Eppure qualcosa mi dice che farei meglio ad aspettare che abbia finito per assicurarmi che torni a casa sana e salva.
- Guarda che deve esserti arrivato un messaggio - aggiunge senza sollevare lo sguardo dal documento che sta esaminando minuziosamente. Sblocco lo schermo del cellulare per controllare se dice sul serio o è solo un tentativo di distrarmi. Ha ragione, la bustina che lampeggia sul display segnala davvero l'arrivo di un nuovo messaggio, come ho fatto a non accorgermene? Ultimamente sono davvero distratta.
Da Edoardo, ore 20:43
"Sto uscendo ora dello studio se hai finito ti do un passaggio".- Allora quale dei due ti scrive? No aspetta, lasciami indovinare... quello è un sorriso da Edoardo - se potessi guardarmi nello specchio ora sono sicura che avrei un enorme punto interrogativo dipinto in fronte.
- Che diavolo stai dicendo? Ti metti a classificare i miei sorrisi ora? - Sara mordicchia nervosamente il tappo della biro che stringe tra le dita, è un vizio che ha sempre avuto e che proprio non riesce a togliersi.
- Certo! C'è il sorriso disgustato che fai ogni volta che ti chiamano dall'ufficio, quello falso che ti cuci addosso quando un cliente divaga in questioni che nulla hanno a che fare con la causa ammorbando tutti quanti. Il sorriso che arriva da un orecchio all'altro quando ti chiamano Nick o Penny - man mano che procede nell'elencare quella strana classifica tiene il conto con le dita della mano.
- Quello che hai ora è il tipico sorriso da Edoardo: sei serena, rilassata, non hai il minimo timore che possa dirti qualcosa di spiacevole. Ed infine, ultimo ma non per questo meno importante, c'è il sorriso da Alex, anzi più che un sorriso è un gesto involontario che ho notato compi tutte le volte che ti arriva un suo messaggio o una chiamata - con lo sguardo la invito a proseguire incuriosita delle sue elucubrazioni, sono davvero così dannatamente prevedibile?
- Ti prendi il labbro inferiore tra i denti e lo mordicchi - conclude divertita.
- Che cavolo dici, non è assolutamente vero! E poi non hai niente di meglio da fare che perdere tempo studiando le mie espressioni facciali? - vengo interrotta dall'arrivo di un altro messaggio che fa vibrare il telefono tra le mie dita.
Da Alex, ore 20:47
"Allora? Come vanno le tue indagini Sherlock?".Sollevo la testa dal display ritrovandomi due enormi occhi azzurri che mi fissano divertiti, subito non capisco cosa ci sia di tanto comico ma poi mi rendo conto che i miei denti stanno torturando il labbro inferiore e le guance mi si colorano per l'imbarazzo.
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Sei tu il mio "tanto così"?
RomanceAlice è una ragazza come tante altre che si trova ad affrontare le difficoltà che la vita pone davanti ad ognuno di noi. È una persona introversa e razionale a cui piace tenere sempre tutto sotto controllo ma, purtroppo o forse per fortuna, le cose...